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MotoGP, Bezzecchi: "La mia Ducati si chiama Marianna ed è la mia fidanzata"

VIDEO - "Ho pensato per tutto l'inverno a un nome da darle. Mi sono trovato meglio di quanto mi aspettassi, ma mi serve un bottoncino per... riuscire a impennare"

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Marco Bezzecchi oggi ha dovuto vedersela con il caldo di Sepang per il suo ritorno sulla Ducati. Il pilota del team VR46, nonostante il clima tropicale, non ha da lamentarsi della sua giornata, anzi è molto contento. Ce lo ha raccontato nell’intervista che potete vedere qui sopra, rivelandoci anche l’origine del nome che ha dato alle sue moto.

“È dura, è una pista molto tosta ma anche molto bella, quindi il godimento c’è - ha detto il Bez - Sicuramente con il caldo è difficile, ma oggi non ho fatto troppi giri e ho conservato un po’ di energie per lavorare nei prossimi giorni”.

Il primo contatto con la Ducati era stato a Jerez, a Sepang le sensazioni sono state diverse?
È stato tutto un pelino meglio, fin da subito e non me lo aspettavo. Mi sono divertito tanto perché questa pista è molto bella ancora di più con la MotoGP, direi che è stato un primo giorno molto positivo”.

Hai guardato la velocità massima che hai raggiunto?
Sì, mi aspettavo si andasse più forte sul rettilineo di ritorno perché la curva ti immette è più veloce, invece la velocità massima si raggiunge sul rettilineo del traguardo”.

Hai scelto il nome Marianna per la tua moto.
“Sì, dall’unione Maria e Anna. Avevo avuto questa idea con i ragazzi del team, ma soprattutto a casa con la mia fidanzata Chiara a casa. Con due moto è come se avessi due morose e non va tanto bene (ride) quindi serviva un nome composto, ci abbiamo pensato tutto l’inverno perché è una cosa importante per me e mi è piaciuto farla. Marianna è un nome bellissimo”.

Come ti sei trovato in sella?
Bene, sono riuscito ad andare abbastanza bene, anche dal punto di vista dell’ergonomia mi trovo a mio agio ed è importante, perché puoi fare più forza e meno fatica. Mi sento a posto, ma sicuramente c’è qualcosa che si può fare meglio”.

È vero che con tutta quell’elettronica la Ducati non si impenna come vorresti?
Ci vuole un bottoncino, Uccio mi ha detto che me lo fa (ride). L’impennata ci vuole sempre”.

Per domani qual è il programma?
Si tratterà per pricipalmente di girare,  alla fine è tutto nuovo per me, gomme, elettronica, moto. Quindi sarà importante girare tanto, capire le caratteristiche degli pneumatici e poi concentrarci per metterci a posto quando verranno fuori dei problemini. Di programmato c’è solo fare esperienza… e il bottoncino!”.

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