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MotoGP, Bagnaia: "Non mi sento il leader in Ducati, mi diverto e vado forte"

"Quello che fa la differenza è la fiducia con la Desmosedici,  è una soddisfazione stare sempre davanti. La gara? Mi servono 3 decimi per avvicinarmi a Morbidelli"

MotoGP: Bagnaia:

Bagnaia sta diventando sempre di più il punto di riferimento per Ducati, anche a Jerez (pista non troppo digesta per le Rosse) il piemontese ha risolto la giornata con un giro perfetto che gli ha dato il 1° posto in classifica. Un risultato che fa il paio con il 2° posto in classifica che occupa, ma non per questo Pecco si sente il riferimento per Boro Panigale.

Non mi sento il leader in Ducati, sto semplicemente lavorando per essere il più veloce possibile e pensando alla gara - spiega - Magari in futuro, se mi giocherò il Mondiale, avvertirò di più questo tipo di pressione, ma ora voglio solo essere un pilota migliore e sto dando il 100% per riuscirci, mi sento alla pari di Miller”.

Però oggi hai fatto la differenza.
È positivo essere veloci su questa pista, dove la Ducati non si è sempre trovata bene. Io, però, sono sempre andato bene a Jerez, ho una grande fiducia sull’anteriore e questo mi permette di lavorare solamente sul posteriore, per trovare maggiore aderenza, perché non c’è molto grip. Il giro secco non è un problema per me, perché mi diverto molto a farlo, semmai bisogna continuare a lavorare sul passo, lì mi manca ancora qualcosa. Morbidelli oggi è andato molto forte e bisogna riuscire ad avvicinarlo, penso mi servano ancora 3 decimi”.

Qual è il segreto per andare forte con la Desmosedici a Jerez?
Guardando i dati, rispetto agli altri piloti Ducati, io riesco a frenare più tardi e la maggiore velocità con cui entro in curva mi aiuta a dare girare la moto. Gli altri piloti hanno uno stile simile fra loro, mentre il mio è diverso e in piste come questa funziona, bisognerà vedere sui altre”.

Puoi pensare anche alla vittoria?
Io lo spero (ride). Bisognerà continuare a lavorare, oggi ho fatto un grosso passo in avanti e siamo nella giusta direzione, ma so che domani le condizioni della pista cambieranno”.

Al termine delle FP2 ci sono 14 piloti in 9 decimi.
Tutti conosciamo bene questa pista, io ci corro dal 2011, inoltre è corta e quindi il gap è minore. È difficile fare la differenza, per riuscirci devi essere intelligente nella gestione delle gomme. Le qualifiche saranno molto importanti, perché è difficile superare. Il mio obiettivo per domani è la prima fila, partire davanti significa avere fatto il 40% della gara”.

Tardozzi ha detto che ora sei più consapevole della tua forza.
Ora so che se spingo posso andare forte e questo mi aiuta, ma quello che fa la differenza è la mia fiducia con la moto. Riesco a entrare in pista e spingere subito, sento ogni modifica che facciamo, penso che questi siano i risultati del lavoro fatto negli scorsi anni e nell’inverno. È bello e una grande soddisfazione vedersi lì davanti ogni volta che scendi in pista”.

Quanto margine hai ancora per migliorare?
Secondo me sono già a un buon livello, come ho detto, andare forte ogni volta che spingi ti dà una grande iniezione di fiducia. L’anno scorso non era così, non riuscivo a migliorare, cadevo senza capirne il motivo. Sicuramente divertirmi in moto è un’altra cosa che aiuta molto, soprattutto nel giro secco.


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