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MotoGP, Marini: “Manca poco per stare davanti, avrei voluto fare come Petrucci"

“Nei test di Jerez abbiamo capito verso che direzione andare. Devo però migliorare la frenata per fare girare la Ducati”

MotoGP: Marini: “Manca poco per stare davanti, avrei voluto fare come Petrucci"

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Il Mugello regala gioie e sorrisi in casa Mooney VR46. Oltre al quinto posto di Marco Bezzecchi, si festeggia la sesta posizione di un super Luca Marini. Una gara affrontata col coltello tra i denti da parte del portacolori Ducati, alla sua migliore prestazione stagionale.

Nelle parole di Luca c’è entusiasmo, ma al tempo stesso consapevolezza per il grande passo avanti compiuto nel corso del weekend tricolore.

“Sono soddisfatto di questo weekend, dato che mi sembra di aver fatto dei passi avanti – ha esordito – oggi  non avevo il ritmo per il podio, però volevo essere lì per approfittarne nell’eventualità. Dopo il test di Jerez ho più fiducia con la Ducati e questa è la cosa che conta. Adesso dobbiamo confermarci a Barcellona, così come in tutte le gare”.

Cosa è mancato oggi?
“Perdevo molto nel T4, ero lento in uscita dell’ultima curva e ogni volta che mettevo la moto dritta incassavo due decimi. In gara tutto ciò si accentua e non sono riuscito a risolvere il problema. Devo però ammettere che staccavo bene, anche se con le gomme è stato complicato, visto che mi si chiudeva l’anteriore. Al posteriore è invece calata nel massimo angolo di piega, dato che il Mugello è un tracciato molto esigente per gli pneumatici”.

Questa Ducati sembra essere diventata una moto per tutti.
Ognuno fa il proprio percorso, al momento Pecco è pronto per lottare la vittoria a ogni gara, mentre a me manca essere in bagarre per il podio. Devo fare i miei passi, consapevole che il livello della MotoGP è altissimo”

Com’è stato lottare con Bezzecchi per il podio?
“Cambia poco, è come quando lotti con lui, ma sei dietro nelle retrovie. La differenza la fa battagliare con Pecco o Quartararo. Oggi, ad un certo punto della gara, ho anche pensato di fare come Petrucci nel 2019. La lezione che porto a casa da questa gara è la consapevolezza che manca davvero poco per stare lì davanti. Il problema, invece, visto il livello del Campionato, è che è dura anche lottare per il decimo posto, dato che la fatica che fai sulla moto è sempre uguale. I big la davanti sembra siano più bravi nella gestione della gomma, considerando che io all’inizio ho dato tutto quello che avevo”.

Pensi che questo ultimo passo si possa fare a Barcellona?
“Spero di farlo al venerdì. Dai test di Jerez a Le Mans gara abbiamo capito la direzione. Poi, cosa fare o meno sulla moto, diventa complicato, visto che le variabile sono molte. Stiamo comunque arrivando, anche se non penso stravolgeremo la moto per la prossima gara. Devo cercare di migliorare come fermo la moto per poi girare meglio, dato che manca quella fiducia, infatti la Ducati va sempre larga. Quel test è stato utile per tutti, non solo per me”

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