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MotoGP, Quartararo: "Il problema è la velocità, ma ripeterlo non serve a nulla"

Fabio paga quasi 13 Km/h dalle migliori Ducati. "Per vincere ad Austin dovrò avere un passo più veloce degli altri o in rettilineo sarò finito"

MotoGP: Quartararo:

Non importa quale sia la pista, per Fabio Quartararo c’è sempre una certezza: troverà il suo nome in fondo alla classifica delle velocità massime. Austin, con il suo lungo rettilineo, non può fare certo eccezione e infatti eccolo lì, penultimo, davanti solamente al suo compagno di squadra Morbidelli. E in questo caso il detto ‘mal comune mezzo gaudio’ non consola.

In cima alla lista c’è Bastianini con 346,1 Km/h come punta massima, gli altri (Suzuki, Honda, KTM, Aprilia) sono a una manciata di chilometri, Quartararo ne paga quasi 13.

“Sarebbe bello anche solo avere la metà di questo svantaggio, ma non possiamo farci niente” ha sospirato il francese.

Meglio allora pensare al 3° posto nei tempi.

La pista ha un buon grip. Ho fatto due errori nel giro secco, penso avrei punto girare un decimo, un decimo e mezzo meglio. E' molto migliorata rispetto all'anno scorso: l'80% delle buche non c'è più. Sinceramente nel 2021 era pericoloso, non mi divertivo per niente. Questa è una pista fisica e con le buche era anche peggio”.

A proposito di pista fisica: mai più avuto problemi con l'avambraccio?

"No, qui devi avere le braccia fresche ed infatti vado spesso alla clinica, ma toccando legno non ho più avuto problemi".

Basterà quello che hai in previsione della gara per pensare alla vittoria?

Per il momento no - la risposta - Per riuscirci su questa pista dovrò avere un passo più veloce degli altri, perché con un rettilineo di più di un chilometro se ci arrivi con altri piloti attaccati sei finito. Comunque nella seconda uscita, questo pomeriggio, sono riuscito a tenere un buon ritmo, domani farò più giri con la gomma morbida e vedremo se riusciremo a migliorare. Attualmente la media è una buona soluzione, ma la soffice va meglio, dobbiamo solo verificare il suo comportamento dal 12esimo giro in poi. In frenata sono veramente al limite, ma è lì che facciamo il tempo”.

La sensazione è che Fabio debba combattere con un arma spuntata.

Per essere sincero, è da prima dei test di Sepang che lo so - ha ammesso - La prima settimana è stata difficile, perché mi aspettavo arrivasse un cambiamento molto grande da parte di Yamaha, ma ora che so che il problema è questo, non serve ripeterlo ogni volta. Io do sempre il mio massimo quando vado in pista, so che su questo rettilineo perdo abbastanza, ma rimango concentrato per fare del mio meglio. Comunque al momento sono focalizzato sul presente, la mia priorità in questo momento non è cercare di lasciare la Yamaha ma di battermi per il mondiale Poi, ovviamente, alla fine del mese o nel mese prossimo penserò sul da farsi”.

Non ti preoccupa, eventualmente, saltare su una moto diversa che potrebbe richiedere molto tempo di adattamento?

"Per me la priorità è credere in un progetto, poi alla moto ti devi comunque adattare. Se si penbsasse a questo nessuno cambierebbe mai marca. All'inizio, quando sono arrivato in Yamaha, guardavo molto i dati di Rossie Morbidelli. Alla fine farò la cosa che penso sia giusta per me".

 


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