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MotoGP, Vinales e Yamaha, il lungo addio: divorzia come Zarco, Lorenzo e Crutchlow

Cinque anni, tre capotecnici ed otto vittorie dopo Maverick dice addio alla casa di Iwata. Nel motomondiale non sono fatti rari queste levate d’ingegno: negli ultimi tre anni ne hanno sofferto anche KTM e Ducati    

MotoGP: Vinales e Yamaha, il lungo addio: divorzia come Zarco, Lorenzo e Crutchlow

Travolto da una crisi di nervi all’indomani dell’ultimo posto nel Gran Premio di Germania Maverick Vinales ha deciso di lasciare la Yamaha. Una separazione consensuale (sembra) facilitata dal fatto che Lin Jarvis, oltre ad avere in casa il leader del mondiale, Fabio Quartararo, risparmierà anche oltre fra i 6 e gli 8 milioni di Euro. Tanto guadagna di ingaggio il talentoso ma caratterialmente fragile 26enne spagnolo.

Nemmeno il secondo posto, e la pole, ad Assen, hanno fatto cambiare idea al pilota di Figueres, rimasto in Yamaha per essere la prima guida della squadra dopo la pressante corte della Ducati.

Vinales: quel precedente divorzio del 2012 in 125

Non è la prima volta che Maverick agisce di istinto: nel 2012, quando era ancora in 125, alla vigilia del GP della Malesia, 2° in campionato con cinque vittorie, comunicò a Ricard Jové, allora team manager dell’Honda Blusens la decisione di lasciare la squadra.

Lo stesso Jové che, oggi commentatore a DAZN Spagna, sabato scorso è stato il primo ad anticipare il clamoroso annuncio di Vinales.

Da Forcada a Garcia fino a Galbusera: balletto di capotecnici

Difficile dire perché si è arrivati alla rottura. Quel che è certo è che maturava da tempo, se è vero che recentemente Vinales aveva sostituito - ma lui ha detto che era stata una decisione della Yamaha - il suo capotecnico Esteban Garcia con Silvano Galbusera, ex di Rossi. Per lui il terzo capotecnico dopo un primo divorzio con Ramon Forcada, attualmente con Morbidelli e già mentore di Jorge Lorenzo.

Detto questo nel motomondiale non sono fatti rari queste levate d’ingegno: la più recente quella di Johann Zarco che al Red Bull Ring, due anni fa, annunciò il divorzio anticipato e consensuale dalla KTM.

I precedenti recenti: da Zarco a Lorenzo fino a Crutchlow

Prima di lui come non ricordare il divorzio fra Jorge Lorenzo e la Ducati, maturato alla vigilia del GP d’Italia al Mugello, nel 2018, nel pieno del suo secondo anno con la casa di Borgo Panigale.
Successivamente il maiorchino infilò tre successi di fila.

Anche Cal Crutchlow, alla vigilia del GP d’Inghilterra, nel 2014, anticipò il divorzio dalla Ducati, per passare alla Honda.

Questo solo per ricordare gli ultimi divorzi avvenuti nel corso della stagione, perché di addii celebri quanto inattesi, ma a scadenza di contratto, e con un titolo iridato in tasca, a fine del 1988 Eddie Lawson lasciò la Yamaha per passare alla Honda. Rivinse il titolo. Una vendetta che, forse, desidererebbe ottenere lo stesso Vinales, ora in trattativa con Aprilia per il 2022.

 

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