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Il caso-Martin: giusto lasciarlo provare, ma su una MotoGP non aggiornata

In F1 le Case possono fare determinate prove ma con monoposto obsolete. Tardozzi si è detto contrario a far provare Martin con una Aprilia RS-GP 2025. Il caso dovrebbe essere portato all'attenzione della FIM come regola sportiva, non tecnica, escludendo dunque la MSMA

Il caso-Martin: giusto lasciarlo provare, ma su una MotoGP non aggiornata

L’idea, non sappiamo ancora se è possibile definirla proposta, di Massimo Rivola di concedere ad un pilota al rientro da un incidente di poter provare, avanzata nei giorni scorsi, ha trovato una accoglienza tiepida.

Davide Tardozzi si è espresso in un modo, se interpretiamo le sue parole, suggerendo che la Casa italiana non accetterà la richiesta dell'Aprilia di far provare a Jorge Martin la sua MotoGP in vista di un possibile rientro dall'infortunio nel Gran Premio del Qatar del mese prossimo.

“Abbiamo avuto lo stesso problema con Enea, ma nessuno ci ha dato la possibilità di farlo provare - ha ricordato Davide - Penso che potrebbe essere una buona idea per il futuro”.

Tuttavia, la Ducati ha successivamente corretto il tiro rispetto alle dichiarazioni di Tardozzi: "La posizione della Ducati è molto chiara: stiamo aspettando notizie dalla MSMA e quando sarà detto qualcosa di ufficiale, valuteremo la cosa".

Ovviamente niente contro Jorge Martin, ma l’uscita di Rivola che ha rivelato che chiederà agli altri costruttori di accettare una modifica del regolamento che consenta al campione del mondo in carica di provare la sua moto prima del rientro dall'infortunio è imperfetta e richiederebbe una modifica del regolamento in corso d’opera. Una cosa che non è mai buona.

La proposta potrebbe essere aggiustata qualora, invece della moto attuale, nel caso l’Aprilia RS-GP 25, si potesse invece utilizzare il prototipo di due stagioni prima. Il motivo è ovvio: in questo modo il pilota potrebbe verificare le sue condizioni fisiche su un mezzo decisamente più impegnativo di una derivata di serie, ma il test per valutare lo stato di salute non potrebbe essere trasformato in una prova di sviluppo per esaminare qualche novità. Del resto questa è la strada seguita anche dalla F1.

Non si capisce però perché questa proposta dovrebbe essere portata all’attenzione della MSMA, l’associazione dei costruttori, in cui è richiesta l’unanimità.

La modifica al regolamento, infatti, non sarebbe tecnica bensì sportiva, quindi crediamo che dovrebbe essere la FIM semmai a farsene carico. Crediamo: perché Davide Tardozzi, che ci ha raggiunto telefonicamente, ci ha detto che il problema è invece in capo alla MSMA. Strano perché una cosa è decidere quale tipo di moto un pilota può provare (regola tecnica, ed infatti i piloti MotoGP possono guidare fuori dalle gare e dai test comandati solo moto di produzione, peraltro non preparate Superbike) e una cosa è se un pilota singolo che si è fatto male può provare una MotoGP. Decisamente una regola che attiene allo sport, non alla tecnica. Ma si sà: il motociclismo è anche questo. Del resto non poi vero che l'abbassatore anteriore della Ducati, perfettamente in regola con le norme tecniche è stato egualmente proibito? Chiedere a Dall'Igna se non abbiamo ragione.

Ricordiamo che Martin è caduto quasi subito all'inizio dei test di Sepang di febbraio e ha saltato il resto della test invernali per recuperare dagli infortuni subiti.

Successivamente si è rotto la mano sinistra in un incidente in allenamento poco prima dell'esordio in Thailandia. Martin ha quindi saltato il weekend inaugurale dell'1-2 marzo e salterà anche il round di Argentina.

Giovedì ha anche escluso un ritorno al terzo appuntamento della stagione, ad Austin, il 29-30 marzo.

Il Gran Premio del Qatar, in programma dall'11 al 13 aprile, sarà quindi la prima occasione possibile per un ritorno, ma la posizione della Ducati significa che è improbabile che il pilota possa beneficiare di un test MotoGP prima di tale evento.  

 

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