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La F1 cambia ancora formato, si va verso il Motorsport 'usa e getta'

Stiamo andando verso un Motorsport per i non amanti degli sport del motore in particolare. Appassionati da social. Con gare usa e getta, sperando che così facendo alla lunga l'interesse del Gran Premio vero e proprio non diminuisca

La F1 cambia ancora formato, si va verso il Motorsport 'usa e getta'

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La MotoGP ha copiato la F1 con la Sprint Race, portandosi avanti e mettendo in calendario addirittura 21 eventi. L’intero campionato. Una rivoluzione epocale, con un format diverso sia da quello della Superbike, nel cui campionato la Superpole race per i primi 9 classificati forma lo schieramento di partenza di Gara 2, sia dalla F1 che però ora cambia.

Dal GP di Baku, infatti, la Sprint della massima formula automobilistica farà gara a sé, addirittura con una propria qualifica che sarà disputata nella mattinata della stessa giornata di sabato, mentre la qualifica vera e propria, anticipata al venerdì, servirà a definire lo schieramento del GP vero e proprio, alla domenica.

La qualifica del sabato - o meglio: Sprint Shoot Out - sarà strutturata in tre brevi sessioni, con un treno di gomme ciascuna (alla faccia della sostenibilità!). Q1, 12 minuti, Q2, 10’, Q3, 8’.

In questo modo la Sprint Race sarà proprio una gara a sé stante, svincolata dal GP vero e proprio, visto che non ne determinerà lo schieramento. Gli appassionati della Formula 1 vedranno dunque due gare distinte, anche se poi alla fine faranno entrambe per il campionato visto che la Sprint assegnerà punti: 8 al primo e poi a scalare fino all’ottavo.

Il risultato di questo ennesimo cambiamento al format del Gran Premio è che i team avranno a disposizione una sola sessione di libere nell’intero fine settimana, il venerdì mattina. Nel pomeriggio, infatti, con la solita formula, si lotterà per la pole del GP della domenica. Il sabato dunque farà storia a sé, qualifiche e gara per la Sprint.

Il risultato (auspicato, ma non sappiamo se auspicabile) è che ogni giornata si lotterà per qualcosa. Era necessario? Chi lo sà? Massimo rispetto per Stefano Domenicali, ma dall’esterno, da vecchio giornalista di F1 che era abituato a costruire una storia nell’arco del Gran Premio, ci sembra che si stia rinunciando al film di spessore per un ‘corto’.

Del resto è questo l’andazzo di tutto il movimento social: brevi frammenti di giornate da smozzicare mentre si fa altro, seduti in metropolitana, fermi al semaforo, a cena con gli amici con gli occhi sul telefonino.

Una narrazione usa e getta, breve, in modo da essere consumata con poca attenzione e soprattutto senza legare un fatto con quello successivo.

Esattamente il contrario di ciò che piaceva ai cosiddetti ‘boomer’ che amavano costruirsi la storia, attendere, immaginare. Non è forse il piacere dell’attesa dell’incontro migliore dell’incontro stesso?

OK, il mondo cambia e fra reel e storie su FB e Instagram anche a noi piace vedere spezzoni di realtà staccati fra di loro. Una realtà staccata dalla realtà, a ben guardare.

Ciò fa crescere il numero di coloro che guardano, ma certamente non quello di coloro che capiscono. Stiamo cioè andando verso un Motorsport per i non amanti degli sport del motore in particolare. Fan generalisti, insomma, che magari si avvicinano alla F1 o alla MotoGP, più per come veste Lewis Hamilton o Fabio Quartararo che per la passione della guida e della velocità.

Magari, però, a qualcuno di loro il germe, ’the need for speed’ entrerà comunque nel sangue. Forse. Chi lo sa? Vedremo.

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