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Moto2, Bulega: “Mi hanno pompato fin da 16 anni e io non lo volevo”

L'INTERVISTA - “Ero solo un ragazzino e molti credono ancora oggi che me la tiri, invece sono una persona riservata. Con Aruba non sarà un passo indietro, nemmeno l'ultima occasione della mia carriera”

Moto2: Bulega: “Mi hanno pompato fin da 16 anni e io non lo volevo”

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Il suo futuro è già scritto! Stiamo parlando di Nicolò Bulega, pronto a salutare il paddock del Motomondiale a fine anno dopo aver trascorso ben sei stagioni. Prima la Moto3, poi la Moto2, a breve la SuperSport. Aruba ha deciso infatti di puntare su di lui in vista dell’avventura nella nuova categoria e il pilota di Montecchio Emilia ha pensato di prendere la palla al balzo.

Un cambiamento non da poco per colui che era stato caricato di non poche responsabilità, a tal punto che qualcuno l’aveva addirittura indicato come l’erede di Valentino Rossi. Il passato è ormai alle spalle, perché adesso non resta che chiudere al meglio l’esperienza con Gresini e dare poi il via a un nuovo capitolo della carriera agonistica.

“Fa strano, ma come ormai sapete nel 2022 inizierò un nuovo percorso – ha esordito Nicolò – ringrazio Aruba che mi ha preso in considerazione per la SuperSport e da parte mia c’è grande entusiasmo e motivazione per iniziare questa nuova avventura. Dispiace lasciare il paddock del Motomondiale, ma questa era una grande opportunità da cogliere e ho accettato”.

Come è nata questa trattativa?
“Il mio manager Alberto Martinelli ha iniziato a parlarmene poco prima della gara di Aragon. In Moto2 non avevo grandi alternative, la Ducati con Aruba mi intrigava, così ho preso la palla al balzo. Sarà un’esperienza completamente nuova, però sono carico”.

Qualcuno già vocifera che sarà come fare un passo indietro.
“Lo so, ho letto diversi commenti a riguardo. Io non lo considero però un passo indietro. È una nuova occasione di crescita. Guardate ad esempio Locatelli, è andato in SSP e oggi è un pilota ufficiale in SBK. Credo abbia fatto la scelta corretta per la sua carriera”.

Nicolò, facciamo un passo indietro. Agli esordi in Moto3 c’era grande aspettativa nei tuoi confronti. Cosa è andato storto?
“Avevo 16 anni, sono stato pompato, ma io tutto ciò non lo volevo. Da fuori posso sembrare uno che se la tira, invece non è per niente così. Se chiedete ai miei amici, sono un ragazzo che inizialmente non dà molta confidenza a chi non conosce. Cerco infatti di stare sulle mie ed essere riservato, poi quando avverto fiducia mi apro. Mi dispiace quando sento dire che sono uno che se la crede, perché non è così. Tra l’altro, quando nei giorni scorsi è uscita la notizia della SSP, non nego che ci sono un po’ rimasto quando leggo commenti dove vengo offeso, screditato e infangato. Alla fine però funziona così sui social, dato che anche i campioni come Hamilton, Marquez, Rossi e Verstappen sono oggetto di continue critiche”.

Eri stato addirittura indicato come l’erede di Rossi.
“Come ho detto sono stato pompato e a 16 anni non volevo tutto ciò, ma nemmeno ora. Guardate quello che sta accadendo ora a Pedro Acosta. Dopo poche gare lo hanno iniziato a gonfiare e più vai avanti più diventa poi complicato tornare indietro. Personalmente non posso che augurargli il meglio e di togliersi tutte le soddisfazioni nel mondo delle corse”.

Tornando al presente: ora si va ad Austin, poi tra qualche mese l’esordio in SSP.
“Sinceramente non so quando farò il primo test con la Ducati V2. Sono però curioso di provarla e vederla all’opera. A parte l’Hypermotard di un mio amico, non ho mai guidato prima d’ora in vita mia una Ducati. Come ho detto sono curioso di guidarla, capire il suo potenziale  e al tempo stesso cosa significhi lavorare in un team considerato Factory”.

Arriverai in SSP con la stessa mentalità oppure ripartirai da zero?
“Penso che dentro di me ci sarà un reset involontario nel momento in cui inizierò a correre in SSP. Sarà un mondo completamente nuovo per me, ma sono fiducioso di poter esprimere il mio potenziale e raccogliere ciò che non sono stato capace nel Motomondiale”.

La consideri come l’ultima grande occasione?
“No, non sarà l’ultima occasione, anche perché ho soli 21 anni e non credo di essere vecchio”.

Qualche anno fa hai lasciato la VR46. Quanto è cambiata la tua vita?
"La mia vita è continuata normalmente, dato che ho continuato a correre in moto. Con tutti i ragazzi della VR46, come Uccio e Vale, sono ancora oggi in ottimi rapporti. L’unica differenza è che le nostre strade si sono separate”.  

GUARDA IL VIDEO di Niccolò Bulega nella #GPOnecar del 2016

GUARDA IL VIDEO di Niccolò Bulgea intervistato da Aglio nella VR46 Academy del 2018

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