Tu sei qui

MotoGP, Uccio Salucci: "Con Marini puntiamo al podio e al team ufficiale"

"L'obiettivo è portare i nosti piloti nelle squadre Factory". Pablo Nieto: "accordo con Aramco saltato per questioni di tempistiche. Bezzecchi è una spugna"

MotoGP: Uccio Salucci: "Con Marini puntiamo al podio e al team ufficiale"

Share


La nuova avventura del team VR46 è ufficialmente iniziata, con una presentazione sul palco del teatro Rossini di Pesaro. “La chiusura di un cerchio” l’ha definita Valentino Rossi, nelle vesti di patron della squadra. Era il 2014 quando il team si affacciò nel motomondiale in Moto3 e finalmente è arrivato nella classe regina.

È un’evoluzione di quel progetto - ha spiegato Alessio Salucci, per tutti Uccio, che copre il ruolo di team director - Siamo in MotoGP e vedremo cosa succederà, l’emozione è grande. Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto lo scorso marzo, anche se i mesi decisivi sono stati gli ultimi tre, quelli in cui abbiamo costruito la squadra. Trovare il budget è sempre difficile, anche se grazie a Valentino e la VR46 lo è un po’ di più”.

Così, nell’inverno, è arrivato Mooney come main sponsor (“anche se ci piace parlare di partnership, con tanti progetti da costruire insieme” ha sottolineato Uccio), dopo che l’accordo con Aramco non era andato in porto. A spiegare quello che è successo ci ha pensato Pablo Nieto, team manager in MotoGP: “come tutti sanno avevamo un contratto firmato con loro, però ci siamo accorti che le tempistiche erano diverse. Per questo abbiamo deciso di continuare per la nostra strada, è stata solo una questione di tempi”.

Tutto è bene quel che finisce bene e fra pochi giorni il team VR46 sarà in pista per la prima gara della stagione, in Qatar. Le aspettative di Salucci sono alte.

Due anni fa avevo spinto perché Marini passasse in MotoGP, anche se avrebbe trovato una situazione difficile nel team Avintia, con una Ducati un po’… stanca. Ora ha una moto più performante - una GP22 ufficiale - quell’esperienza gli sarà utile e abbiamo costruito la squadra intorno a lui. Non voglio mettergli troppa pressione, ma so che andrà forte, io direi che il podio è un obiettivo realistico.

Anche Nieto ha fiducia in Luca: “sono molto, molto ottimista nei suoi confronti, tanto che devo fermarmi un po’ - ha sorriso - Nei test invernali sono andato a vederlo a bordo pista e devo ammettere che mi ha impressionato. Se riusciremo a dargli quello di cui ha bisogno, potrà essere un vero protagonista del campionato, è un pilota che ha tanto da dire".

Poi c’è Bezzecchi, che invece sarà al debutto.

Ha lavorato bene ed è una spugna - ha continuato Pablo - È un ragazzo intelligente e sa che l’esperienza di Luca potrà essergli utile. Io voglio che lavorino insieme, mantenere lo stesso DNA che la squadra aveva in Moto2.

Tutti i piloti del team provengono dalla Riders Academy, ma in futuro le cose potrebbero cambiare.

Abbiamo fatto questo team seguendo le esigenze dei nostri piloti, ma non deve diventare un limite - ha sottolineato Uccio - Arriverà un giorno in cui non avremo piloti pronti per la MotoGP e allora ci guarderemo intorno. Il nostro obiettivo è che Luca e Marco in futuro arrivino in un team ufficiale, magari già nel prossimo anno per Marini, e se succederà vorrà dire che avremo fatto un buon lavoro. Vedremo quale sarà la situazione a metà stagione”.

Valentino ha fatto gli onori di casa oggi e Salucci garantisce che la sua presenza nel team non si limita solo a mettere il proprio nome.

“Per Vale c’è una nuova avventura nelle auto, ma avrà più tempo da dedicare a questo progetto - ha confermato - Due o tre volte a settimana viene in ufficio per aiutarci, ha grandissima esperienza e averlo con noi è speciale”.

Non per nulla anche alcuni degli uomini del Dottore lo hanno seguito in questa avventura: Matteo Flamigni è il capotecnico di Marco Bezzecchi, David Munoz quello di Luca Marini.

Siamo diversi dagli altri che lavorano con Ducati, abbiamo voluto avere nostra gente. Ne abbiamo parlato molto con Dall’Igna, sappiamo che all’inizio magari sarà più difficile ma Ducati ci ha aiutato, facendoli andare  a imparare direttamente in azienda”.

A tirare le fila, come detto, sarà Pablo Nieto, che non dimentica una lezione insegnatagli da suo padre, Angel. “Quando correvo, mio papà venne da me e mi disse che se anche le moto erano molto cambiate, il cuore delle corse era rimasto lo stesso - ha raccontato - Anche oggi, le moto sono diverse ma hanno lo stesso sangue. Cercherò di trasmettere la mia esperienza ai miei piloti e anche di imparare da loro”.

In Moto2, invece, sarà Luca Brivio, il figlio di Davide, il nuovo team manager. Dopo avere lavorato per tanti anni come team coordinator, è per lui arrivato il momento di fare il salto.

“Ho imparato tanto in questi anni da Uccio e Pablo, credo di avere acquisito le giuste competenze - ha detto - Vietti aveva fatto un bel finale di stagione nel 2021 e l’obiettivo è ripartire da lì, mentre dovremo supportare Antonelli nel suo percorso di crescita nel salto dalla Moto3. Vedremo, per ora abbiamo fatto solo i test, in gara è sempre diverso”.

Articoli che potrebbero interessarti