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Valentino Rossi, la Yamaha non ti ama più: accetta la sfida Ducati

A lasciare da campione del mondo non c'è riuscito nemmeno Agostini, ma Vale potrebbe stupirci ancora con il suo team nel 2022. Ma forse non ne ha più voglia: "non insistete, parlerò del futuro durante la pausa estiva"

Valentino Rossi, la Yamaha non ti ama più: accetta la sfida Ducati

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Se non fosse che due dei suoi tre compagni di marca hanno fatto peggio bisognerebbe dire, dai Valentino, il 14° posto a 22 secondi dal vincitore, Marquez ed a 15 da Quartararo, non fa per te. Come il padre Catullo lancerei questa esortazione:

Miser Valentino, desinas ineptire, et quod vides perisse perditum duca.

Povero Vale, smetti di impazzire e ciò che vedi perduto consideralo perduto.

Il fatto è che i giorni di sole (il prosieguo della poesia di Catullo) hanno smesso di brillare anche per Franco Morbidelli e Maverick Vinales, rispettivamente ultimo e penultimo, quindi qui non si tratta di te, ma si tratta di voi: tu, Franco e Maverick. La Yamaha non vi ama più ed è comprensibile, il giovane francese gli ha rubato il cuore. Ma se per Vinales e Morbidelli il destino è segnato - un destino da paggi - per te, Vale, è diverso. Sei un re e potresti reinventarti decidendo di chiudere la carriera con il tuo team, assieme a tuo fratello, Luca Marini. E sarebbe un bel modo di chiudere.

Non, sicuramente, come lasciare la scena da campione del mondo, come forse avresti desiderato, ma se ci pensi che non c’è riuscito neanche Giacomo Agostini, allora, bene, non ci sembra un brutto orizzonte da abbracciare con lo sguardo.

Anche perché se si guarda la classifica da un’altra angolazione Valentino non era ‘fermo’: come Vinales il cronometro gli ha assegnato il 7° tempo assoluto.

La nostra non è una difesa d’ufficio: leggiamo i numeri e non sono quelli che l’età del nostro - 42 anni - ci suggeriscono. Forse, anzi sicuramente, Rossi non è più un fulmine nel giro di qualifica (ma, occhio: non lo è mai stato) ma non si merita di chiudere così.

“Il warm up mi aveva dato una buona impressione - ha detto oggi a gara conclusa - per la gara sono partito ottimista, volevo fare una buona partenza, Manon l’ho fatta e qui è difficile superare. Nelle ultime fasi della corsa potevo anche migliorare e mi sono anche divertito. Avevo solo bisogno di una buona partenza perché scattavo dalla sesta fila”.

Rossi: "più che superare con la Yamaha devi stare attento a non essere superato sul rettilineo"

L’anamnesi della classifica conferma le parole di Valentino.

“Sul finale ho girato in linea con il tempo dei primi, in 1’22: ho avuto la strada libera per sei giri in tutto…Oggi anche Franco e Maverick hanno faticato. Con la Yamaha se parti dietro è difficile, dobbiamo guidare in modo diverso e siamo lenti in rettilineo. Per superare devi arrivare molto sotto, forzare in staccata…ma già che superare devi stare attento che non ti superino”.

L’unico che sembra ottenere sempre il massimo con questa M1 è Quartararo.

“Fabio è molto veloce ed è in testa al campionato. E’ capace di tenere sotto controllo il problema e partire davanti ad ogni gara”.

E questo fa la differenza. "Magari per Misano arriverà qualcosa, ma più che altro dipenderà dalle piste. Più o meno il pacchetto è questo. Assen, la prossima settimana, mi piace, sulla carta è un buon circuito per la Yamaha ma la prima cosa bisognerà sperare di avere il tempo buono. La nostra situazione è difficile, specie in gara perché conosco bene Vinales per averlo avuto accanto in squadra: è molto veloce e pieno di talento”.

Ci piacerebbe, a questo punto, che Rossi proseguisse la sua avventura con la Ducati. Con il suo team. Perché sarebbe la giusta chiusura del cerchio. Glielo abbiamo detto, ma ci siamo spiegati male e Vale ci ha risposto che "siamo i soliti giornalisti che vorremmo la notizia subito" e che lui “ha preso l’impegno e dirò ciò che farò nella pausa estiva”.

Da colui che ha segnato la sua carriera con la frase, pensa se non ci avessi provato, non ci aspettiamo altro che ci provi. Nuovamente. Ma non chiedetegli cosa pensa del successo di Marquez al Sachsenring, avvertireste nella risposta, che è ancora forte il rancore di Vale.

Fra qualche anno, a partire da ora, si parlerà di Agostini, Hailwood e Valentino Rossi e il giudizio non si baserà sul numero di titoli conquistati.

 

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