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MotoGP, GP del Qatar: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Vinales  riscopre il suo lato veloce, le Ducati davanti alla prima curva ma non al traguardo, Mir si sveglia in tempo per la gara

MotoGP: GP del Qatar: il Bello, il Brutto e il Cattivo

La prima ha sempre un fascino particolare: i vestiti nuovi, per alcuni con colori diversi, il tappeto rosso della pista di Losail illuminata dai riflettori, le speranza e i sogni. Poi la luce rossa scompare sul rettilineo ed è ancora adrenalina, velocità, un’apnea di 45 minuti scarsi da cui solo uno esce con urlo di gioia. Ci è riuscito Vinales, espugnando la roccaforte rossa del deserto. Zarco e Bagnaia ne sono usciti sconfitti, ma possono essere comunque contenti. Molto meno Miller, ancora più basso il morale di Rossi e Morbidelli.  Mentre Mir è venuto fuori al momento giusto, come un campione deve fare.

In Moto2 Lowes ha mantenuto le promesse e Di Giannantonio ha regalato un podio a Gresini. In Moto3 è stato Masia a mettere d’accordo tutti. Ora qualche giorno di pausa, per festeggiare o riflettere sugli errori, poi si torna sulla stessa pista, per un’altra gara e chissà se i protagonisti saranno gli stessi.

IL BELLO – Prima che si spenga la luce rossa del semaforo non potrai mai sapere se in pista ci sarà mister Maverick o il dottor Vinales. In Qatar si è vista la parte buona, nel senso di veloce. Quando succede è uno spettacolo per gli occhi e per il cronometro. Lo spagnolo aspetta con ansia di diventare papà, intanto ha fatto pace con la sua altra bambina in pista.

IL BRUTTO – Arancione spento quello della KTM, che da quando ha messo piede in Qatar continua a litigare con la pista di Losail. Per il momento è il circuito a vincere e la sorpresa del 2020 è stata la delusione del primo GP del 2021. Oliveira e Binder arrivano in parata ai margini della zona punti, Lecuona è ancora più indietro mentre Petrucci non va oltre due curve. Più che una falsa partenza un disastro annunciato e l’unica soluzione sembra aspettare piste più amiche.

IL CATTIVO – Prima gara del Mondiale (seconda contanto la wild card con podio del 2019) e già Xavier Artigas si è ritrovato dietro alla lavagna. Il gesto balistico sarebbe anche apprezzabile, purtroppo Migno, McPhee e Alcoba non hanno apprezzato il fatto di essere scambiati per birilli. Il debuttante di Leopard si è giustamente scusato, la Direzione Gara l’ha giustamente penalizzato (2 Long Lap Penalty nel prossimo GP).

LA DELUSIONE – Siano tecnici o di gomme, son sempre problemi. E mal di testa. Sicuramente per il team Petronas, il migliore per Yamaha lo scorso anno e relegato al ruolo di comparsa in Qatar. Per Valentino Rossi i soliti vecchi guai con la trazione che non c’è, mentre Morbidelli ha 22 giri interi per imprecare contro l’ormai celebre ‘abbassatore’ che decide per l’autarchia giusto in tempo per la gara. Unica nota positiva: domenica prossima non sarà difficile migliorare.

LA CONFERMA – Il numero 1 (simbolico, in realtà è rimasto il 36) non è sulla carena di Joan Mir per caso. Per tutto il fine settimana è rimasto nell’ombra, per poi tornare a brillare giusto in tempo per la gara. Lo è quello classico: si parte dietro e si arriva davanti. Peccato solo per quell’ultima curva.

L’ERRORE – Essere veloci in MotoGP non basta, la strategia è tutto e Bagnaia ha peccato (chiediamo venia all’interessato per il gioco di parole) in questo senso. Un podio è un buon risultato, ma rimane l’amaro in bocca dopo quel giro record in qualifica. L’importante sarà non perseverare domenica prossima

LA SORPRESA – In Moto3 Pedro Acosta sale sul podio, in Moto2 Raul Fernandz se lo gioca, in MotoGP Enea Bastianini entra in Top 10. Classi e piloti diversi, ma tutti debuttanti e già veloci. I senatori sono avvertiti, le giovani leve già scalpitano per prenderne il posto.

IL SORPASSO – Da 14° a 4° in poche centinaia di metri. Jorge Martin ha provato sulla Ducati le emozioni di un astronauta al decollo. La navicella di Borgo Panigale non l’ha portato né sulla luna né sul podio, ma lo scatto va premiato.

LA CURIOSITA’ – La gara del deserto potrebbe essere la più affollata della stagione. In Qatar le tribune erano aperte al pubblico e in tutto si sono contate più di 2.000 persone. Un briciolo di normalità in un mondo che è ancora tutto tranne che normale.

IO L’AVEVO DETTO – Jorge Lorenzo aveva fatto la sua previsione per il podio sui social: 1° Miller, 2° Morbidelli, 3° Quartarato. Andrà meglio la prossima volta.

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