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MotoGP, Marc Marquez: l'obiettivo non è vincere, è tornare a divertirmi in moto"

"L'operazione la mia ultima chance di migliorare fisicamente. Ho corso senza correre rischi. Da Honda il massimo supporto per la mia decisione. Tra piloti il rispetto e l'empatia superano le rivalità"

MotoGP: Marc Marquez: l'obiettivo non è vincere, è tornare a divertirmi in moto

Ieri le nubi si addensavano sul Mugello, tra pioggia e tuoni Marquez annunciava la sua decisione di volersi sottoporre ad una nuova operazione. Il cielo era grigio, incerto come il futuro agonistico di un campione chiamato a confrontarsi con dei limiti sopraggiunti all'apice della sua carriera.

Al Mugello Marc Marquez ha poi corso lo stesso,  Un decimo posto dai sapori contrastanti, di chi sa che potrebbe e vorrebbe poter fare meglio, ma consciamente sceglie di non rischiare per scommettere su un futuro , di vita ed agonistico, migliore. Un futuro in cui si torna non tanto a vincere quanto a divertirsi sulla sella di una moto. Il cielo quindi si è schiarito, la scelta è stata presa. Una decisione facile, a suo dire, dopo due anni di calvario che hanno costretto il campione spagnolo a lottare non più tanto coi propri rivali quanto con se stesso.

"E' stato un weekend molto impegnativo - ci racconta il campione spagnolo - non solo dal punto di vista fisico. Fisicamente soffro ogni weekend ma anche a livello mentale è stato difficile mantenere la concentrazione. Se avessi ricevuto la notizia del via libera all'operazione prima di venerdì, probabilmente non avrei corso. Honda mi ha lasciato libera scelta su cosa fare ma ho deciso di correre comunque, nonostante comportasse dei rischi, perché dopotutto corriamo a 350km/h. Il mio lavoro non consiste solo nel gareggiare ma anche nel dare più dati possibili alla Honda. E' stata una gara impegnativa, ho fatto una buona partenza e sono riuscito a tenere il passo gara del gruppo di testa, ma poi sono sopraggiunti alcuni problemi alla moto, assieme ai dolori fisici, quindi ho continuato la gara fino alla fine rimanendo nel mio gruppo".

Durante la gara hai pensato di dover concludere senza incidenti in vista del viaggio in America?
"Si ovviamente ho corso esercitando la maggior cautela possibile, ho avuto alcune occasioni di sorpassare Oliveira ma ho dato più importanza al finire la gara senza incidenti. Nel box non me lo hanno detto espressamente, ma ho capito che volevano che gareggiassi senza correre rischi".

Durante la conferenza hai parlato di "ultima chance". Ti riferivi all'operazione per cercare di tornare alla tua forma originale o si tratta di qualcos'altro?
"Se l'operazione fosse un successo, vedremo in che modo sarò in grado di guidare, ma in questo momento guidare in queste condizioni per me è è impossibile. Per ultima chance mi riferivo al fatto che, salvo ulteriori complicazioni, questa potrebbe essere l'ultima chance per migliorare le mie condizioni fisiche. Con le operazioni di questo tipo non si può mai sapere con certezza, ma penso sia la decisione giusta per il mio futuro, perché in questo momento non riesco a correre come vorrei. L'obiettivo non è tanto operarmi per tornare a vincere, quanto operarmi per tornare a divertirmi in sella a una moto ed avere una vita normale, sia in pista che fuori. Voglio smettere di dover prendere antidolorifici".

L'idea che la prossima volta che tornerai su una moto potresti essere in condizioni migliori ti conforta?
"Tutto dipenderà dall'esito dell'operazione. Quando ho ricevuto la notizia venerdì, mi hanno detto chiaramente che avrei dovuto fermarmi subito. Da un lato non è stata una bella notizia perché sottoporsi ad una nuova operazione non è piacevole, ma è stata una scelta facile ed una buona notizia per me stesso".

Ne hai parlato prima con qualcuno agli alti livelli di Honda, anche per avere del supporto?
"Ovviamente si. Ho un certo livello di confidenza con Nomura-san e ne abbiamo discusso. Ho parlato anche con Nomura, Kuwata e Wakabayashi direttamente. Nel 2020 e 2021 ho constatato con piacere il grande rispetto reciproco. Gli ho detto che avrei potuto continuare a correre con questi risultati, rimanendo tra i primi dieci ed ottenendo forse qualche podio, ma mi hanno detto che la mia salute doveva avere la priorità, e che mi avrebbero aspettato. E' stato incredibile sentire queste parole da parte loro".

Il tuo corpo non è l'unica cosa che ha bisogno di migliorare, anche la moto sembra fare fatica in questa stagione.
"So che stanno lavorando e stanno cercando di migliorare vari aspetti della moto, ma nelle mie condizioni attuali è difficile dare un giudizio assoluto sulle potenzialità della moto".

Sai già quanto durerà l'operazione e quanto tempo dovrai passare in riabilitazione?
"Dobbiamo ancora pianificare questi dettagli. L'operazione credo durerà un paio d'ore (c'è chi dice che potrebbero essere addirittura otto N.d.R.) . So che farò la riabilitazione a Madrid. La consolidazione dell'osso è un discorso di cui si occuperanno poi i medici in Spagna che comunicheranno coi medici in America. La mia prima domanda è stata se credevano nell'operazione e la loro risposta è stata un si secco, ma quando ho chiesto se sapevano le tempistiche per il recupero, mi hanno detto: con questa mentalità, è meglio che tu stia a casa".

Hai menzionato che il dolore alla spalla ha avuto effetti anche sulla tua vita al di fuori delle competizioni.
"Normalmente passavo molto tempo ad allenarmi, sia in palestra che su ogni tipo di moto. Adesso dopo ogni gara devo rimanere a riposo per almeno tre giorni, per poi tornare ad allenarmi, fare fisioterapia e prendere antidolorifici. In queste condizioni non avrei retto più di un altro anno, due al massimo, perché al momento non mi diverto più".

Si è vista una bella immagine di voi piloti vicini a margine della pista a fine gara.
"Tra piloti c'è sempre un rapporto particolare. Ovviamente c'è la rivalità ma anche l'empatia, specialmente in caso di infortuni gravi. Parlo ad esempio di Aleix ed anche di Fabio e Martin. Ho incrociato anche Pecco a fine gara, la rivalità si svolge in pista, ma fuori da essa il rispetto tra piloti è importante".

Chi vedi al momento tra i piloti più papabili per il titolo quest'anno?
"Quartararo e Bagnaia fino ad ora sono stati tra i più consistenti, ma la grande sorpresa quest'anno è stato Aleix con la sua Aprilia. A inizio stagione nessuno ci avrebbe creduto ed ora Aleix è secondo in classifica. Spero che l'operazione vada bene, vorrei battermi con loro al pieno delle mie capacità".


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