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Marc Marquez attento: questo mondiale con Bagnaia è una corrida 'mano a mano'

Non è più il tempo dei 'Fab Four', oggi ogni errore si paga 25 punti! E diciamolo chiaramente: se è vero che l'unico avversario di Marc è Marc, è anche vero che Pecco sarà sempre lì a raccogliere ogni punto. Il mondiale 2024 contro Martin insegna

Marc Marquez attento: questo mondiale con Bagnaia è una corrida 'mano a mano'

C’è bisogno di sottolinearlo? Kevin Schwantz aveva ragione: “solo Marquez può battere Marquez”.
Un commento che l’ex campione del mondo - un solo titolo al suo attivo proprio per aver corso sempre senza risparmiarsi - ha pronunciato non dopo, ma prima del GP di Austin. Un simile riconosce un suo simile, da qui un giudizio che dopo lo sfortunato esito della gara di Marc suona quasi come una profezia.

Abbiamo usato la parola sfortuna, ma non è quella giusta: non si tratta di sfortuna, bensì di un errore che quando si gareggia a quel livello, a quei limiti, è sempre dietro l’angolo. Del resto Marc Marquez in questi primi tre Gran Premi della stagione ha annientato la concorrenza, sì anche ieri e vi spiegheremo perché, ma gli avversari oggi possono tirare un sospiro di sollievo: finché Marc correrà in questo modo, esisterà la possibilità di batterlo. Perché il mondiale si vince accumulando punti, non vincendo Gran Premi. Chiedere per conferma a Pecco Bagnaia che ha battuto 11-3 Jorge Martin nel 2024 perdendo però il titolo.

Chi è il più forte fra i due? Beh, è una domanda insulsa: il campione del mondo per quest’anno è Jorge Martin, ma allora spiegatemi perché in tutti i recenti sondaggi il pilota più ricordato è sempre Kevin Schwantz, che di titoli ne ha vinto uno solo, nell’anno tragico dell’incidente di Wayne Rainey e non, per esempio, Eddie Lawson, quattro volte iridato. Un pilota capace di andare sempre al 99,99% delle sue possibilità. Mai oltre. Awesome Lawson. Steady Eddie.

Li ho amati, sportivamente, entrambi. Forse proprio perché intendevano la gara all’opposto: sempre sul filo del rasoio del limite il californiano, sempre oltre il texano. Beh, Marquez in questo va oltre: per lui il limite proprio non esiste. Vediamo perché.

Marc è passato all’8° giro di un Gran Premio di 19 in testa in vantaggio di 2”287 su Pecco. Bagnaia era alle sue spalle dal 4° giro, dopo aver superato il fratello Alex. In quel momento il suo svantaggio dallo spagnolo suo compagno di squadra era di 1”382. Al 5° giro era salito a 1”663, al 6° a 1”911, al 7° a 2”220 e all’8° a 2”287.

C’è da notare che entrambi i piloti, Marc e Pecco, hanno centrato il loro giro più veloce al 7° passaggio: 2’02”221 Marc, 2’02”530 Pecco. Una differenza di +0”309.

Si può dire che Marquez, appena resosi conto che non aveva più il fratello alle spalle abbia picchiato forte sull’incudine per tramortire il rivale? Beh, certo dal 4° al 5° giro ha abbassato il suo tempo di mezzo secondo! Ciononostante era il controllo visto che il suo rivale pur spingendo forte aveva continuato ad accumulare ritardo. Ma dopo quel 7° giro in cui entrambi avevano saggiato la consistenza dell’avversario, si erano, per così dire, messi tranquilli girando su tempi pressoché simili. Come si dice in gergo: lo aveva ‘pesato’. Poi, certo, c’è stata la caduta alla curva 4, una veloce destra, l’inizio del serpentone per aver tagliato troppo sul cordolo interno.

Neil Hodgson, su TNT Sports, ha valutato l’errore in tre pollici, qualcosa come 7 cm, più o meno. Non pochi e le immagini lo mostrano chiaramente. Un errore di valutazione? Sicuramente. Nessuna scusa. Si vede come nel giro precedente Marquez fosse più esterno al cordolo, nonostante ci fosse comunque passato sopra.

Marc, del resto, non si è assolto: “logicamente, ho perso, ho sbagliato e l'unica cosa che mi resta da fare è chiedere scusa - ha detto, aggiungendo - a volte sono millesimi di secondo, sono cali di tensione, cali di concentrazione. Ma io ero molto concentrato, avevo ben chiaro cosa dovevo fare in gara, ma è stato quando ho tagliato un po' di più il cordolo che ho perso. Era uno dei miei punti di forza su questo circuito. Significa rischiare, ma forse era umido, ma lo avevo già tagliato per diversi giri. Però sono caduto. Ma ieri non ero Superman e oggi non è un disastro. È solo un errore, bisogna imparare da esso. La cosa positiva? Che anche se ho commesso un errore molto grave, siamo secondi in campionato, a un punto dal leader”.

Poi però ha osservato: “ho usato il margine di punti che avevo nel campionato nel modo peggiore, nella mia gara più facile”.

Dunque Marc Marquez - e molti attendevano questo momento - è stato finalmente battuto, perché è caduto e come diceva Phil Read “keep it on the rubber”, bisogna tenere le gomme attaccate all’asfalto. Ma anche no, perché è stato sostanzialmente il più veloce nel corso del fine settimana. Pole, Sprint, anche nel Gran Premio è apparso inavvicinabile da tutti. Francesco Bagnaia lo ha ammesso, ma è vero anche che le corse sono così: bisogna finirle e se invece di tagliare il traguardo si…finisce nelle vie di fuga, non va bene.

Possiamo dire alla fine di questa disanima che Pecco ha spinto Marc oltre il suo limite invitandolo all’errore? Certo, possiamo, ma lui stesso sa per esserci passato ricordando la caduta nella Sprint di Barcellona del 2024, per di più all’ultimo giro, che non è così ed infatti a fine gara lo ha ammesso. Noi aggiungiamo che in quell’occasione Pecco aveva Aleix Espargarò alle spalle ed i due giravano sugli stessi tempi.

In questa occasione, invece, il gap era stato in aumento e poi stabile. Certo, poi, avremmo dovuto vedere come si sarebbe evoluta la sfida: si era appena a metà Gran Premio. Insomma si può dire tutto ed il contrario di tutto. Quel che è certo è che l’errore di Marc renderà decisamente più interessante il Gran Premio del Qatar! Però Marc deve fare attenzione: questo non è un mondiale nello stile dei ‘fantastici quattro’, quando uno dei protagonisti poteva anche finire quarto. Questo, invece, è un campionato a due. E' un mano a mano, come direbbero gli spagnoli appassionati di tauromachia. Magari si potrà inserire Alex, ogni tanto, ma qui gli errori si pagano, ogni volta, 25 punti! Potevano essere di meno, ma allora la Ducati dovrebbe equipaggiare le sue Desmosedici con pedane più robuste! Che possibile rimonta ci siamo persi!

Fossi in Marc una telefonata a Lawson la farei…

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