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Aerodinamica: verso l'eliminazione totale delle ali nel 2019

La MSMA ha presentato alla Grand Prix Commission una proposta per eliminare del tutto profili alari, anche interni, dalle carenature

Aerodinamica: verso l'eliminazione totale delle ali nel 2019

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A Jerez Marc Marquez ha confessato di aver provato nel lunedì di test successivo al Gran Premio di Spagna soprattutto configurazioni aerodinamiche. Cioè nuove carene.

“E’ stato un lavoro difficile perché spesso mi è stato chiesto di tornare in pista per confermare le mie impressioni”, ha detto Magic Marc.
Il motivo di tanta accuratezza è stato poi spiegato dallo stesso pilota.

Possiamo fare una sola modifica nel corso della stagione, quindi dobbiamo essere sicuri della nostra scelta. Forse la faremo per il Mugello”, ha concluso il sei volte iridato.

Il Mugello non è una scelta peregrina: il dosso prima della staccata della San Donato è spesso percorso ‘airborne’ dalle velocissime MotoGP e una aerodinamica accurata può fare la differenza.

Sembra però che questo problema potrebbe scomparire del tutto in vista del 2019.

A Jerez infatti la MSMA (Motorcycle Sport Manufacturers Association), dopo una riunione al sabato ha proposto alla Grand Prix Commission di proibire l’aerodinamica alla fine del 2019. Cosa che comporterebbe, per la prossima stagione, ad un ritorno a carenature non solo senza appendici esterne (ali), ma anche alla proibizione delle ‘doppie’ carene attuali, cioè ad ogni forma di ali intubate.

La ragione principale di questa richiesta è il costo necessario allo sviluppo aerodinamico, che peraltro ha avuto un incremento da quando la proibizione di appendici esterne ha lasciato il posto a forme più complesse.

La richiesta della MSMA ci lascia sorpresi perché la proposta è soggetta all’unanimità, ma mentre la maggior parte della case è d’accordo per fermare questa escalation, è noto che Gigi Dall'Igna per la Ducati sia contrario. E facilmente anche l’Aprilia il cui Direttore Responsabile, l’ingegnere Romano Albesiano, ha una estrazione di studi legata all’aerodinamica. Ma tanto, sembra che la proposta sia stata effettivamente presentata come ha rivelato il Direttore Tecnico della MotoGP, Danny Aldridge: “la MSMA si è riunita precedentemente anche in Qatar, Argentina e Texas e la proposta è stata presentata: vogliono effettivamente tornare su disegni più tradizionali”.

La conseguenza è che si si proseguirà verso questa direzione saranno proibite non solo le appendici aerodinamiche, cosa che avviene già ora, ma ogni forma capace di dare deportata, quindi le doppie carene con canali, profili e via immaginando.

Ma ce le vedete, voi, le moderne MotoGP da +270 cv con carenature assolutamente non deportanti nella forma?
Perché dove non c’è deportanza, visti i movimenti della motocicletta in accelerazione, esiste il suo contrario, cioè la portanza…

Il rischio, specie con le gomme Michelin attuali, sono i sempre più frequenti bloccaggi della gomma anteriore in frenata, per non parlare dei decolli all’uscita di sconfinamenti in seguito a forti accelerazione.

E poi l’aerodinamica è come il genio della lampada: dopo averlo fatto venire fuori è impossibile farlo rientrare.
E per ottenere un buon risultato, dal punto di vista regolamentare, bisognerà legiferare con i numeri, cioè proibendo cupolini con angoli particolarmente pronunciati. Un ginepraio.

Correre significa progredire, progredire significa investire, cioè spendere.
Forse che i freni in carbonio sono utilizzabili nella produzione?

No di certo, per quella ci sono i carboceramici, peraltro utilizzati solo nelle supercar. Ma sarebbe una follia voler fermare altrimenti le MotoGP.

Come farle correre con zero elettronica, specie con il dilagare dell’elettronica nella serie.

L’aerodinamica è parte integrante della ricerca della velocità, come aiuto alla stabilità.

A meno che, vista la nuova Presidenza della MSMA affidata a Claudio Domenicali, Ducati abbia ricevuto qualcosa in cambio.

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