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Bassani: “Se non fossi competitivo in SBK sarei in cantiere con mio padre”

L’INTERVISTA - “Nel 2020 ho corso e fatto il muratore durante la sosta per il Covid, facendo il cemento anche a Pasqua. Non ho mai avuto paura di sporcarmi le mani e mi considero fortunato vedendo il culo che si fa mio papà tutti i giorni. Yamaha mi voleva, ma ho preferito restare in Ducati”

SBK: Bassani: “Se non fossi competitivo in SBK sarei in cantiere con mio padre”

Semplice, spigliato, senza troppi giri di parole. Insomma, un pilota vero fino al midollo, a cui non piacciono le frasi fatte e apparire. Il 2022 di Axel Bassani è stato senza dubbio un anno da incorniciare, dal momento che tra le squadre satellite non ha lasciato nemmeno le briciole alla concorrenza.

Una crescita di spessore quella mostrata dal portacolori Motocorsa, il quale si gode le meritate vacanze prima di tornare in sella alla sua Ducati V4 in vista del nuovo anno. Con lui abbiamo parlato recentemente della stagione che è stata, di quella che sarà e molto altro.  

“Penso che questo 2022 sia stato un anno più che positivo, dato che abbiamo centrato tutti gli obiettivi – ha detto Axel – siamo riusciti a vincere il titolo indipendenti piloti e team, chiudendo tra l’altro vicino alla top five. In certe circostanze potevamo sicuramente fare meglio, soprattutto all’inizio, ma tutto sommato dire che i traguardi prefissati sono stati raggiunti”.

Adesso è già tempo di pensare al 2023.  
“La prossima stagione dovremo innanzitutto riconfermare quanto fatto quest’anno, provando a rimanere costantemente tra il quarto e il sesto posto. All’inizio secondo me però faticheremo, dato che sarà necessario trovare tutti gli aggiustamenti con la nuova moto. Inoltre partiremo da Phillip Island, poi ci sarà l’Indonesia, due piste molto particolari. Sono dell’idea che i veri valori li vedremo solo ad Assen”.  

Nel 2023 l’asticella si alzerà e non di poco. Condividi?
“Assolutamente sì! Il prossimo anno avremo piloti di altissimo livello come Petrucci, Gardner e Aegerter e di conseguenza il livello sarà ancora più alto. Inoltre alcune moto avranno le superconcessioni. Penso che sarà la stagione più difficile delle ultime, ma noi dovremo essere pronti, senza paura”.

Axel, sei arrivato in SBK nel 2020. Se non fossi stato da subito competitivo, quale sarebbe stato l’epilogo?
“Sarei tornato a casa a lavorare in cantiere con mio padre. Non avevo molte alternative e non è detto  possa nuovamente accadere in futuro, qualora non dovessi essere competitivo. Tra l’altro ho fatto il muratore pure nel 2020, quando c’era il Covid. Durante la pausa delle gare gli davo una mano a fare la malta e il cemento. Ricordo che abbiamo lavorato anche il giorno di Pasqua. E prima ho anche fatto il boscaiolo, non è male prendere in mano la motosega (sorride)”.

Hai sempre avuto una grandissima ammirazione verso tuo padre.
“Vedo il culo che si fa tutte le mattine, mi reputo fortunato a fare il pilota. Non ho però mai avuto paura a sporcarmi le mani, infatti quando c’è da fare qualcosa, lui sa che per lui ci sono. Come ho detto prima, con lui ho fatto il muratore  e pure il boscaiolo. Se c’è qualcosa fa fare, può contare su di me”.

Perché Axel Bassani piace?
“Sinceramente non lo so (sorride). Io sono sempre me stesso, sono quello che vedete… Qualcuno dice che sono spigliato, vero, forse non sono un fighetto… Lo lascio dire a voi perché piaccio… Poi a me non piace parlare troppo di me stesso (sorride)”.

Il 2023 sarà l’anno che ti porterà alla moto ufficiale?
“È ovvio che ci penso alla moto ufficiale, dato che è il sogno di ogni pilota. Al tempo stesso però non deve diventare una fissazione da sbatterci la testa, ma un obiettivo da inseguire come motivazione per dare il meglio durante il quotidiano”.

Come mai non sei andato in Yamaha?
“Ho proferito rimanere qua in Ducati (sorride). Sono in un grande team, con delle persone fantastiche al mio fianco e la moto è al top. Lo vedete anche voi”.

Nel 2023 ci sarà anche Petrucci…   
Danilo è uno forte e lo ha già dimostrato in carriera. Non ho mai corso con lui, ma i suoi risultati rappresentano al meglio il grande pilota che è. Ovviamente sarei molto contento di provare a stargli davanti, anche se non sarà una cosa facile!”.

Cosa ti aspetti dalla nuova Ducati?
“La Ducati V4 è una grande moto, dotata di un fantastico potenziale. La nuova Panigale ancora non l’ho provata, ma mi aspetto una moto un po’ più dolce e meno nervosa in certe condizioni”.

foto: credit by Elisa Ceschel

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