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MotoGP, Valentino Rossi: "Il tampone positivo? Come in un incubo senza fine"

"Sono cose che accadono spesso a chi ha preso il Covid. Sono vicino a Iannone, 4 anni sono un'eternità. Dovizioso potrà capire quanto gli mancherà la MotoGP"

MotoGP: Valentino Rossi:

La legge di Murphy sostiene che se qualcosa può andare storto, lo farà. Se Valentino Rossi aveva qualche dubbio sulla sua validità, questa stagione glielo ha definitivamente tolto. Martedì ha fatto il solito tampone per poi partire per Valencia, l’esito sembrava scontato dopo essere già guarito dal Covid, ma così non è stato.

A un certo punto pensi di essere in un incubo che non finirà più - ha sospirato ora che tutta questa vicenda si è conclusa nel migliore dei modi - I medici non mi hanno detto che ero positivo, ma che c’era qualcosa di strano nel tampone, qualcosa di non chiaro. Però io mi sono preoccupato lo stesso, perché fra una cosa e l’altra è un mese che vado avanti in questa situazione ed è normale essere stanco”.

I dottori, però, avevano ragione.

Mi avevano detto di non preoccuparmi, perché è una cosa che succede spesso a chi è stato positivo - ha continuato - Mi avevano assicurato che i prossimi test sarebbero stati negativi e infatti è stato così. La cosa più importante è essere qui, ho anche già visto la mia moto, e potrò iniziare il fine settimana in un modo normale. Inoltre le condizioni sono migliori rispetto a allo scorso weekend, fa caldo e speriamo di  essere più competitivi con maggiore grip sull’asfalto”.

Il tampone positivo di Valentino è stato solo una delle notizie arrivate senza interruzione negli ultimi giorni, a partire dalla conferma che non si vedrà più Marquez in pista quest’anno, passando per la decisione di Dovizioso di tenersi libero per il 2021, fino ad arrivare alla squalifica di Iannone.

Mi dispiace moltissimo per lui - ha commentato Rossi - Quattro anni sono veramente tanti, un tempo infinito, un anno e mezzo mi sembrava già molto, anche se era possibile gestirlo. Posso immaginare come si senta, non può neanche andare a girare in pista con gli amici la domenica, gli è stata tolta la sua ragione di vita. Gli sono molto vicino”.

La decisione di Dovizioso di non accettare un posto da collaudatore a Yamaha lo tocca un po’ più di vicino.

Sarebbe stata una buona opzione, ma anche Crutchlow è una buona idea perché è veloce e con lui ho un buon rapporto. Lorenzo? Quando ho saputo che sarebbe arrivato da noi a fare il tester ero molto contento, ma poi dipende da molte cose. L’arrivo di Cal, come sarebbe stato quello di Andrea, è positivo perché è un pilota ancora in attività”.

Valentino ha qualche remora a commentare la decisione di Dovi di mettersi in aspettativa, per così dire.

“Sono cose personali, a me non piace quando altri piloti parlano di me, dicono se dovrei ritirarmi o continuare - ha sottolineato - Posso dire che l’età è solo uno dei tanti fattori da prendere in considerazione. Andrea è un grandissimo appassionato di moto e di cross, se vai a Faenza lo trovi lì a girare e fare grigliate con gli amici. La passione non è in discussione, ma il difficile è tutto quello che ruota intorno alla MotoGP, perché tutto quello che non ha a che fare con le moto è un impegno e quindi hai bisogno anche di altre motivazioni per affrontarli. Secondo me in questo anno sabbatico Andrea potrà capire quando gli mancherà la MotoGP. Alla fine la sua carriera l’ha fatta, magari deciderà di restare a casa e divertirsi con gli amici”.

Chi invece vorrebbe tornare a correre ma non può è Marquez. Rossi ne sa qualcosa di infortuni pesanti, perché nel 2010 ne aveva avuto uno terribile.

Alla fine siamo umani e bisogna avere rispetto del proprio corpo - ha spiegato il Dottore - Dopo un brutto infortunio devi guardare al futuro più lontano che a quello prossimo, perché non ne va solo della tua carriera ma anche della tua vita. Nel 2010 avevo un problema alla spalla, avevo voluto correre e mi ero fatto male alla gamba, in quei casi bisogna rimanere forti, a volte serve tempo. Per quanto riguarda Marc, ha avuto un brutto infortunio, ma il problema più grosso è stata la seconda operazione. Ha provato il tutto per tutto per tornare a correre a pochi giorni dall’operazione e questo ha causato conseguenze peggiori, ora ha bisogno di più tempo”.

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