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Arrivano i calendari 2025: speriamo che non siano orribili come nel 2024

E' stata annunciata l'Ungheria, ma la storia ci ha insegnato che mettere in calendario non equivale a fare il Gran Premio. Nel frattempo anche nel 2025 ci sarà un solo GP in USA e sempre troppe gare in Spagna. Li vogliamo pensare un po' meglio? Sette gare in nove fine settimana sono una pazzia

Arrivano i calendari 2025: speriamo che non siano orribili come nel 2024

Lunedì prossimo avremo i nuovi calendari per MotoGP e Superbike, ma intanto è arrivata l’attesa conferma che nel 2025 avremo in entrambi in campionati l’arrivo dell’Ungheria.

Il circuito è situato all'estremità orientale del lago Balaton e a circa 90 km a sud-ovest della capitale ungherese Budapest ma, da quanto ci risulta, prima di essere omologato necessita ancora di alcuni lavori. Li faranno, andrà tutto bene?

La domanda è lecita perché già una volta si era tentato di organizzare una gara del campionato mondiale di motociclismo in Ungheria. Parliamo del 2009, sull’onda del successo del titolo mondiale di Gabor Talmacsi nel 2007.

Non se ne fece niente, a causa della crisi finanziaria globale del 2008  il suo principale investitore fallì a causa del crollo dell'industria immobiliare spagnola. Il circuito non fu mai stato completato. Poco dopo arrivò Aragon in Spagna, dove sembra che problemi di questo tipo non esistono, probabilmente grazie al supporto della Dorna. Non a caso abbiamo quattro Gran Premi nella penisola iberica: Jerez, Barcellona, Aragon e Valencia. Ogni tanto Carmelo Ezpeleta dice che dovranno sacrificarne uno a rotazione, ma solo sempre lì.

A dire la verità il comunicato stampa che lo annuncia non lo da per certo, ma soggetto ai necessari lavori, e ciò ci fa venire in mente tutti i Gran Premi annunciati in calendario e non disputati: Argentina, India, Kazakistan, Finlandia, una lunga lista di GP wannabe che non sono stati organizzati o per mancanza di fondi o per strutture inadeguate.

La Dorna ha sicuramente fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda la sicurezza e l’organizzazione, ma nel campo dei calendari è ancora molto deficitaria. Lo sappiamo: ci sono da tenere a conto la F1 ed ovviamente anche la Superbike, ma secondo noi l’approccio è sbagliato. Forse la F1 può dare fastidio, ma si deve avere il coraggio di schierarsi contro i propri avversari, anche se ormai con Liberty Media in arrivo, forse il problema sarà superato.

Non è superato quest’anno è la concomitanza Cremona-SBK/Misano-MotoGP grida vendetta al cospetto di tutti gli dei della velocità.

Quello che ci stupisce è l’acquiescenza degli sponsor: negli anni ’80 avevano una associazione e a capo c’era il barone Leo de Graffenried, di Phillip Morris, un uomo capace di battere i pugni sul tavolo. Oggi non c’è nessuno, e dire che qualche nome importante sulle carenature dei team si vede. E siamo propensi a credere che non solo le Case fatturino, ma anche la Dorna. Dunque perché stanno tutti zitti? Mancanza di idee? Siamo sicuri che Ezpeleta accetterebbe qualche proposta se fosse ben pensata.

Al di là di gare saltate, anche la loro posizione nel calendario è largamente perfettibile. Pensando all’oggi abbiamo 7 Gran Premi consecutivi in 9 settimane: una follia!
Dopo Misano il Circo si sposterà in Indonesia (!), da lì al Giappone. Poi una settimana di pausa e un trittico da far rizzare i capelli in testa: Australia, Thailandia, Malesia.

Mettere Phillip Island come prima gara del trittico è veramente da masochisti: significa costringere tutti i membri della comunità che non viaggiano in business - la maggioranza - a sorbirsi un volo aereo di 28 ore con un paio di scali. Pazzia! Anche perché all’arrivo li attenderanno 10 ore di fuso orario.

Una volta, nel passato, c’era chi approfittava di questo lunghe trasferte per andare in vacanza, ma oggi c’è tanto da lavorare ed i soldi sono pochi e le squadre certo non hanno fondi per maniere in loco per una settimana i loro uomini. Per non parlare del fatto che si sarebbe costretti a stare fuori per quasi due mesi. Un problema per chi ha famiglia.

Quello della stampa è l’ultimo dei problemi, per Dorna: non se ne cura. Non c’è nulla di organizzato, alberghi o aerei a prezzi calmierati…ma del resto ormai la stampa quotidiana è assente da anni, quindi…

Abbiamo detto tutto. Speriamo solo che il prossimo calendario sia meglio di quello attuale, il peggiore degli ultimi anni, ma crediamo che sia una speranza vana. Certo, la Dorna sta facendo acquisizioni importanti nel management, tutta gente top, ma fuori dalla realtà di quello che una volta si chiamava Continental Circus. Non conoscono le problematiche.

E facile viaggiare fra prima e business con tutto organizzato, spostare le squadre è un po’ più complicato.

 

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