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MotoGP, Dovizioso: "Voglio andare più forte di Rossi, se sei dietro non godi"

"Vivo questa stagione come fosse l'ultima per me e faccio quello che voglio. Come Lorenzo quando arrivò in Ducati, dovrò cambiare il mio stile mantenendo i punti di forza"

MotoGP: Dovizioso:

La nuova avventura è iniziata, la Yamaha marchiata WithU è pronta per lui e con il 2022 Andrea Dovizioso festeggerò la sua 20ª stagione nel motomondiale. Il forlivese ha voluto accettare la nuova scommessa e dovrà fare tutto per vincerla, sapendo che non sarà facile riuscirci. In fondo, prenderà il posto di Valentino, non solo come pilota più anziano della MotoGP, ma anche sulla M1, nello stesso team. L’importante è non ripetere i suoi risultati.

Posso dire che l’obiettivo è andare più forte di quanto abbia fatto lui - sorride il Dovi - Quando sei dietro, è stato lo stesso Valentino a dichiararlo, non godi, non hai voglia di continuare a correre e non voglio trovarmi  in quella situazione. In MotoGP ti diverti solo quando stai davanti, dietro non si sta bene”.

Quindi non ti sei pentito della scelta di tornare?
Quello potrò dirlo solo a fine anno, non fa bene pensare in negativo ancora prima dei test. Nella vita bisogna fare quello che ti senti, indipendentemente da come andrà.

"Non cerco l'approvazione degli altri, faccio quello che voglio"

Dopo vent’anni di carriera senti di avere qualcosa da dimostrare?
Se vuoi fare una cosa e ne hai la possibilità, allora devi farla. Troppe volte si fa l’errore di cercare l’approvazione degli altri, cercando di ottenere determinati risultati in un certo modo, facendo vedere quello che gli altri vogliono, dal mio punto di vista è sbagliato. Significa seguire la massa, almeno è così che io la penso. Ragionando in quel modo, si pensa solamente all’immagine quando le cose vanno bene e poi si sta a casa a commentare a testa alta quello che fanno gli altri, ma per me non è un atteggiamento né maturo né intelligente. Io ho avuto la fortuna di avere questa opportunità ed è bello sfruttarla, ognuno poi fa le sue considerazioni, ma me ne frega fino a un certo punto”.

Ti sarai dato un obiettivo…
È quello di sfruttare la moto. Non posso sapere ora quanto sarà competitiva la Yamaha, nei test capiremo qualcosa ma non tutto. Di base voglio godere e questo succede solo quando riesci a spremere la tua moto, i risultati poi vengono di conseguenza. Quando stai davanti, riesci a spingere, allora puoi fare certi discorsi. Dichiarare ora che spaccheremo il culo a tutti non serve a niente”.

Sei pronto?
Se ho accettato questa sfida è perché voglio provarci. Voglio sempre migliorarmi, lavoro molto su me stesso. Il bello è lavorare con dei professionisti, svegliarti ogni mattina con il pensiero di perfezionarti. Certo, se poi i risultati non arrivano, non è bello”.

"Vivo questa stagione come fosse l'ultima, saranno i risultati a decidere"

Pensi già al 2023?
Non ho programmi, è la verità. Vivo questa stagione come fosse l’ultima per me perché non so cosa succederà. Tutto sarà legato ai risultati, se saranno buoni non ci saranno problemi, altrimenti… Mi sento comunque rilassato, il mio approccio non cambierà. In questo momento non voglio un contratto per il prossimo anno perché non so come sarà questo, se sarò veloce mi divertirò”.

Ti senti sotto esame nonostante l’età
Il livello è alto, lottare per il campionato non sarà facile ma sono qui per riuscirci. Sicuramente non posso dire che sarà un anno di apprendistato (ride). Avere vent’anni di esperienza porta con sé più aspetti positivi che negativi, non perdi tempo e non sprechi energie. Ci sono altri problemi, ma devi sapere gestirli”.

Devi conoscere meglio la Yamaha e fare pace con le gomme, a che punto sei?
“La nuova carcassa introdotta nel 2020 ha cambiato molto il modo di frenare ed è così anche sulla Yamaha. Nella ultima parte della scorsa stagione sono migliorato, ma non mi sento ancora completamente a mio agio, non sfrutto ancora il potenziale di moto e pneumatici. Nelle ultime due gare avevo cambiato il mio modo di frenare rispetto a quanto facevo in Ducati e questo mi ha aiutato, ma non guido ancora la Yamaha in modo naturale, non sarà facile riuscirci ma so che posso adattarmi. Bisogna seguire le caratteristiche della moto, ma mantenendo i propri punti di forza, sto lavorando per riuscirci.

"Come Lorenzo, devo capire in che percentuale cambiare il mio stile di guida"

Ti senti un po’ come Lorenzo quando arrivò in Ducati?
“Bisogna fare come lui, soprattutto quando sali su una moto con caratteristiche opposte rispetto a quella che guidavi prima. Jorge aveva iniziato a essere competitivo quando cambiò il suo approccio mentale e incominciò a guidare in modo diverso. Non ha provato a guidare la Ducati come una Yamaha, ma ha mantenuto alcune caratteristiche del suo stile. Ogni pilota ha diversi punti di forza, devi capire in quale percentuale mantenere e cambiare il tuo stile”.

Sei rimasto fuori dalla MotoGP solo per qualche mese, ti ha sorpreso al tuo ritorno
In MotoGP ci sono sempre cambiamenti perché moto e piloti continuano a evolversi, quindi non sono stato sorpreso di essere sorpreso (ride). Il cambiamento più grosso, comunque, c’è stato nel 2020 con l’introduzione della nuova gomma posteriore”.

"Ha ragione Stoner, l'aerodinamica influenza le gare in modo negativo"

Ripeti spesso che quello è stato l’anno della svolta.
Perché sono cambiate molte cose senza che sia stato modificato il regolamento. Credo che la mia generazione sia arrivata alla fine, le nuove gomme richiedono un modo di guidare completamente diverso e per chi corre da tanti anni è più difficile adattarsi, meno naturale. Poi i giovani che ci sono ora sono particolarmente forti  talentuosi, inoltre non esistono più le moto satellite, quindi è un insieme di fattori. Infine c’è un aspetto di cui si parla poco”.

Quale?
L’aerodinamica, ne ho discusso con Stoner quanto è venuto a qualche gara l’anno scorso e sono d'accordo con lui. Secondo me l’aerodinamica sta condizionando le gare in modo negativo per quando riguarda le battaglie, ci sono problemi a superare, non ci sono lotte. Sono tutti vicini perché l’aerodinamica non ti fa sbagliare, basta avere uno o due decimi di vantaggio per mantenerli fino alla fine”.

Chi è il tuo favorito per il 2022?
“Un nome solo non ce l’ho, ogni stagione fa storia a se, però ci sono quattro piloti che hanno un mezzo punto in più degli altri: Bagnaia, Marquez, anche se non conosciamo le sue condizioni fisiche, Quartararo e Martin”.

"Petrucci mi ha sorpreso, pensava di essere una pecora nera e ha fato qualcosa di speciale"

Vedere Petrucci alla Dakar ti ha fatto venire voglia di correrla?
Sono abbastanza pazzo, ma non come lui! (ride) Lo conosco un po’ e sapevo quanto andasse forte in fuoristrada, anche perché mi batteva facilmente (ride). Però mi ha sorpreso, non mi aspettavo certi risultati, ha fatto qualcosa di pazzesco. Penso che Danilo si sentisse come una pecora nera e facendo qualcosa di speciale l’emozione deve essere stata fortissima. Sono contento per lui e gliel’ho scritto, si è meritato quello che ha fatto”.

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