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SBK, Barbier: “Pirelli non cambierà metodo per Rea, parlai con Dall’Igna e mi sorprese su Bautista”

L’INTERVISTA - “Pirelli sa più dei team e dei piloti cosa fare in pista e portare meno gomme significa andare contro il processo evolutivo. Dal 2023 la SuperSport300 avrà pneumatici con materiali riciclabili, il passo successivo sarà la Superbike e i nostri clienti. In Superbike vogliamo andare avanti dopo il 2023”

SBK: Barbier: “Pirelli non cambierà metodo per Rea, parlai con Dall’Igna e mi sorprese su Bautista”

Giorgio Barbier ci ha aperto le porte del quartier generale Pirelli di Milano in zona Bicocca. Con il responsabile della Superbike della Casa tricolore, da poco rientrato dall’Argentina, abbiamo condiviso una lunga chiacchierata in merito all’impegno profuso in pista dal brand italiano nel corso dell’ultima stagione.

Tanti i temi toccati nel corso di questa lunga intervista tra cui il processo evolutivo della gomma, le sensazioni dei piloti, così come lo sguardo rivolto al futuro con l’attenzione al tema della sostenibilità. Il punto di partenza è ovviamente rivolto al Mondiale Superbike, dove la stagione si avvia verso la sua conclusione.

“Siamo alle battute conclusive di questo Mondiale e adesso ci aspettano gli esami di Indonesia e Australia – ha esordito Barbier – Mandalika sarà una grossa incognita, perché hanno da poco concluso la riasfaltatura della pista e noi saremo i primi a girare. È stato un intervento necessario dopo quanto accaduto con la MotoGP, visto che nei test si staccavano i pezzi di asfalto. Cosa aspettarmi? Sinceramente non lo so. Penso che troveremo un asfalto scivoloso, da gommare e meno aggressivo rispetto al solito”.  

Visti i tanti interrogativi, immagino che non porterete la SCQ?
“Esatto. La SCQ non sarà tra le soluzioni previste per il weekend, dato che non ci sembrava il caso di esporre i piloti a una possibilità che non potesse funzionare, preferendo quindi delle opzioni più robuste”.

Nonostante la Pandemia e il conflitto Russia-Ucraina, Pirelli non ha mai smesso di investire. Ha sempre rilanciato. Condividi?
“Certo! Le prestazioni delle nostre gomme si sono sempre più adattate al miglioramento delle moto nel corso del tempo. Penso sia evidente a tutti il livello che ha raggiunto negli ultimi anni la Superbike. Pirelli è cresciuta, senza rimanere indietro e questo è un lavoro che deve poi portare uno sbocco sul mercato, rivolgendo uno sguardo ai nostri clienti”.

Giorgio, parliamo di pista. Come ben sai, durante la stagione, Rea si è lamentato della troppa scelta delle gomme. Cosa ne pensi?
“Johnny è sempre stato il primo pilota a provare le nuove soluzioni portate in pista da Pirelli e penso che questo sia dovuto anche al fatto della versatilità della Kawasaki, così come il metodo di lavoro adottato dalla squadra. Al tempo stesso bisogna però aggiungere che questa è una stagione molto particolare per lui e la squadra, vista la competitività del Campionato. Penso quindi che un intervento esterno possa destabilizzare gli equilibri conosciuti”.

Credi che lui si sia fidato poco di voi, preferendo basarsi sui riscontri del passato?
“Questo non lo so. Di sicuro Pirelli sa cosa fare sulla pista rispetto a squadre e piloti che si basano sui dati degli anni prima. Se portiamo delle soluzioni non devono essere scartate a priori solo perché nelle stagioni precedenti un pneumatico ha funzionato meglio di un altro. Magari, in questo lasso di tempo, le condizioni del tracciato sono cambiate e una gomma che faticava l’anno prima la ritrovi più competitiva”.

Per chiudere il capitolo Rea: Pirelli cambierà metodo o approccio per il 2023?
Noi continueremo a fare il lavoro come abbiamo sempre fatto e con lo stesso metodo. Perché se no facciamo un monogomma come la SSP300, ma tutto ciò andrebbe contro il processo evolutivo. I risultati riscontrati sul campo da Pirelli sono peò incoraggianti, dato che abbiamo assistito a gare con 10 secondi più veloci in questa stagione. Pertanto la strada che stiamo seguendo è quella giusta”.

Bautista sembra invece sfruttarle al meglio le vostre gomme.
Ricordo quando parlai con Dall’Igna nel 2018 e Gigi mi disse di non stupirmi nel caso in cui Alvaro avesse scelto del materiale molto soft, visti i trascorsi con Bridgestone. Di sicuro Ducati ha svolto un processo di evoluzione notevole con la Panigale V4 e Bautista è stato bravissimo a sfruttare il potenziale, specialmente in uscita di curva”.

Giorgio, parliamo ora di sostenibilità. In una recente intervista, Michelin ha detto che dal 2024 introdurrà gomme col 40% di materiali sostenibili. Pirelli cosa farà?
“Questa è una tematica di grande importanza per Pirelli, dove già stiamo lavorando. A Portimao, in occasione della finale della R3, abbiamo inserito gomme con materiali riutilizzati e le prestazioni si sono rivelate ottime. Proseguiremo quindi tutto il prossimo anno nella SSP300 con questo processo e nel 2024 vorremmo estenderlo anche alle altre categorie così come sul mercato a tutti i nostri clienti”.

Michelin utilizzerà bucce d’arancia e di limoni, così come scarti alimentari. Pirelli invece su quali materiali riciclati punterà?
“Si tratta di ingredienti presenti all’interno delle mescole, che rappresentano una parte importante del peso dello pneumatico, soprattutto quella battistrada. Poi ci sono le mescole di gommatura dei tessuti, dei metalli tra cui i metalli stessi che possono essere recuperati. In pratica i materiali meno nobili vengono sostituiti con quelli più nobili”.  

Qual è la percentuale di materiale riciclati al momento?
“Difficile quantificare, attualmente stiamo lavorando tra il 20-30%”.

Sempre rimanendo in ottica futura: a fine 2023 scadrà l’accordo con Dorna per la SBK. State già gettando le basi per il rinnovo?
“L’idea di Pirelli è quella di proseguire questo percorso iniziato molti anni fa. La Superbike è una piattaforma ideale per noi e lo sforzo è imparagonabile ad altri. È un modello costo, ma lo sviluppo portato avanti nel tempo ha dato risultati e soddisfazione con lo sguardo rivolto al mercato e ai nostri clienti”.


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