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SBK, Redding vs Bautista: è scontro sui social per il peso minimo

Il britannico torna a puntare il dito verso il vantaggio di Alvaro in accelerazione, ma lo spagnolo non ci sta: “Perché non limitiamo anche la forza, allora?”

SBK: Redding vs Bautista: è scontro sui social per il peso minimo

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Il ritorno in Ducati di Alvaro Bautista ha riportato in auge la questione del peso minimo in SBK, diventato uno dei temi caldi della stagione grazie a Scott Redding. “Bautista ha un vantaggio impressionante in rettilineo e questa cosa secondo me non è giusta. A mio avviso Toprak ha più talento, ma sul dritto perde tantissimo e non è ammissibile che lui sia penalizzato in questo modo, così come Johnny”, ci aveva detto il britannico alla vigilia del Round di Donington Park, puntando il dito contro i benefici che lo spagnolo trae in accelerazione dalla sua costituzione fisica, essendo uno dei piloti più piccoli e leggeri della griglia. 

Aspre critiche che hanno portato la SBK a valutare l’introduzione di un peso minimo moto + pilota a partire dal 2024. Troppo tardi secondo Redding che, dopo aver lottato con Bautista a San Juan Villicum, è tornato a perorare la sua causa, chiedendo un intervento immediato per arginare la supremazia dello spagnolo.

“Dovrebbe esserci un limite minimo di peso per i piloti nel 2023? Il Mondiale SBK ha fatto un ottimo lavoro nel creare una delle migliori competizioni motociclistiche del mondo, ma perché non c'è un limite di peso minimo per i piloti? Posso parlare di questo argomento poiché quest'anno non sono in lotta per il titolo, mentre coloro che lo sono non ne parlano perché vengono criticati dai fan e dagli ‘esperti’ dei social media - scrive Redding su Instagram, postando dei video a corredo della sua tesi -. Dalle immagini si vede chiaramente il vantaggio che un pilota estremamente più piccolo guadagnerà su un rettilineo, in genere 2/4 decimi di secondo. A molti di voi potrebbe non sembrare tanto, ma quando 10 piloti sono racchiusi in un secondo, questo "0,2" su un rettilineo è un bel margine di sicurezza. Oltre a guadagnare in velocità, un pilota più leggero non consumerà nemmeno la stessa quantità di gomma di uno più pesante. Pertanto, a fine gara, che è il momento più critico, i piloti più leggeri avranno probabilmente più aderenza rispetto ai loro avversari, il che significa maggiori possibilità di vittoria”. 

Una disamina che Redding continua prendendo in esame i dati dell’Argentina, per avvalorare la propria tesi. 

“Conosco le informazioni legate all’usura degli pneumatici, ma sono riservate. Se guardate i settori di San Juan, vedrete che nel settore 2, formato da due curve e tre quarti del controrettilineo, vi è un chiaro vantaggio. Questo fa sì che l’altro pilota debba spingere oltre il limite per cercare di recuperare i due decimi persi in rettilineo. Penso solo che il campionato debba essere il più equo possibile per tutti i piloti. Probabilmente riceverò molti commenti di odio, ma va bene così perché qualcuno ne deve parlare - conclude Scott - C'è già un limite minimo di peso della moto. Non voglio che i piloti siano come me perché avrebbero bisogno di un camion sulla schiena, ma che siano nella media”.

Baz concorda, Bautista contrattacca

Un’argomentazione che trova il sostegno del “gigante” Loriz Baz, il pilota più alto della griglia con i suoi 192 cm per 95 kg. 

“Concordo al 200%. Pesando 95 kg per me è stato così per tutta la vita. Il problema è che le moto diventano sempre migliori con l'elettronica e l'aerodinamica. Ciò significa che il piccolo vantaggio che possiamo avere dal peso si riduce ogni volta che si adottano nuove strategie - spiega il pilota BMW - Ricordo le gare di Stock 1000 e i primi anni in WSBK dove riuscivo a impennare o avere grip anche con le mia altezza e il mio peso. Ma l'elettronica e l'aerodinamica stanno diventando sempre meglio, ed essere pesanti è solo un grande svantaggio in rettilineo!”

Non la pensa così invece Alvaro Bautista, che sentendosi chiamato in causa risponde a tono alle accuse di Redding: “Limitiamo anche la forza… i piloti piccoli hanno meno forza per muovere la moto e guidare in curva, ma questo non è un problema per i piloti più grossi e quasi culturisti. Quindi se si pone un limite per una cosa, se ne deve porre un altro per un'altra. Penso che sia più importante concentrarsi per sfruttare i punti forti di sé stessi e cercare di minimizzare i punti deboli, ma è più facile trovare scuse esterne invece che lavorare duramente e accettare la realtà. È la prima volta nella mia carriera che i piloti si lamentano del peso degli altri”.

Ironizza sulla questione Michael Ruben Rinaldi con un laconico “Dove sono i miei popcorn?”, che fa riflettere sul fatto che la polemica sembra destinata a continuare fino all'intervento della Dorna.

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