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MotoGP, Marquez: "In Qatar sono stato conservativo, ma se non rischi arrivi 10°"

"Ora devo essere paziente, non sono ancora in quella condizione speciale per vincere. Il nono titolo? Io penso solo che sarà un nuovo titolo"

MotoGP: Marquez: "In Qatar sono stato conservativo, ma se non rischi arrivi 10°"

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Tornato a casa dopo la prima gara dell’anno in Qatar, terminata al 5° posto, Marc Marquez è stato protagonista di un incontro con i giornalisti organizzato dal suo sponsor Estrella Galicia. Un’occasione per fare il punto dopo l’evento inaugurale di questa stagione e prima di partire, la prossima settimana, alla volta di Mandalika.

Come si è visto in Qatar, la costanza sarà molto importante - ha spiegato il pilota della Honda, come riporta Marca - Sono arrivato 5° e voglio sempre di più, finché non si vince non ci si ferma”.

Marc è partito con l’obiettivo di ridiventare campione del mondo, se ci riuscisse raggiungerebbe quota 9.

Non affronto la sfida pensando che sarà il nono titolo, ma un nuovo titolo, che tornerei a vincere  -ha spiegato - Il mondo non finirà quest’anno ma, se potrò, vorrei vincere in questa stagione. Non nascondo quello che voglio ottenere. In tutti gli sport ci sono cambi generazionali,  ci sono piloti che conosco di più, come Pol, e altri meno, come Bastianini. Quelli che partivano come favoriti in Qatar non hanno nemmeno finito tra i primi cinque. L'obiettivo è quello di prendere punti in ogni gara per essere pronti”.

Marquez sa che non deve affrettare i tempi dopo tutto quello che ha passato.

"L'anno scorso ero tornato a Portimao e non ero nemmeno nei primi 10, poi ho finito per vincere due gare di fila - ha ricordato - Cambia molto in un anno, ecco perché bisogna essere pazienti. Non ho ancora il giusto feeling con la moto, non ancora in quella condizioni speciale per vincere una gara. Dobbiamo prendere punti e vedremo quanto lontano ci porterà la pazienza. Dipende tutto dall'approccio con cui si affronta il fine settimana. In Qatar ho avuto una strategia conservativa, con una buona gara avrei potuto essere terzo o secondo, ma il mio ritmo era da quinto. È meglio avere 11 punti che cadere, ecco perché ho scelto la gomma morbida, mi ha dato più possibilità di finire la gara. Non è sufficiente fare ogni gara come in Qatar, non si può andare così per tutto il campionato, bisogna vincere le gare. In Qatar ho preso qualche spavento, bisogna correre dei rischi. In MotoGP, ora, se sei conservativo, finisci decimo, se prendi un po' di rischi, quinto. Quando salirò sull'aereo per l'Indonesia, penserò a vincere”.

E anche a conoscere meglio la nuova Honda.

"Al momento è tutto nuovo - ha spiegato - La moto ha del potenziale, altrimenti non parti in prima fila. Devo portarla sul mio terreno. In Qatar ho fatto quella che si può definire la mia prima simulazione di gara, 22 giri di fila, nei test non ne avevo fatti più di 10. Per l'Indonesia abbiamo visto la strada da prendere, non ci saranno parti nuove, ma cercheremo la direzione da seguire. Farlo prima della prima gara era come sparare alla cieca. È una moto più prevedibile in termini di ciò che l'anteriore può fare, ti dà più preavviso,  ma meno efficace in quest’area al contrario di me. Le cadute arrivano se si prendono dei rischi, una moto docile, facile e veloce è difficile da trovare".

Marquez non ha mancato di commentare il podio del suo compagno di squadra Espargarò.

"Ho sempre avuto compagni di squadra forti in Honda. Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo o mio fratello Alex, con cui non ho corso molto spesso, ma che è finito sul podio - ha detto  - Honda vuole sempre due piloti forti. Con Pedrosa e Lorenzo ero al mio massimo, ora sono in fase di recupero. Pol si è adattato bene, è veloce. Va bene, una sana rivalità nel box ti permette di continuare a crescere. Con Pedrosa abbiamo lottato per il campionato del mondo, Lorenzo era stato preso per lottare per il titolo, ma, a causa delle condizioni, non ha potuto. Alex era un debuttante e ha sostituito Jorge. Non si potrebbe chiedere di più. Pol è arrivato per vincere il campionato del mondo e naturalmente lo vedo lottare per riuscirci”.

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