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La scelta: Petrucci a Barcellona si gioca la riconferma in Ducati

Dopo la vittoria al Mugello Petrux, ancora senza contratto per il 2020, se non obbedirà agli ordini di scuderia rischierà di restare a piedi

La scelta: Petrucci a Barcellona si gioca la riconferma in Ducati

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Ormai è una regola: se la Ducati vince al Mugello si ripete poi a Barcellona.
E' accaduto a Andrea Dovizioso nel 2017 e a Jorge Lorenzo l'anno successivo.
Il 2019, dunque, potrebbe essere la volta di Danilo Petrucci...ma Petrux sarà libero di battersi con Dovi?

Questo è l'interrogativo dopo la volata vincente del pilota ternano che, subito dopo, non ha smesso di scusarsi con il caposquadra.
Un atteggiamento in cui molti hanno visto una sudditanza verso l'amico, incomprensibile.
A meno che non si consideri il fatto, tutt'altro che peregrino, che Petrucci è tuttora senza un contratto per il 2020. E con pochissime selle a disposizione, e tutte di team satellite, ha veramente poco o nessun margine di movimento.

Del resto Danilo è stato chiaro durante le interviste dopo la sua prima vittoria in MotoGP.
"Ho realizzato il mio sogno, da ora in poi cercherò di aiutare Dovizioso a realizzare il suo".
Cos'è questa se non una dichiarazione di intenti?

Senza essere tacciati di male interpretare la frase, questa potrebbe essere letta così: "Ora che ho dimostrato di poter vincere e di essermi meritato la riconferma, metterò la mia velocità al servizio di Dovizioso. Riconfermatemi".

Per questo motivo domenica prossima il Gran Premio di Barcellona fungerà da spartiacque fra i due. Petrux dovrà dimostrare di essere il perfetto compagno di squadra. Cioè non dovrà impensierire Andrea, bensì, se possibile, coprirlo.

Come compenso otterrà (forse) l'allungamento del contratto. La domanda è: prima o dopo Barcellona? Prima o dopo, cioè, aver confermato le parole con i fatti?

Vedremo. Nel frattempo, per via della nostra lunga militanza nel motomondiale, e senza andare troppo lontano nel tempo, ricordiamo che quando sono due compagni di squadra, quindi sulla stessa moto, a battersi, le probabilità di un esito infausto sono sempre presenti.

Didascalia

Prima di Capirossi vs Harada: 1996, Eastern Creek, Australia: Doohan vs Criville

Senza andare a ricordare - ma lo ricordiamo - la staccata kamikaze di Loris Capirossi su Harada, nel 1998, in Argentina, che fruttò all'imolese il terzo titolo mondiale, il primo in 250. Due anni prima assistemmo al duello Mick Doohan-Alex Criville, entrambi su Honda NSR 500, ad Eastern Creek nel 1996, terminato nelle vie di fuga per eccesso di foga.
In quella occasione Doohan non le mandò a dire al compagno, ma a godere fu sempre Loris che vinse il suo primo (ed unico con la Yamaha del team Rainey) Gran Premio in 500.

2006, Estoril: Quando Pedrosa rischiò di far perdere il titolo ad Hayden

Un altro grande duello fra 'team mate' fu quello, svoltosi nell'anno del suo esordio nella categoria, di Dani Pedrosa, all'Estoril, nel 2006.
Vittima fu Nicky Hayden, che a causa di quel tamponamento rischiò poi di perdere il titolo a Valencia. Rossi poi cadde e Kentucky Kid assaporò la più grande gioia della sua carriera. Nonostante il compagno di squadra.

2010, Motegi, fratelli-coltelli: Rossi vs Lorenzo

Un altro bel duello, per fortuna risoltosi senza fuoripista, vide protagonisti Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, Luogo del misfatto, Motegi, anno 2010. Jorge si avviava a vincere il titolo contro Pedrosa. Valentino non era più in lotta per il campionato che concluse in terza posizione, ma i due se le dettero di santa ragione e la meglio l'ebbe il pesarese che salì sul podio alle spalle di Stoner e Dovizioso, allora in Honda.

2016, Rio Hondo: l'errore con Dovi costa il podio in Ducati a Iannone

Sicuramente ancor più adrenalinica, però, fu la battaglia di Dovizioso e Iannone e Rio Hondo, in Argentina, nel 2016. Nell'ultima curva, a poche centinaia di metri dal traguardo, il Maniaco perse il controllo della sua Ducati coinvolgendo nella caduta Dovizioso.
Subito dopo la gara Andrea l'esuberante fu convocato da Gigi Dall'Igna nel suo ufficio (foto) e lì probabilmente si giocò la riconferma e dovette emigrare in Suzuki. Il primo passo falso della sua carriera.

2018, Jerez, la storia si ripete: la collisione Dovi-Lorenzo-Pedrosa

Per la Ducati non fu quello, comunque, l'unico tuffo al cuore: due anni dopo, nel 2018, a Jerez, stacca tu che stacco io, Andrea e Jorge furono entrambi artefici di una clamorosa collisione che coinvolse anche Pedrosa.
Arrivarono entrambi lunghissimi in frenata, ma Lorenzo più interno, riuscì a chiudere la traiettoria e si sbocciò sul povero Dani, rimbalzando su Dovizioso.

E siamo al Mugello, una settimana fa. Con quel che precede alla Rossa gli è andata di lusso: se infatti Dovizioso non avesse chiuso, stretto in panino com'era fra Marquez e Petrucci, la collisione sarebbe stata inevitabile. Ancora una volta.

Saper rinunciare a volte è più importante che saper vincere. E qui le considerazioni fatele voi.

 

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