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Marquez: “La MotoGP deve capire se vuole più show o prestazioni”

“Rischiamo di andare in una direzione dove la moto conta più del pilota. In Giappone stanno già lavorando sulla moto 2023”

MotoGP: Marquez: “La MotoGP deve capire se vuole più show o prestazioni”

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Moto che faticano a sorpassare, evoluzione ai massimi livelli, spettacolo che ne risente, ma anche pista e sguardo rivolto al 2023. Sono questi gli argomenti su cui si è focalizzato Marc Marquez alla vigilia del Gran Premio d’Italia.

Da parte dello spagnolo c’è attesa e al tempo stesso curiosità per il round tricolore del Motomondiale.

“Lo scorso anno il Mugello è stato uno dei circuiti dove ho sofferto di più – ha ricordato il 93 – è un tracciato molto esigente, ma sono curioso di vedere come si comporterà la nuova Honda nelle curve veloci e di lunga percorrenza. Domani in FP1 capiremo quindi il nostro livello, anche se in passato ho lottato fino all’ultimo, arrivando vicino alla vittoria”.

La Honda è quindi attesa a un esame all’insegna del tricolore. 
“Con questa nuova moto la situazione è davvero strana è diversa, perché nelle piste in cui ero forte ho faticato, così come il contrario. Devo capire come adattare il tutto e cosa ci riserverà il weekend”.

Si è poi parlato del fatto che in MotoGP sia sempre più complicato superare. La domanda sorge spontanea: cosa fare?” 
“È impossibile arrivare a una decisione unanime, dato che ognuno vuole preservare i propri punti forti. C’è chi ha una moto con velocità di punta elevata e allora non vuole che si intervenga sul motore oppure chi ha una grande aerodinamica e di conseguenza nemmeno qua si possono apportare cambiamenti. Questo però non è il nostro lavoro, dato che ognuno ha la propria idea. Tocca al Campionato e alle Case capire verso che direzione andare, optando per avere moto più performanti oppure guardando allo show”.

Marc offre il proprio punto di vista.
“Io sono d’accordo sul fatto che sia necessaria un minimo di aerodinamica, visto che raggiungiamo elevate velocità, così come il traction control, ma dobbiamo capire che servono regole chiare, così come un minimo di limiti. Perché se no, così facendo, siamo sempre più veloci, ma la gente da casa non se ne renderà conto che miglioriamo di un secondo e mezzo o due, preferendo lo spettacolo visto in SBK all’Estoril. Penso serva arrivare a un compromesso, consapevole che sarà difficile. Fosse per me sacrificherei l’holeshot posteriore, ma non sono la persona a cui chiedere”.

Infine chiude così…
“Penso che sia sempre il pilota a fare la differenza, ma andando in questa direzione rischiamo che presto la realtà venga capovolta. Io, come più volte ho detto, sono uno che ama le gara con il gruppone e tanti sorpassi. Magari forse è meglio essere più lenti, ma avere più intrattenimento”.

L’attenzione del fuoriclasse si sposta poi sul suo percorso di recupero.
“Sto lavorando pensando a me stesso, cercando di essere più veloce e confrontandomi continuamente con i dottori. Purtroppo la moto non aiuta, dato che in più occasioni mi sono ritrovato a lottare con la Honda. il test di Barcellona sarà fondamentale, così come quello di Misano, dove proveremo le cose per la prossima stagione”.

Marc aspetta quindi risposte dall’Oriente.
“Non ho idea di come si stanno strutturando in Giappone. So che stanno lavorando molto e sono attese diverse novità. Personalmente sono dell’idea che basta un piccolo cambiamento per rendere la Honda più competitiva”.

A tal proposito non manca la curiosità da parte dua.
“In Honda stanno pensando alla moto 2023, dato che il nostro lavoro è in continua evoluzione. Valuteremo quindi se provare la moto nuova già a Misano oppure apportare semplicemente le prime novità. Al momento dobbiamo  lavorare sul telaio, andando magari ad intervenire sulla rigidezza. Purtroppo non ho grandissime sensazione con il posteriore a metà curva”.    

      

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