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MotoGP, Quartararo e l'incubo austriaco: il GP impossibile contro Aprilia e Ducati

Fabio, Pecco e Aleix non hanno mai vinto in Austria, ma al Red Bull Ring la Yamaha potrebbe diventare preda facile per le potenti moto italiane

MotoGP: Quartararo e l'incubo austriaco: il GP impossibile contro Aprilia e Ducati

Nessuno vorrebbe trovarsi nei panni di Fabio Quartarato questo fine settimana. Il Red Bull Ring sembra essere stato disegnato per fare un dispetto alla Yamaha e favorire la Ducati. La pista austriaca, nella sua ultima versione, ha ospitato 7 GP (5 d’Austria e 2 di Stiria) e la Rossa ne ha vinti 5, i rimanenti la padrona di casa KTM.

Quest’anno c’è una novità: hanno aggiunto una chicane alla curva 2 per aumentare la sicurezza, ma è difficile dire che la M1 ne possa trarre beneficio. È una esse stretta, frenata e accelerazione da basse velocità, cose da V4, come la Ducati e l’Aprilia. Le due moto italiane hanno la cavalleria che serve per esaltarsi in quelle condizioni, l’opposto della Yamaha.

Così Aleix Espargarò e Pecco Bagnaia possono sperare, mentre Quartararo dovrà inventarsi un mezzo miracolo. Sullo spagnolo ha ancora 22 punti di vantaggio, 49 sono quelli sull’italiano, molti ma non troppi. Anche perché (Silverstone insegna) i loro compagni di marca potrebbero togliergli punti importanti. Con due podi consecutivi, Vinales ha dimostrato di avere ormai preso la mano sulla RS-GP e quando si parla di Ducati, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Miller, Bastianini, Martin, Zarco, Bezzecchi sono tutti già saliti sul podio in questa stagione, Marini non è lontano dallo riuscirci.

Il problema di Fabio non è la velocità sul giro, ma quella in rettilineo. Chiaro che può essere rapido anche al Red Bull Ring, ma a patto di non trovarsi nel gruppo. In quel caso, i chilometri orari sono alleati preziosi e c’è poco da fare quando vieni sverniciato regolarmente sul dritto. Anche perché la M1 deve fare le sue traiettorie (tonde) per dare il meglio di sé, ma quando segui un V4 non è possibile e le cose si complicano ancora.

Dei tre pretendenti al titolo nessuno ha mai vinto al Red Bull Ring. Bagnaia è salito sul podio solo una volta lo scorso anno (in una gara segnata dal flag-to-flag), Quartararo ci è riuscito due volte, Espargarò mai. La situazione però è diversa e se Pecco può contare sulla tradizione Ducati su quella pista, Aleix sa che la sua Aprilia ora è molto diversa dal passato e il podio non è un miraggio. Bisogna solo capire in che condizioni sarà lo spagnolo, perché a Silverstone si è frattura il tallone destro. Non è stato operato, ma solo in sella capirà se una decina di giorni è bastata per rimettersi in sesto.

Comunque andrà, Quartararo dovrà sudare le proverbiali sette camicie, su una pista in cui tutto gli rema contro. Arrivare da due gare in cui ha perso punti non aiuta, almeno che non sfrutti l’arrabbiatura per darsi una nuova spinta, ma fino a un certo punto. Se infatti né Bagnaia né Espargarò possono permettersi di gettare via punti, nemmeno al francese è concesso questo lusso o rischierebbe di ricominciare tutto da capo a una manciata di gare dalla fine del campionato.

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Domenica si capirà chi lo è di più.

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