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MotoGP, GP di Le Mans: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Era dal 2009 che un italiano non vinceva tre Gran Premi nelle prime 7 gare di mondiale. Il record apparteneva a valentino Rossi che ci riuscì trionfando a Jerez, Barcellona e Assen. Oggi ci è riuscito Enea Bastianini

MotoGP: GP di Le Mans: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Stendhal scrisse ‘Il rosso e il nero’, ma se avesse visto quanto sta bene il rosso con il celeste magari avrebbe pensato a un cambio di tonalità. Bastianini ha vinto a Le Mans, ipotecando un posto in squadra ufficiale e rimettendosi in scia a Quartararo e Aleix Espargarò per il Mondiale. Esattamente quello che avrebbe voluto fare Bagnaia, che invece è caduto, si è tenuto i cocci ma neanche un punto.

Quartararo ha usato la saggezza, la sua arma migliore quando la Yamaha non lo assiste. Lo sa bene anche Marquez, che fra spalla e moto non sa cosa sia peggio. Meglio prendersi un fine settimana di pausa, il Mugello aspetta.

IL BELLO – Un sogno da cui non svegliarsi, l’eccezione che diventa la regola, Bastianini che vince. Una volta, e poi ancora, e poi ancora. Tre su sette, come nessun altro, con la classifica che gli sorride, Enea vede tutto azzurro, come la sua Ducati che sta però arrossendo in vista della prossima stagione. La Bestia è tornata a ruggire e appena in tempo per il Mugello. Meglio di così...

IL BRUTTO – Sarebbe servita una bella domenica alla Suzuki per dimenticare le brutte notizie recenti. Sono arrivate due cadute che non migliorano l’umore. Piove sul bagnato, anche quando incredibilmente a Le Mans c’è il sole.

IL CATTIVO – Pedro Acosta lo è fin troppo, nel senso agonistico del termine, s’intende. Il ragazzo è veloce, molto, ma lo vuole essere ancora di più, troppo. Domina e poi cade, perdonabile per un debuttante, ma con un pizzico di calma in più potrebbe ottenere tutt’altri risultati.

LA DELUSIONE – Piloti in preda dello sconforto e una moto che non funziona. La KTM si è trasformata da carrozza in zucca quando è scattata l’ora europea. Le prime gare avevano fatto sperare, le ultime disperare. Sembra che in Austria non conoscano le vie di mezzo.

LA CONFERMA – È ora di finirla di guardare l’Aprilia con sufficienza, come se avesse vinto la lotteria. I premi che sta ricevendo sono frutto di lavoro, fatica e di un Aleix Espargarò scopertosi top rider all’età in cui altri pensano alla pensione. Il Mondiale non è impossibile, e lo dicono i numeri.

L’ERRORE – Immaturo, imperdonabile, insomma: una cazzata. Ci ha già pensato a Bagnaia a definire il suo errore, ma la penitenza vera sarà quella di fare seguire i fatti alle parole. Meglio cadere quando si sta lottando per la vittoria, ma è ancora meglio non cadere mai. Come fa Quartararo, tanto per fare un nome.

LA SORPRESA – Chiamato all’ultimo minuto a Jerez, riconfermato a Le Mans. Stefano Manzi ha fatto un paio di GP di vacanza nella sua Moto2. In Francia si è preso una Top Ten, in una classe per gli italiani sulle spalle (non troppo robuste questo fine settimana) di Vietti. Mandarlo via forse non è stata una buona idea.

IL SORPASSO – Quelli che in MotoGP raramente si vedono ancora, quelli subiti da Dennis Foggia all’ultimo giro perdendo il podio. In entrambi i casi, non un bello spettacolo.

LA CURIOSITA’ – Era dal 2009 che un italiano non vinceva tre Gran Premi nelle prime 7 gare di mondiale. Il record apparteneva a valentino Rossi che ci riuscì trionfando a Jerez, Barcellona e Assen. Oggi ci è riuscito Enea Bastianini.

IO L’AVEVO DETTO – “Quartararo sarà l’uomo da battere domenica”. L’avevano detto tutti: piloti, giornalisti, gli amici al bar, il macellaio sotto casa. Previsione sbagliata, ma il più scontento è stato Fabio.

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