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MotoGP, GP del Mugello: Il Bello, il Brutto e il Cattivo

Bagnaia vince e incanta, Bezzecchi e Di Giannantonio crescono, cade Bastianini. Quartararo si arrende ma gode, insieme all'Aprilia di Espargarò

MotoGP: GP del Mugello: Il Bello, il Brutto e il Cattivo

Giotto è nato a pochi chilometri da Mugello, è ancora famoso per i suoi cerchi perfetti. Di curve se ne intende anche un piemontese, che vive in Romagna e ha fatto festa in Toscana. Dipinge con le gomme, si chiama Pecco Bagnaia e ha capito cosa si prova a vincere il GP d’Italia sulla Ducati.

Ne aveva bisogno lui, ma è stato un regalo per tutti i tifosi italiani. Come la pole position di Fabio Di Giannantonio, la gran gara di Marco Bezzecchi e pure quella di Luca Marini. È mancato Enea Bastianini, protagonista annunciato ma caduto sul più bello.

Sventola il tricolore, ma Quartarato e Aleix Espargarò vanno via a testa alta. La classifica è roba loro, servirà ancora un Bagnaia così per farli tremare.

IL BELLO – Quando Bagnaia non si complica la vita, la complica agli altri. Il trucco è far sembrare semplice quello che è difficile: rimontare, scappare, gestire. Tutto perfetto, dall’inizio alla fine, festa vera davanti al suo pubblico. Quando guida così è da Mondiale, deve solo farlo più spesso.

IL BRUTTO – Un altro arrivederci, perché di addio non vuole sapere nemmeno parlare. Ormai Marc Marquez è abituato ad affrontare le sfide più dure lontano dalla pista, volerà in America, per non smettere di sognare e soffrire ancora. Gli mancheranno le battaglie in pista e a ogni appassionato che si rispetti mancherà lui. Per fortuna, è solo un arrivederci.

IL CATTIVO – Al Mugello non si dormiva, ma quest’anno il riposo era assicurato. Poche tende, poca gente, poco baccano: colpa dei prezzi troppo alti. Così il Gran Premio d’Italia ha riaperto le sue porte, ma in pochi hanno deciso di attraversarle. Che sia di lezione per il prossimo anno.

LA DELUSIONE – Sulle rispettive posizioni di arrivo stendiamo un velo pietoso, ma i nomi tocca farli. Franco Morbidelli e Andrea Dovizioso non sono nemmeno l’ombra di se stessi, lenti e confusi, come se fossero sostituiti da controfigure senza nemmeno la patente A. Tempo per svoltare c’è ancora, ma non troppo.

LA CONFERMA – Bagnaia ha vinto 2 gare, Bastianini 3, Fabio Quartararo e Aleix Espargarò una a testa, ma sono loro a guardare tutti dall’alto in basso in classifica. Costanti e convincenti, preferiscono aspettare gli errori degli altri che commetterli. Il francese fa miracoli sulla Yamaha, lo spagnolo è tutt’uno con la sua Aprilia. Per batterli, bisogna imparare da loro.

LA SORPRESA – La fortuna aiuterà anche gli audaci, ma solo quando hanno talento. Come quello di Di Giannantonio e Bezzecchi, lì per ricordarci che ora l’Italia ha la panchina lunga anche in MotoGP. In qualifica ha vinto Fabio, in gara meglio Marco, l’importante è che sentiremo ancora parlare di loro.

L’ERRORE – Foga, agitazione, disattenzione, qualsiasi sia stata la causa, il risultato non cambia. Enea Bastianini e Dennis Foggia sono tornati a casa con un pugno di ghiaia. Speravano entrambi in ben altri ricordi dal Mugello.

IL SORPASSO – Quando corre la MotoE non se ne accorge nessuno, forse perché non fa rumore ed è in perfetto orario per la festa pomeridiana. Lo spettacolo però non manca e poi avevamo bisogno di un posto per ricordare la vittoria di Matteo Ferrari.

LA CURIOSITA’ – Pedro Acosta ci è riuscito: ha vinto la sua gara in Moto2 e ha tolto un record a Marc Marquez. Con 18 anni e 4 giorni ora è lui il più giovane vincitore di una gara nella classe intermedia a 4 tempi.

IO L’AVEVO DETTO – Il caro vecchio Stoner, in tempi non sospetti, aveva dichiarato: “sono un tifoso Bezzecchi”. La rima è imperfetta, la vista di Casey molto lunga.


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