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SBK, Sykes: “La BMW potrebbe vincere se si concentrasse sulla Superbike"

“Non voglio commentare le mie stagioni lì, quella moto potrebbe vincere se si concentrassero. Ducati mi ha accolto in famiglia, mi piacerebbe fare una gara del mondiale con la Panigale che è una moto bellissima”

SBK: Sykes: “La BMW potrebbe vincere se si concentrasse sulla Superbike

Tom Sykes è tornato nel BSB dopo una lunghissima carriera nel mondiale SBK e l’ha fatto abbracciando il progetto di Ducati e PBM, la stessa squadra che ha vinto il titolo nel 2019 con Scott Redding. L’inizio di questa partnership non è stato entusiasmante, ma il campionato inglese richiede davvero tempo per adattarsi, è un vero campionato per gli specialisti. 

Abbiamo intervistato Sykes a Donington, dove Tom si è qualificato in una ottima settima posizione in griglia, salvo poi perdere terreno in gara. Con lui abbiamo parlato di tanti argomenti, tra cui le parole di Scott Redding sulla BMW, la moto che Sykes ha guidato fino alla fine del 2021 nel mondiale. 

Non sembra facile questo BSB per te, eppure lo conosci bene. 
“Di certo non è facilissimo! Ci sono tante cose da imparare nel BSB, ci ho corso per tanto tempo, ma ovviamente alcune cose sono cambiate rispetto ad allora. Mi sto divertendo con la Ducati e qui in PBM ho anche ritrovato alcune facce amiche. Di certo adesso mi sento un po’ limitato, ma stiamo lavorando per risolvere i problemi. In alcune aree siamo davvero forti con questa moto, ma dove invece perdiamo moltissimo è in uscita di curva quando siamo molto sull’angolo. Dobbiamo migliorare il modo in cui la potenza viene scaricata a terra. Continuiamo a lavorare, troveremo la soluzione”. 

Sei in sella ad una moto che hai sfidato tantissime volte nelle ultime stagioni. Che impressione ti ha fatto la Panigale V4?
“Questo è il mio primo anno sulla Ducati e devo dire che la Panigale è una moto bellissima. Ha un potenziale enorme, l’ho provata su due piste in Europa prima di venire a correre qui. Penso che con questo pacchetto potrei essere molto competitivo nel mondiale, anche domani mattina. Qui nel BSB so molto bene dove possiamo migliorare. Conosco molto bene Donington e dopo questo fine settimana ho capito perché su questa pista nelle scorse stagioni nel BSB la Panigale non è mai stata particolarmente veloce. La ragione è che qui stai tantissimo con la moto piegata e tutto è molto chiaro. Almeno mi sto divertendo moltissimo quando guido e penso che presto esprimeremo tutto il nostro potenziale”. 

In BMW non sei riuscito a rendere competitiva la moto, cosa è mancato?
“Non voglio commentare le mie stagioni in BMW, tutto quello che posso dire è che mi sono divertito con la squadra, ho passato dei bei momenti. Hanno senza dubbio le risorse per risolvere i problemi e penso che concentrandosi un po’ di più sui problemi che conoscono bene, potrebbero risolverli. Quella moto può vincere gare nel mondiale, ne sono abbastanza sicuro. Detto questo, non voglio parlare troppo di quella situazione”. 

Redding ha detto che in BMW seguono di più i computer che i feedback dei piloti. 
“Ho sempre cercato di dare tutte le indicazioni possibili per sviluppare la moto. La mia squadra era fantastica e sono rimasto in ottimi rapporti con ognuno di loro. Anche con Kawasaki sono rimasto in ottimi rapporti, con loro abbiamo sviluppato completamente una moto quasi da zero. Loro mi capivano ed erano bravi mettere in pratica i miei feedback. Penso che Scott si riferisse al fatto che anche se il pilota da certe indicazioni, in BMW preferiscono un po’ andare per la loro strada. Diciamo che conoscendo Scott, mi aspetto che sia spesso abbastanza aperto nelle sue dichiarazioni in questa stagione…sarà interessante!”.

Tanti piloti nel BSB corrono anche nelle Road Races. E’ una cosa che ti incuriosisce?
“Non credo che finirò mai a fare le Road Races, ma ho un rispetto enorme per i ragazzi che ci corrono. Quello che fanno è fantastico, ho una stima enorme per ognuno di loro e creano uno spettacolo unico al mondo. Ognuno nella vita è libero di fare quello che vuole e divertirsi, ma io preferisco guardare quelle gare che pensare di correrle. Sarei dovuto andare alla NW200 ma ho dovuto annullare perché sono dovuto andare in Italia, magari ci tornerò la prossima stagione, ma solo come spettatore. Forse andrò al TT! Ma preferisco le gare in pista, perché lì puoi spremere tutto il potenziale di una moto, di un motore, di un telaio. Lascio le strade agli specialisti, è meglio”. 

Sei nella famiglia Ducati, speri che possa arrivare una chiamata magari per correre una tappa nel mondiale SBK?
“Sai, devo dire che entrare nella famiglia Ducati è stato molto bello. Ho apprezzato il modo in cui mi hanno accolto. Sono stato a Misano per provare la moto la prima volta ed ero un po’ nervoso. Io sono un gentiluomo, non volevo entrare in un box Ducati a curiosare, ma quando mi hanno visto mi hanno accolto con tanto calore, nel modo italiano direi! Mi piace questo approccio che ha, ognuno dei ragazzi in Ducati ti fa sentire in famiglia. Se dovesse arrivare la chance di fare una gara nel mondiale SBK, sarebbe bello. Nel test di Misano sono andato abbastanza forte ed anche al Mugello, anche se avevo una mentalità da tester più che da pilota. Ma sono andato forte, direi. Hanno visto il potenziale che ho su una moto da mondiale, mi piacerebbe avere questa opportunità. Ci andrei senza dubbio”.

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