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MotoGP, 2021 VS 2022: Aleix sorprende, Quartararo si conferma, Bagnaia spreca

L'ANALISI - Dopo 11 gare il confronto fra i punti ottenuti lo scorso anno e questo: solo 4 piloti hanno migliorato il loro ruolino di marcia, fra delusioni e qualche sorpresa

MotoGP: 2021 VS 2022: Aleix sorprende, Quartararo si conferma, Bagnaia spreca

Il campionato MotoGP, prima di prendersi 5 settimane di settimane di vacanze (complice la cancellazione del GP di Finlandia), ha girato intorno alla boa di metà stagione ad Assen. Con 11 gare già corse e 9 ancora da disputare, la classifica ha preso una forma ormai chiara con Quartararo al comando, Aleix Espargarò che insegue a 21 punti, Zarco al 3° posto (58 le lunghezze di distanza dal leader), poi Bagnaia e Bastianini, gli ultimi con la somma dei punti a 3 cifre, ma distanti da Fabio (66 e 67 punti per la precisione).

Se vedere il francese, il campione del mondo in carica, davanti a tutti non è una sorpresa, altre ce ne sono in classifica. Abbiamo fatto un confronto fra i risultati dei vari piloti tra il 2021 e il 2022 dopo 11 gare e i risultati sono interessanti, anche perché solo una manciata di piloti hanno migliorato rispetto a un anno fa.

Iniziamo con ordine, con una precisazione: lo scorso anno aveva influenzato ancora pesantemente il calendario e nei primi 11 appuntamenti c’erano state 2 gare doppie (in Qatar e in Austria) e non si erano disputati i GP oltreoceano. Qui sotto trovate la tabella riassuntiva.

Quartararo non stupisce, Espargarò sì, Ducati veloci o costanti

Detto questo, il ruolino di marcia di Quartararo è molto simile: ha 9 punti in meno dello scorso anno, figli del recente errore olandese. In verità, anche nel 2021 era stato vittima della sfortuna in due occasioni (a Jerez l’acutizzarsi della sindrome compartimentale e a Barcellona la tuta aperta) ma era sempre arrivato al traguardo.

Se Fabio non stupisce, lo fa Espargarò. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo, ma i numeri sono impressionanti: ha più del doppio dei punti rispetto a un anno fa (151 contro 67, ben 84 di differenza), oltre a i 5 podi e a una vittoria. Merito della sua Aprilia che si è evoluta fino ad arrivare al livello della migliore concorrenza, ma soprattutto del pilota spagnolo che non solo è veloce ma anche costante (l’unico a essere sempre arrivato al traguardo).

E le Ducati? Zarco, il meglio piazzato in classifica, è in linea: 18 punti in meno, lo stesso numero di podi e una caduta in più quest’anno. Il francese di Pramac si è dimostrato un pilota costante ma senza acuti. Esattamente il contrario di Pecco Bagnaia, velocissimo ma troppo irregolare. Lo scorso anno il piemontese non aveva vinto nemmeno una gara, mentre in questa stagione le vittorie sono già 3, ma le cadute le superano in numero 4 (contando anche quella provocata da Nakagami). I 28 punti in meno del 2021 sono tutti lì e certificano quello che avrebbe potuto essere ma non è stato.

Lo stesso discorso vale anche per Bastianini, ma con qualche attenuante in più, essendo solo al suo secondo anno nella massima serie. Enea ha più del triplo dei punti, tre vittorie, ma nelle ultime quattro gare, fra cadute e prestazioni sottotono ha variato la rotta. Peggio ha fatto Martin che ha 6 punti in meno del 2021, ma l’anno scorso aveva dovuto saltare 4 gare per il terribile incidente a Portimao ed era stato condizionato dall’infortunio per almeno altre due. In questa stagione ha avuto problemi sulla sua moto e al tunnel carpale, è salito più volte sul podio ma gli è mancato l’acuto. Non ha avuto alti nemmeno Miller, che non è ancora riuscito a ripetere le vittorie del 2021. In cifra positiva è invece Luca Marini, che avrebbe bisogno di un podio per certificare la sua crescita.

Suzuki fra alti e bassi, Binder salva KTM, Honda sprofonda

In casa Suzuki, colpisce Mir e lo fa in negativo. La notizia del ritiro della Casa giapponese ha avuto senza dubbio un effetto sui piloti e a Joan mancano 57 punti e 4 podi rispetto al 2021. A rendere migliore il bilancio c’è Rins, che ha fatto un buon avvio di stagione, lui è in attivo sia per punti (+31) che per podi (+2) ma l’incidente provocato da Nakagami a Barcellona che ha provocato la rottura del polso di Alex pesa molto.

A Brad Binder manca una vittoria, ma considerati i problemi di KTM il pilota sudafricano sta facendo un mezzo miracolo a tenersi in linea con i risultati dello scorso anno. Cinque punti in meno non sono molti, mentre Oliveira (che ha vinto una gara) ne ha 14.

Le difficoltà di Honda le conosciamo e la classifica dice che sono le stesse dello scorso anno. Senza Marc Marquez in pista (che per altro è ancora il migliore in classifica con 60 punti nonostante non ci sia stato nelle ultime 3 gare), le prestazioni degli altri piloti non fanno che confermare le difficoltà della nuova RC213V. Con l’unico zuccherino di un podio di Pol Espargarò.

Chiudiamo con Franco Morbidelli. Anche qui non ci sono buone notizie, se l’anno scorso era partito male con una moto datata e i problemi alla gamba, questo si sta rivelando peggiore. Quindici punti in meno e nessun podio, nonostante nel 2021 avesse saltato 3 gare.

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