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Petrucci, simpatica canaglia, il 'bomber' Rossi e gli errori terribili di Marquez

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petrux_rossi_dovi_1Se a Valentino qualcuno avesse detto che avrebbe dovuto ringraziare Danilo Petrucci per avere messo dietro Jorge Lorenzo e di conseguenza regalargli punti preziosi per la classifica mondiale probabilmente gli avrebbe riso in faccia ma non si tratta di barzellette ma di pura e bellissima realtà. Il Gran Premio di Silverstone ci ha regalato emozioni incredibili con tre italiani sul podio ma soprattutto ha incominciato a dare verdetti che per qualcuno sono ormai definitivi. Questo qualcuno ha il nome di Marc Marquez che a Silverstone ha definitivamente dato l’addio al titolo di campione del mondo, a meno di cataclismi epocali, perché settantanove punti da recuperare a Valentino Rossi in sei Gran Premi sono una cosa neppure da chiamare miracolo. E purtroppo per Marc occorre anche dire che in Inghilterra ha commesso il suo ennesimo errore di questa stagione aprendo troppo presto il gas quando non avrebbe dovuto ed il suo sogno dell’impresa da conquistare è finito nel torrente d’acqua della pista inglese. Ci sarà anche una dose di sfortuna ma quando totalizzi quattro zeri in dodici Gran Premi qualche domanda te la devi pur fare ed incominciare a darti una regolata nel modo di guidare. Poi che dire di Jorge Lorenzo dato da tutti quanti gli addetti al settore il pilota più accreditato per il titolo visto lo stato di forma sia sportiva che mondiale tanto che sembrava la sua controfigura nel set di un film? Diciamola tutta, una ragione esiste e riguarda il casco da gara che indossa, casco di costruzione cinese che tecnicamente ti pone sempre dei problemi soprattutto in caso di pioggia. Pensate, che lo spagnolo due stagioni fa ha abbandonato il suo costruttore italiano Nolan, tecnicamente all’avanguardia, per la marca cinese che gli ha dato il doppio, 1 milione di euro, di quello che prendeva precedentemente. Il problema è che un pilota di questo calibro dovrebbe sempre scegliere la tecnica e non il vile denaro soprattutto quando si tratta di cose vitali per la competizione e anche oggi, dopo il problema in Qatar, la visiera del suo casco si è appannata e non gli ha permesso di correre nelle giuste condizioni. Poi cosa dire di Valentino Rossi, ormai gli aggettivi sono finiti. Dopo un week-end di prove sofferte e non molto ottimistiche per la gara ha pregato tutta la notte Giove Pluvio che gli ha dato una bella mano rendendolo competitivo sul bagnato. Molti diranno che Vale è fortunato e che spesso gli dei sono con lui, ma la verità è che quando ad un fuoriclasse dai una palla goal lui la mette regolarmente nella rete, ed è quello che succede sempre con il nove volte campione del mondo. Poi questo Danilo Petrucci che sul bagnato sembra un missile è stata una sorpresa bellissima e ci regala una nuova scommessa per il futuro. Danilo ha quasi 25 anni e non ha fatto una grande carriera non avendo a disposizione moto competitive. Comunque nasce con la Ducati, aiutato dal team Italia, partecipando al campionato stock 800 nel 2011 e vincendo il mondiale del stock 1000 nell’anno successivo sempre con la casa di Borgo Panigale sviluppando con successo quel tipo di motocicletta. Poi Giampiero Sacchi, ternano doc, lo ha voluto nel mondiale della MotoGP con una Aprila francamente poco competitiva ed i risultati purtroppo non sono arrivati. Comunque le sue potenzialità si erano viste soprattutto sul bagnato dove la capacità di guida è superiore al mezzo che guidi e la Pramac lo ha ingaggiato per il campionato in corso. Il talento c’è tutto ora aspettiamo la maturazione ma l’arco italiano ha un’altra freccia per il futuro prossimo. Ed è pure simpatico.

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