Tu sei qui

Jack Miller: "Vinales ha un motore a corsa lunga, fa meno giri del mio"

Jack: "Maverick ha un cuore di serpente, io invece raggiungo i 200 battiti prima che si spenga il semaforo". L'uso dei cardiofrequenzimentri rivela particolari interessanti dello stato di forma dei piloti

Jack Miller: "Vinales ha un motore a corsa lunga, fa meno giri del mio"

Share


Il 22 agosto scorso facevo questa osservazione sul mio profilo Facebook, seguendo il Gran Premio d’Austria in TV: U"na considerazione del tutto personale sulla frequenza cardiaca, durante le FP3, sempre che i cardiofrequenzimetri funzionino bene: i 185 battiti di Miller durante la caduta vanno bene. Facendo un test con Corrado Catalano, molti anni fa, in una scivolata a Misano superó i 200 battiti. Le 161 pulsazioni di Jack, per di più su un tratto rettilineo, peró, sono decisamente troppe. Adrenalina o affaticamento le possibili cause. Se si confrontano con i 124 battiti di Vinales la differenza è abissale. Come ogni atleta sa, mantenere i battiti entro una certa frequenza influenza non solo il rendimento, ma anche la capacità di reagire ad altri stimoli”.

Tutto nasceva dal fatto che la Dorna aveva deciso di monitorare i due piloti facendo indossare loro dei cardiofrequenzimetri. Una clamorosa novità?

Tutt’altro su motosprint, più di 30 anni fa, feci indossare due cardiofrequenzimetri appunto a Corrado Catalano ed a Fausto Gresini. Per evitare interferenze elettriche li ‘cablammo’ sotto la tuta e, come dicevo Corrado ci regalò una scivolata con un picco di ben oltre 200 pulsazioni. Roba da far svenire, probabilmente, o far sentire il cuore in gola un atleta 41enne come Valentino Rossi che, seguendo la ben nota regola del numero 220 meno l’età, non dovrebbe mai sotto sforzo superare le 180 pulsazioni al minuto.

Purtroppo la situazione Covid-19 mi ha impedito di seguire la mia curiosità. Fossi stato in circuito avrei sicuramente domandato all’australiano ed allo spagnolo i rispettivi metodi di allenamento, perché Maverick è sicuramente un bradicardico, ma Jack sicuramente nel passato non si è allenato abbastanza. Anche se la bradicardia - si parla di questa caratteristica del cuore quando a riposo ha meno di 60 battiti/minuto - di Vinales è conclamata visto che pare ne abbia appena 40!

La cosa, comunque, non ha incuriosito solo me, ma lo stesso Miller che rispondendo ad una intervista su Crash.net ha scherzato sulla cosa: “Non so cosa sia Vinales, un serpente o qualcosa del genere, o il suo cuore non funziona! - ha scherzato Jack, che ha aggiunto - Sono sicuro che il mio cuore non era nemmeno nel punto più alto quando facevo quei giri.  Non sono mai arrivato a 200, credo che il massimo che ho avuto in un test - e questo è stato 3 anni fa - è stato il 199. Se mi alleno in bicicletta sono 175-180. Credo che il migliore che ho avuto in bicicletta sia stato 188".

Interrogato sul momento in cui il suo cuore batte al massimo, Miller non ha avuto dubbi.

"Penso che  sia alla partenza della gara, le luci. E se si è in lotta, soprattutto nei primi due giri, si va alle stelle. So che con la moto da cross rimane intorno ai 172. E’ la mia media normale per una moto da 25 minuti di allenamento. Come ho detto, non è come se mi uscisse dal culo o qualcosa del genere, è solo che Vinales è un po' un serpente! Il suo non funziona come il mio... Il suo ha la corsa più lunga, quindi meno giri al minuto!”.

Bello questo paragone motoristico di Jack: i motori a corsa super-quadra, infatti, girano più in alto, mentre i motori a corsa lunga hanno meno giri. Ed è per questo che la MotoGP per regolamento ha fissato un rapporto alesaggio/corsa di 81X48,4, proprio per evitare motori troppo spinti sotto il punto di vista del regime massimo di rotazione, relativamente parlando...

E qui si chiude questa digressione con una considerazione che riguarda i team MotoGP che, se rapportati ai club di calcio, sono lontani anni luce per quanto riguarda lo stato fisico di atleti che pagano fior di soldoni. Un più attento controllo dello stato di forma può infatti migliorare le prestazioni anche di un motociclista. Sono lontani i tempi in cui i campioni erano tutto talento e coraggio!

 

Articoli che potrebbero interessarti