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Il diavolo veste... Ducati: GP23-GP24, dall'aggiornamento al downgrade

Dopo la disastrosa rottura del motore della GP23 di Marquez in Indonesia alcuni componenti aggiornati sono stati ritirati per evitare il rischio del ripetersi dell'inconveniente

Il diavolo veste... Ducati: GP23-GP24, dall'aggiornamento al downgrade

La differenza fra la Ducati GP24 e GP23 è stata oggetto di accese discussioni, quest’anno fra chi difendeva la mancanza di vittorie di Marc Marquez fino ad Aragon e chi, al contrario, lo accusava di non essere più il Marc del 2019. Il famoso ‘Marquez meno qualcosa’.

Dopo il successo spagnolo e quello successivo nella caotica Misano, le polemiche sono aumentate, tanto che qualcuno è arrivato a dire che la GP23 era addirittura migliore della GP24.

Marquez, in tutte queste occasioni, è stato zitto, ed ha sempre parlato di “moto competitiva”, mentre al contrario Di Giannantonio e Bezzecchi hanno iniziato ad essere più vocali spiegando la differenza di comportamento dei due prototipi, puntando il dito principalmente sull’ingresso in curva, rallentato dal fatto che la nuova Michelin posteriore 2024 che ha più grip, tendeva a sollecitare l’anteriore. La ‘spinge’, in gergo, causando sottosterzo, cioè facendo allargare la curva con la conseguente difficoltà a chiudere la traiettoria.

Un problema, questo, ovviamente noto a Gigi Dall’Igna e sul quale si è lavorato, tanto che ad un certo punto della stagione i piloti della GP23 hanno ricevuto un aggiornamento in grado di migliorare la situazione.

Ora però, dopo la rottura del motore di Marquez in Indonesia, sembra come riportato da The Race che sia stato effettuato nuovamente un downgrade, dopo che si è accertata la possibile causa che può aver causato il problema.

Visto che questo non può essere l’abbassatore che sappiamo essere più efficiente nella GP24 perché consente di abbassare di più il retrotreno - ricordate le fumate causate dallo sfregamento della gomma di Marc al Mugello? - i sospetti si sono accentrati sull’unico componente sostituibile del motore: il volano, che nella Desmosedici è esterno e dunque sostituibile senza aprire i motori che, lo ricordiamo, sono congelati.

Ma a cosa serve il volano in un motore endotermico? Ecco una spiegazione: il volano è un organo meccanico atto a limitare gli eccessi di energia meccanica motrice sul lavoro meccanico totale (o di quest'ultimo sull'energia motrice) in macchine a regime periodico. In definitiva, ciò si riduce a mantenere costante la velocità angolare dell'albero motore.

Il volano dunque funge da vero e proprio accumulatore di energia cinetica, immagazzinando l'energia prodotta durante le fasi di potenza e rilasciandola durante le fasi di compressione e scarico. Con la sua massa il volano ha l'inerzia necessaria per mitigare l'impulso della fase di scoppio, immagazzinarne l'energia e far girare l'albero motore nelle rimanenti fasi, nelle quali non si produce energia meccanica.

Vi ricordate cosa ha detto Marquez a proposito della rottura meccanica? “Non ho avuto alcun avvertimento dal motore, ha funzionato regolarmente sino alla rottura”.

A questo punto ci viene in mente la rottura delle valvole della Yamaha quando, al Mugello, nel famigerato dosso in fondo al rettilineo, si sollevava per un attimo la gomma posteriore aumentando repentinamente il regime di rotazione e di fatto bypassando il limitatore per trascinamento.

Qui, comunque siamo nel campo delle ipotesi, ma certo qualcosa è stato cambiato per evitare il rischio del ripetersi della rottura.

Non siamo andati oltre, nell’indagare. Ci è bastato avere la conferma che il downgrade ha sicuramente influenzato il comportamento e la guida della Desmosedici.

In proposito Marquez ha ammesso un cambiamento nelle caratteristiche di guida della GP23, affermando che “comunque non ha senso pensarci, bisogna solo adattarsi”. Al contrario Bezzecchi ha laconicamente spiegato che “attualmente, dopo il miglioramento, la situazione è di nuovo peggiore”. Una considerazione alla quale Di Giannantonio ha aggiunto “il fatto che non possiamo utilizzare l’upgrade significa che ora il divario con le GP24 è aumentato”.

Interrogata in proposito Davide Tardozzi della Ducati ha risposto salomonicamente: “Sono stati cambiati alcuni parametri sia sulla GP 23 che sulla GP 24. Poi, se qualche pilota preferiva una situazione precedente o meno purtroppo deve adeguarsi”, ridimensionando un po’ l’intera situazione.

Ciò non significa però che l’intervento meccanico a scopo precauzionale non abbia influenzato negativamente in modo maggiore la versione precedente della Desmosedici che ora non sembra più in grado di avvicinarsi al nuovo prototipo.

I numeri dicono che Marquez a Motegi è arrivato a 3”8 dal vincitore, Pecco Bagnaia, mentre la prima delle GP23 dopo la sua, quella di Bezzecchi, che gli partiva al fianco con l’8° tempo, ha accusato un ritardo di 19”371 classificandosi 7a alle spalle delle due GP24 di Bastianini e Morbidelli e dopo la KTM di Binder.

Sembra dunque che ora i piloti della GP23 debbano accettare il downgrade e adattarsi. Ovviamente cercando di interpretare le dichiarazioni del portavoce della Ducati c'è chi si è adattato meglio e chi peggio, fermo restando che la GP24 era ed è rimasta migliore della versione precedente, o se si preferisce, ha un comportamento diverso in alcuni punti della pista. Del resto Bagnaia, tanto per fare un esempio, non gradisce la caerenatura che genera maggiore deportanza stabilizzando la moto sul veloce, utilizzata invece da Martin, asserendo di sentirla di meno.

Vedremo se negli ultimi quattro Gran Premi del campionato arriverà qualcosa di diverso, anche se è più che probabile che, così come il nuovo telaio provato da Bagnaia a Misano, nulla di nuovo verrà utilizzato perché le innovazioni saranno tutte la base della attesa GP25.

 

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