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MotoGP, Gigi Dall'Igna: "La mia migliore stagione in Ducati, nessun rimpianto"

VIDEO - "Ducati non spaventa più i piloti, ora la cercano. Mi impegnerò per tenere Bagnaia in Ducati ma non puntiamo su nessuno, partiranno tutti alla pari"

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Su una rossa e con un bicchiere di rosso in mano, più che un colore una fede per Gigi Dall’Igna, che abbiamo intervistato facendolo accomodare su una Panigale V4 fra un brindisi e l’altro. ll direttore generale di Ducati Corse arriva da un anno che sulla carta rappresentava una scommessa, il primo senza Dovizioso e con tanti giovani di belle speranze ma senza anche un curriculum solido. Dodici mesi dopo, si può dire che l’ingegnere veneto ci abbia visto giusto, anche se il titolo piloti è sfuggito ancora una volta.

È stata una stagione incredibile, sicuramente la migliore da quando sono in Ducati - non ha dubbi Dall’Igna  - Abbiamo fatto tante cose belle, soprattutto nell’ultima parte dell’anno: 4 vittorie nelle ultime 6 gare, io onestamente ci metto dentro anche la quinta di Misano anche se Pecco è caduto perché avevamo deciso di rischiare con le gomme. È stato un finale stupendo, l’ultima gara con 3 nostri piloti in prima fila e sul podio è stata qualcosa di eccezionale, stratosferico, un’emozione unica che mi ricorderò per sempre.

Avete vinto i titoli costruttori e squadre, avere perso quello piloti t ha rovinato la festa?
No, credo che questo non fosse l’anno in cui dovevamo puntare al titolo se penso quello che si diceva di Ducati alla fine del 2020. Era una stagione in cui dovevamo prepararci per riuscirci e lo abbiamo fatto bene, anzi forse siamo stati al di sopra delle aspettative, è difficile avere rimpianti dopo una stagione così”.

Fino a qualche anno si diceva che la Desmosedici potevano guidarla in pochi, ora tutti i vostri piloti sono veloci.
“Non è stata una trasformazione avvenuta in un anno, è da tante stagioni che Ducati vince con più piloti, Iannone, Dovizioso, Lorenzo, Petrucci, Bagnaia, Martin, Miller. È da un po’ di tempo che ci stiamo avvicinando ad avere una moto un po’ più facile e gestibile, non è un obiettivo semplice da raggiungere, lo abbiamo fatto per gradi ma ci siamo riusciti. Ducati non spaventa più i piloti, anzi è una moto ricercata da loro perché pensano di potere fare bene”.

Infatti il prossimo anno ci saranno 8 Ducati in pista, non è complicato prepararsi con così tante moto?
Non è difficile, serva tanta organizzazione e Ducati ce l’ha, già in passato avevamo gestito 8 moto e questo non ci spaventa. Gli aspetti positivi, oltre a quello economico che non è l’obiettivo per cui corriamo, sono potere disporre più informazioni nel fine settimana di gara e durante lo sviluppo e fare crescere i piloti. ll prossimo anno avremo due giovani e promettenti (Bezzecchi e Di Giannantonio ndr) che inizieranno il loro percorso con Ducati”.

Bagnaia sarà la punta di diamante?
“Onestamente non puntiamo su nessuno, nel senso che non diamo a un pilota qualcosa di migliore rispetto a un altro. Abbiamo la forza di potere dare a tutti le stesse possibilità, poi chiaramente strada facendo si valuterà se durante la stagione ci sarà la necessità d fare determinati ragionamenti. Non partiamo con questo in testa. Pecco è stato il pilota più in forma di Ducati nel finale di stagione, se ripartirà così evidentemente lo guarderemo con un occhio di riguardo, ma alla prima gara avranno tutti lo stesso materiale”.

Bagnaia sembra essere un vero uomo Ducati, credi che avrà un lungo futuro con voi?
È quello che mi aspetto e che cercherò di realizzare. Come sempre, per fare i contratti bisogna essere in due, quindi non dipenderà solo da noi ma anche da lui, però, obiettivamente, è qualcosa che credo entrambi vorremmo fare”.

Hai portato tante innovazioni tecniche in MotoGP, c’è ancora spazio per qualche novità?
Nel momento in cui non ci sarà più nulla da aggiungere alla moto, non avrebbe più senso che io restassi in questo ambiente. Mi dovrei trovare un altro lavoro (ride). Credo che ci siano ancora le possibilità per sviluppare la moto e che siano ancora tante. Abbiamo qualche idea sulla moto, sta prendendo forma, bisognerà valutare e non sbagliare a Sepang. Mi aspetto di portare qualcosa di migliorativo per il 2022”.

Hai mai guidato la Desmosedici?
È una moto che bisogna rispettare, a cui dare del lei, non credo riuscirei a divertirmi molto guidandola. Preferisco fare il turista e usare la moto per i viaggi. La Panigale, invece, l’ho provata in pista, ma non dico i tempi perché mi vergognerei (ride)”.

Fra dodici mesi, pensi ci sarà qualcosa in più da festeggiare?
È il motivo per cui lavoreremo intensamente in questo periodo, sia noi tecnici ma anche i nostri piloti. Come sempre il campionato ripartirà da zero e con forze in campo che potrebbero essere diverse da quelle viste, quindi saranno importanti i test di Sepang e il lavoro che faremo a casa”.

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