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SBK, Rinaldi: "Il segreto? Non ascoltare le critiche come fanno Rossi e Marquez"

"Come loro non ci ho badato. Con questi colori, vincere deve essere la normalità. Mi sono focalizzato su me stesso. Avere dietro Rea mi ha aiutato a restare concentrato, il suo errore mi ha permesso di vivere con serenità i giri finali"

SBK: Rinaldi: "Il segreto? Non ascoltare le critiche come fanno Rossi e Marquez"

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Prima di quest’oggi, l’ultimo successo di Michael Ruben Rinaldi coincideva con il numero uno in carriera nel World Superbike, lo scorso anno al Alcaniz tra i ranghi del Team Go Eleven. Passato nell’inverno alla struttura ufficiale Aruba.it Racing-Ducati e superato un avvio di 2021 non propriamente favorevole con soli 25 punti conseguiti in quattro manche, il romagnolo ha dovuto aspettare l'asfalto amico del Misano World Circuit Marco Simoncelli per concedere (finalmente) il bis al termine di una Gara 1 impeccabile.

“Da Aragon 2020 è passato tanto tempo, anche se non ha nulla a che vedere con quella di oggi - ha dichiarato - per mia fortuna Johnny ha commesso quel piccolo-grande errore che mi ha permesso di vivere con serenità il tratto finale di gara. Sono al settimo cielo. Amo questo tracciato, vincere nel Gran Premio di casa è fantastico, specialmente in presenza dei tifosi.

Prosegue.

“È una vittoria completamente diversa rispetto al Motorland. Quando indossi questa divisa devi vincere. Di sicuro è figo, deve rappresentare la normalità vincere con la tuta da ufficiale. Tra l’altro, in occasione del viaggio di ritorno da Estoril, ho detto all’elettronico di Rea che avrei voluto vincere con Johnny in pista! Contro di lui è stata dura, ma dentro di me ho semplicemente pensato a spingere. Magari avrei potuto anche sbagliare, arrivare dietro, ma quello che più conta è guardarsi allo specchio con la consapevolezza di avere dato tutto”.

Reduce dalla rocambolesca carambola con Garrett Gerloff in quel di Estoril, il 25enne sa benissimo che “non tutto il male viene per nuocere” e dalle difficoltà si impara.

“Devi credere nelle tue potenzialità. Solo così aumenta la propria autostima in gare come quella odierna. Nei mesi scorsi numerose persone, compresi i media, mi hanno criticato, però non ho dato peso a quelle parole perché in passato è accaduto lo stesso anche a piloti del calibro di Marquez e Rossi. Fin da ieri mi sono focalizzato esclusivamente su me stesso e sulla messa a punto della moto. Sin dalla partenza ho cercato di impostare il mio ritmo per arrivare all’ultimo giro con un buon margine di vantaggio nei confronti del gruppo”.

Nella speranza che tale affermazione possa rappresentare la decisiva svolta della stagione, nel caldo pomeriggio in Riviera ha tenuto banco il salvataggio-alla-Marquez di Johnny Rea che, di fatto, ha consegnato la contesa nella mani di Rinaldi.

“Quando si va forte, talvolta si commettono alcune imprecisioni, ma Jonathan non ha bisogno di presentazioni, per cui non sono sorpreso del salvataggio riuscitogli. Al di là di quanto accaduto, vincere senza di lui non sarebbe stata la stessa cosa. Averlo dietro mi ha aiutato a restare concentrato, mentre nei giri conclusivi mi sono deciso a gestire la situazione e non commettere sbavature visti i quattro secondi di margine sugli inseguitori”.

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