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2020: fuga da Misano, Dovizioso al comando in un mondiale in cerca d'autore

Dopo 6 Gran Premi Dovizioso è in testa al mondiale, ma non c'è ancora un protagonista che ha dimostrato di meritarselo. E il lockdown rende difficile raccontare i dietro le quinte

2020: fuga da Misano, Dovizioso al comando in un mondiale in cerca d'autore

Settantasei punti in sei gare. Non sono molti. Nel 2019 Marquez, con uno zero rimediato ad Austin era a quota 115 con tre vittorie e due secondi posti, davanti a Dovizioso con 105.

Nel 2018, con lo stesso numero di gare, era ancora in testa MM93 con 95 punti - tre vittorie, un secondo e due zeri - con Rossi secondo a 23 lunghezze e Dovi quarto alle spalle di Vinales a -29.

Nel 2017 al comando, dopo sei corse, c’era andato Maverick Vinales - tre vittorie, un secondo, un 6° ed uno zero - con Dovizioso in seconda posizione a -26.

Perché facciamo questo breve sunto delle classifiche degli ultimi anni? Beh, è semplice, perché dopo Misano1 il leader del mondiale, Andrea Dovizioso, ha appena 76 punti, ed il 10°, Miguel Oliveira, è a -28.

Una classifica estremamente compatta, ma con il primo con pochi punti se confrontati alla media degli altri campionati.

Siamo andati indietro sino all’anno 2000 per trovare un inizio del mondiale così fiacco, ma anche nella stagione del titolo di Kenny Roberts Junior il primo non aveva così pochi punti.

Persino nel 1998, con due zeri, Mick Doohan arrivò a quota 90. Ora  76 punti in sei gare sono 12,6 punti di media a gara, quelli che Andrea ha guadagnato con una vittoria, un terzo posto ed altri quattro risultati fuori dalle zone nobili. Ma, ed è un ‘ma’ importante, ha portato a termine tutte le gare, al contrario di Quartararo che è a -5 con la caduta di Misano e a +12 da Miller, anche lui con uno zero.

Qui non è solo questione di avere vincitori diversi - Quartararo due, Dovizioso, Binder, Morbidelli, Oliveira una ciascuno - Il fatto è che non abbiamo praticamente mai i medesimi protagonisti. Ed anche coloro i quali ci avevano abituato a prestazioni di vertice corrono spesso nel Bronx della classifica.

Michelin costantemente incostanti: ma è poi vero?

Le gomme, si dirà, costantemente incostanti, tanto da rendere vano ogni tentativo di livellare la curva prestazionale. Anzi a dirlo è proprio Dovizioso, ma allora perché gli altri ducatisti, che solitamente erano dietro, gli sono così vicini? Miller, che ha uno zero, è staccato di soli 12 punti. E anche Bagnaia senza la rottura e la frattura sarebbe lì. Che succede?

Non abbiamo per il momento una risposta. E la risposta non c’è perché molto spesso queste non arrivano da domande dirette, quanto piuttosto dalla confessione di un meccanico, durante una passeggiata in pitlane durante le prove.

Non parliamo di delazioni: a volte basta uno sguardo per capirsi. Poi, ovviamente, c’è l’osservazione del lavoro, lo scambio di opinioni con i tecnici. I tanti ‘te lo dico, ma assolutamente non mi citare’.

In questo mondiale in lockdown è impossibile andare a fondo delle cose

Tutte cose, queste, di cui il lock down ci ha privato. E credetemi, sono la parte più bella per noi e più interessante per voi.
Perché un Gran Premio non sono solo le interviste ai protagonisti e ai manager. Un Gran Premio sono sensazioni condivise con chi ti sta al fianco, in sala stampa e nei box. Chiacchiere nel paddock fra una prova e l’altra, ma oggi queste sono impalpabili, filtrate come sono attraverso le videoconferenze nelle quali si sentono in dovere di fare domande sull’ovvio facce che solitamente non vediamo con noi sui circuiti di tutto il mondo.

Ecco perché il racconto di questo mondiale si ferma alla superficie dei fatti: approfondire è quasi impossibile. E le interviste a freddo raramente raccontano la realtà, ma solo quella che si vuole lasciar percepire.

Non ho un bel ricordo di questo Misano, vissuto in isolamento in una stanzetta all’ultimo piano di quelle, presumo, utilizzate dai VIP.

Dopo aver fatto il tampone, come tutti gli altri partecipanti del Circus, ed esserci sottoposti alle stesse, stringenti ma doverose cautele, siamo stati, appena otto persone, posti in stretto isolamento.

Sarebbe, forse, bastato farci partecipare dal vivo alle conferenze stampa - 8 persone non occupano molto spazio - ma non è stato possibile. Ezpeleta ha fatto il massimo per rianimare questo campionato, e dobbiamo essergliene tutti grati, ma ora è il momento di fare un passo avanti, come stanno facendo tutti gli stati riaprendo le scuole.

Ancorché strano questo mondiale va spiegato in modo più lineare. Altrimenti, così dall’esterno, rimane solo un campionato, perlomeno nella classe regina, di personaggi in cerca d’autore.

Per quanto ci riguarda, e sappiamo che ci attireremo critiche per questa affermazione, al momento - e ribadiamo al momento - nessuno dei presenti è legittimato nel 2021 a portare il numero 1 sulla carena. Gomme o non gomme.

 

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