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Rossi: "Tester dopo il ritiro? Dipende da quanto mi mancherà la MotoGP"

"Fare i test non è la parte migliore del lavoro di un pilota, ma ricordo ancora quelli con la 500, la Honda MotoGP e la Yamaha. Per Bagnaia sarà difficile contro Quartararo, deve cercare di tenere aperto il campionato"

MotoGP: Rossi:

Come c’è sempre una prima volta, c’è anche un ultima e questi due giorni di test a Misano sono stati gli ultimi in MotoGP per Valentino Rossi. Di tante cose che a cui guarderà con nostalgia questa, però, non sarà fra le principali.“Sicuramente è un momento importante, ma non credo proprio che mi mancherà fare i test in futuro - ha sorriso il Dottore - Sono sempre un lavoro duro da fare, sia dal punto di vista fisico che mentale, preferisco il fine settimana di gara”.

Non accetteresti quindi un ruolo da collaudatore, anche non a tempo pieno?
Non lo so, bisognerà vedere quanto mi mancherà guidare una MotoGP. Mi piacerebbe farlo ogni tanto, ma, come ho detto, i test non sono la parte più bella del nostro lavoro, non sono fra i momenti indimenticabili nella carriera di un pilota. Però magari mi mancherà molto guidare molto guidare una MotoGP e mi piacerebbe averne l’occasione ogni tanto, vedremo”.

Anche se i test non sono la parte migliore del lavoro del pilota, ne hai qualcuno che ricordi con piacere?
Rimangono più in mente quelli in cui provi per la prima volta una nuova moto. Quindi il primo con la 250, ma specialmente quello con la 500, a novembre del 1999 a Jerez con Jeremy Burgess, quello era stato impressionante. Poi metto il primo con la MotoGP,  sulla Honda a Suzuka nell’agosto del 2001 dopo avere vinto al 8 Ore con Edwards, e infine quello con la Yamaha a Sepang a gennaio 2004. Questi sono stati i miei migliori test”.

E questo come è stato?
Abbastanza positivo, specialmente ieri. Non avevamo nulla di nuovo da provare, così ci siamo concentrati sul setup e sui dettagli, ho migliorato il mio passo e ho fatto un buon tempo. Oggi abbiamo provato un altro paio di cose e finito il lavoro in vista della prossima gara qui a Misano. Prima, però, ci sarà Austin, una pista molto particolare e difficile, con poco grip e tante buche. Nel 2019 ero andato forte, vedremo cosa accadrà”.

Il campionato si sta avvicinando alla fine, Bagnaia può farcela a vincerlo?
Realisticamente per Pecco sarà difficile, perché Quartararo ha 48 punti di vantaggio, sono tanti e soprattutto mancano solamente 4 gare. Dovrà cercare di ripetere quello che ha fatto negli ultimi due fine settimana e poi vedere cosa  farà Fabio. Il suo obiettivo deve essere tenere aperto il Mondiale fino alla fine, finché lo sarà ci potrà provare.

Morbidelli invece sta faticando molto al rientro dopo l’operazione.
Dopo un infortunio come il suo servono 6  mesi per tornare in perfetta forma, il ginocchio è una parte maledetta, non deve solo sparire il dolore ma devi anche recuperare interamente la mobilità. Franco ha avuto questa occasione di salire sulla Yamaha ufficiale e ha cercato di ridurre i tempi, ma non è al 100% e per guidare una MotoGP bisogna esserlo”.


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