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MotoGP, Quartararo: "Ho pensato a Dupasquier 24 volte. Dura, ma è il nostro lavoro"

"Sono situazioni non facili da gestire quando vai a 340 km/h, ma devi restare concentrato. Non ho mai pensato di non correre, avevo solo l'obiettivo di vincere per Jason"

MotoGP: Quartararo: "Ho pensato a Dupasquier 24 volte. Dura, ma è il nostro lavoro"

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Una vittoria cristallina. Non può essere descritta diversamente l'affermazione raccolta da Fabio Quartararo al Mugello, una delle piste che sulla carte avrebbe dovuto vedere super favorite le Ducati. Fabio è però stato impeccabile, ha sfruttato l'assist fornito dalla caduta di Pecco Bagnaia ed ha anche assestato il primo colpo importante in campionato, grazie al vantaggio di 24 punti Johann Zarco, oggi quarto e primo tra gli inseguitori in classifica. 

La domenica della MotoGP è ovviamente però stata funestata dalla notizia della scomparsa di Jason Dupasquier, e Fabio Quartararo conferma nell'incontro con i giornalisti quanto fosse difficile restare lucidi in una situazione del genere. 

"Sono molto emozionato, è molto difficile oggi - ha dichiarato Quartararo -  Era difficile stare in pista, ogni volta che passavo nel punto in cui è caduto ho pensato a Jason Dupasquier, l’ho fatto 24 volte e non è facile da gestire come situazione quando sei a 340 km/h e devi essere molto concentrato. Questa gara è per lui". 

Ti è mai passato per la testa di non correre questo Gran Premio?
"No, non ho mai pensato di non correre. Io sono una persona molto sensibile. Stavo pensando a vincere per lui, non avevo altri obiettivi. Non ho mai pensato di non correre. E’ stata dura. L’emozione per me è stata fortissima, era difficile restare concentrati". 

Si può arrivare prepararati a situazioni di questo tipo?
"Non puoi essere preparato per situazioni del genere, ma ogni volta che passavo alla nove era sempre la stessa cosa. Penso che passo dopo passo sono sensazioni che vanno via da te durante la gara. Non ho mai incontrato Jason, era un ragazzo. E' sempre difficile perdere un pilota, noi siamo tutti pronti, conosciamo i rischi di questo sport. Ma quando poi arriva cerchiamo di andare avanti e dimenticare velocemente". 

Pensi sarebbe meglio dedicare il minuto di silenzio in un momento diverso del weekend, piuttosto che subito prima della vostra gara?
"Penso che il minuto di silenzio sia un momento di rispetto per un pilota che non c’è più Non è facile per noi, ma penso che sia giusto farlo prima della nostra partenza, non c’è un momento più indicato. Non voglio più parlare più di Jason. E’ il nostro lavoro, sappiamo che sono cose che possono capitare. Sfortunatamente è così, è il nostro lavoro. Andiamo a 350 km/h e non è normale. Non tornerà indietro, è così".

Parliamo allora del presente e di un 2021 che sembra davvero diverso, con un Quartararo perfetto. 
"
L’anno scorso è stato un anno positivo e negativo. Quando ho perso l’opportunità di vincere il mondiale a Portimao sono stato malissimo, ma appena due settimane dopo ero contento e dicevo a me stesso che avevo imparato tante cose che avrei usato nel 2021. Tutta la stagione sta andando bene, tranne in Qatar 1 dove ho fatto una gara da rookie. Abbiamo fatto podio anche a Le Mans, a Jerez ero lì davanti. Qui è stato perfetto tutto, non ho avuto alcun dolore al braccio. Penso di essere più maturo rispetto alla scorsa stagione".

Anche la Yamaha sembra aver fatto un grosso passo in avanti, ora anche il device per la partenza funziona bene. 
"Si, è così. Grande partenza grazie al Device, volevo andare subito in testa ma ho dovuto aspettare la caduta di Pecco. Poi ho penato solo a spingere ed andare in fuga. Abbiamo un pacchetto davvero completo. Non abbiamo la miglior velocità massima, ma penso che nessuno si aspettasse di vedere qui sul podio una Yamaha, una KTM ed una Suzuki. Ho la confidenza giusta per arrangiarmi anche senza avere la velocità migliore. Ho grandi sensazioni dall’anteriore della M1 ed alla fine non ci sono così tante piste con lunghissima rettilineo. Vediamo cosa succede a Barcellona, che è una delle mie piste preferite". 

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