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MotoGP, Bagnaia: "Frustrato ma felice, il mondiale è sempre stato di Quartararo"

"Avevo una chance di tenere aperto il mondiale e ci ho provato, l'errore ci sta quando devi dare tutto. Vincere in questa stagione non era il vero obiettivo, ma adesso ho le basi per vincere il prossimo"

MotoGP: Bagnaia:

Un grande sogno infranto. Ecco cosa rappresenta la gara di Misano per Pecco Bagnaia, che fino al momento della caduta era stato semplicemente perfetto. Ha conquistato la pole e poi è stato protagonista di una gara spettacolare fino al momento in cui ha commesso un errore che ha di fatto regalato il titolo a Fabio Quartararo. Il francese avrebbe probabilmente vinto a Portiamo o Valencia, ma sarebbe stato bello per Bagnaia tenere il discorso aperto fino all’ultimo secondo.

Il 2021 non può però essere considerato un anno deludente per Pecco, che ha raccolto vittorie e pole position dimostrandosi molto spesso l’unico vero antagonista nella lotta per il titolo nei confronti di Fabio Quartararo. Questa stagione deve essere considerata come un punto di partenza verso il futuro, con una voglia di riportare il titolo a Borgo Panigale dopo un digiuno che dura da troppo tempo e stride con la grande crescita che sta mostrando la Desmosedici nelle ultime stagioni. Il Bagnaia che si presenta all'incontro con i giornalisti dopo la gara non appare deluso o arrabbiato, quanto piuttosto consapevole di aver dato tutto fino alla fine. 

"Avevo questa possibilità e ci ho provato fino alla fine - ha spiegato Pecco -  ho dato tutto spingendo al massimo in ogni giro fino alla fine. Ho scelto la dura all’anteriore ed era questa l’unica chance, ma doveva spingere sempre fortissimo per evitare che la gomma si raffreddasse. Sono felice per quello che ho fatto, anche  se ovviamente sono un pelo frustrato per il risultato. Forse avrei meritato qualcosa in più ma va bene così. Penso almeno di avere una buona base per il 2022. Fabio è stato di certo il pilota che ha meritato più di tutti questo titolo, quindi sono felice per lui. L’anno scorso era lui nella mia situazione, si stava giocando il titolo ed ha fatto degli errori. Penso che l’anno prossimo arriverò più preparato". 

Oggi la pista era divisa a metà sulle tribune tra tifosi di Rossi e tuoi. E' stato emozionante?
"E’ stato bellissimo vedere tanti tifosi sulle tribune con le bandiere con il 63. Li ringrazio di cuore, è una cosa che mi fa impazzire. E’ stato incredibile sentirli mentre urlavano il mio nome dalle tribune ed anche quando sono caduto ho sentito tutti che mi chiamavano, mi incitavano. Avrei voluto vincere per loro e mi dispiace, ma posso dire che è stato molto emozionante". 

L'errore è stato dovuto ad un calo di concentrazione?
"Non ho perso concentrazione mai. Oggi era una gara da tutto o niente, mi serviva solo vincere. La gomma scelta era quella giusta, la media non avrebbe funzionato. Ho spinto al massimo dal primo giro, magari nel giro in cui sono caduto ho frenato un pelo più tardi e sono caduto. Abbiamo lavorato moltissimo, il passo in gara era anche migliore di quello della scorsa gara a Misano. Sono frustrato, ma sono anche felice per aver dimostrato di essere in grado di lottare al top". 

Temevi un eventuale assalto finale di Marquez?
"Non ho pensato troppo a Marquez, perché sapevo che negli ultimi giri sarebbe stato in difficoltà con la morbida che aveva scelto. Ho cercato solo di imporre il mio ritmo ed essere costante, ero certo che nel finale avrei avuto un vantaggio su di lui. Certo, la pressione c’era ma non come ad Aragon o anche come qui a Misano con Fabio l’altra volta". 

Come valuti il tuo mondiale in generale?
"L’anno scorso ho chiuso 16° il mondiale e tranne in due gare ero lontano. Quest’anno non doveva essere l’anno per vincere ma per imparare, ma tutto mi è riuscito meglio facilmente ed abbiamo fatto un bel lavoro. Sono felice perché sto chiudendo in seconda posizione, quindi non mi sento arrabbiato per aver perso questo titolo, perché vincerlo non era realmente il nostro obiettivo. Ho imparato tanto nelle ultime gare, sono sempre stato in grado di lottare per la vittoria e questo è un grande passo in avanti se paragonato a dove eravamo ad inizio stagione. Penso che abbiamo perso il mondiale a Mugello quando sono caduto. Poi anche in Austria quando ho preso la gomma che non funzionava, cosa che mi è successa anche a Silverstone. Ho perso il mondiale in queste tre giornate. Ma non è corretto pensare in questo modo, ho perso e basta. Ora tocca imparare e migliorare nel 2022. Sono certo che arriverò più preparato alla prossima sfida". 

Credi che la Ducati sia oggi la moto migliore in pista?
"Tutti pensano che la Ducati sia la moto migliore, la più veloce e competitiva. Ma il fatto è che una Yamaha ha vinto il mondiale. Abbiamo lavorato tanto noi, di certo la nostra moto è velocissima, ma ci resta tanto lavoro da fare per il futuro. Il passo in avanti di quest’anno è stato netto e per il prossimo anno penso che la nostra moto possa diventare la moto da battere". 

Quando c'è stato per te il vero step in avanti che ti ha portato al ruolo di contendente per il titolo?
"Io divido il mondiale in due fasi, che è stata quella dell’apprendimento fino alla pausa estiva e poi quella successiva, in cui tutto mi veniva più facile. Ho trovato una base su cui lavorare che ha funzionato perfettamente. Ci sono state due gare in cui le gomme non hanno funzionato bene, pur essendo tra i più veloci ho portato a casa solo 5 punti. Sono stato perfetto in tante piste, anche qui lo ero ma poi ho sbagliato. Dovevo vincere e ci ho provato. Posso solo dire di essere contento. Frustrato di certo, ma contento". 

Come sarà secondo te il mondiale 2022?
"Difficile immaginare gli scenari del prossimo anno, anche perché questa stagione non è ancora finita. So che noi abbiamo messo delle grandissime basi per il 2022. So di aver imparato tanto nelle ultime gare, e lo metterò in pratica in futuro. La consapevolezza raggiunta in questa stagione, mi fa avere voglia di fare in modo che il 2022 diventi un mondiale che va nella mia direzione. Quartararo, Mir e Marquez saranno velocissimi, ma io proverò a fare la mia parte. Sapevo che sarebbe stato difficile tenere aperto il mondiale oltre Misano, ma volevo provarci. Però non ho niente da recriminare, questo mondiale è sempre stato nelle mani di Fabio". 

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