Si sono complimentati tutti con Danilo Petrucci, ieri, da Marc Marquez a Valentino Rossi, ma forse il complimento più bello glielo ha fatto Jeremy McWilliams: “è come se un debuttante avesse vinto al TT”, ha scritto su Twitter.
E se Jezza ha fatto a Petrux il più grande complimento che può essere fatto da un pilota della vecchia guardia, un altro specialista delle road race, Glenn Irwin, ha rincarato la dose lanciando un sondaggio: “a Petrucci dovrebbe essere data una wildcard, su una MotoGP a sua scelta, in un circuito italiano nel prossimo mondiale”.
Espressioni di stima che non sorprendono perché Danilo ha sempre raccolto ampi consensi fra colleghi ed addetti ai lavori. Certo, nessuno si aspettava che il suo debutto alla Dakar sarebbe stato così clamoroso e fra questi il numero uno di Ducati, Claudio Domenicali, sul quale è piovuto a fagiolo un perfetto testimonial per l’ultima nata di Borgo Panigale: la Ducati Desert X, una moto fuoristrada apparentemente dura e pura, lanciata proprio per far rinascere la categoria che negli anni ’80 andava per la maggiore: quella delle due ruote ‘da deserto’, dalla Yamaha Ténéré alla Cagiva (Ducati) Elefant portata alla vittoria da nomi mitici come Hubert Auriol, Edi Orioli, Ciro De Petri e Claudio Terruzzi.
Già perché quest’anno, conclusasi l’avventura con la KTM in MotoGP Petrux tornerà nella famiglia Ducati in MotoAmerica, e non c’è dubbio che in questo momento la KTM, ma anche Red Bull, si stiano mangiando le mani. La prima per aver concluso con Danilo un accordo solo per la Dakar, mentre la seconda per non aver voluto sponsorizzare il ternano.
Con Petrucci invece la Ducati si ritrova fra le mani un perfetto testimonial per la Desert X e, perché no, un pilota di riferimento se vorrà farla partecipare a qualche rally-raid. Non la Dakar, visto che l’attuale regolamento proibisce i motori con più di un cilindro, per limitare velocità e pericoli…ma non è detto.
Illazioni? Non proprio. Ci sono già stati contatti in proposito. E in attesa di vedere l’accoglienza che gli farà negli USA Wayne Rainey nel ‘suo’ MotoAmerica, raccogliamo l’invito di Glenn Irwin, che ne dite?