Tu sei qui

Rossi come Bolt: quando a sconfiggerti è solo l'età

Vale a 38 anni è ancora capace di confrontarsi con i ventenni, ma il prezzo sono estenuanti allenamenti con il rischio di infortuni

Rossi come Bolt: quando a sconfiggerti è solo l'età

Share


Pista, cross, dirt track, ora enduro. Valentino Rossi è sempre in moto. Perché lo fa? Perché è innamorato del suo sport, si dice, ed è sicuramente vero. Ma c'è di più: a 38 anni Vale è costretto a farlo.

E se quand'era giovanissimo guardava forse con sufficienza a certi suoi colleghi fanatici dell'allenamento, ora è lui a rendersi conto che per mantenere il livello di efficienza necessario a battersi contro avversari di quindici anni più giovani non può più sgarrare un giorno, perché la forma va via rapidamente ed è sempre più difficile da riconquistare.

E' una realtà, questa, ben nota agli atleti di ogni specialità.

Con l'età infatti il recupero è più lento ed il fisico mal sopporta alti carichi. Quelli maggiormente allenanti.

La conseguenza è che per ovviare a questo problema che è in parte muscolare ed in parte psicologico perché anche le risorse psichiche sono importanti quando l'impegno è massimale, l'atleta cerca continuamente nuovi stimoli allenanti nella speranza che lo riportino al livello di forma richiesto.

E' una fatica di Sisifo, perché i picchi di rendimento, faticosamente conquistati, durano poco, pochissimo. La sensazione, bruttissima, è quella di un motore poco oliato, che fa fatica ad 'entrare in temperatura  e quando gli si richiede la prestazione non la offre.

Ciò che con efficace metafora mezzofondisti e ciclisti spiegano con "le gambe non girano".

Per un motociclista come Valentino le dinamiche sono diverse, ma le gambe sono egualmente importanti.

"Una MotoGP si guida con le gambe – spiegava domenica scorsa a Silverstone il team manager. Ducati, ex pilota lui stesso, Davide Tardozzi nei bruschi cambiamenti di direzione sono le gambe, spingendo sulle pedane, che fanno cambiare traiettoria".

Con una frattura di tibia e perone, come quella rimediata ieri da Rossi mentre si allenava facendo enduro, insomma, non si guida.

La realtà è che nella sua giusta ossessione di conquistare il 10° titolo iridato Valentino Rossi stava chiedendo moltissimo al suo fisico.

Troppo? Una domanda a cui lui solo può dare una risposta.

Solitamente infatti i supercampioni – quale Vale è – fanno fatica a staccarsi dal proprio sport. E sono pochissimi quelli di loro che si sono ritirati imbattuti, proprio perché le loro stesse eccelse capacità gli hanno consentito di continuare a battersi contro le nuove leve.

Prendete Usain Bolt: il ritiro annunciato nei mondiali di Londra non si è concluso con l'ennesimo trionfo. Battuto da Justin Gatlin nei 'suoi' cento metri il lampo giamaicano è stato fermato da uno strappo muscolare nella 4X100.

E' sempre l'età, non gli avversari, o la sfortuna, a decidere quando è il momento di fermare una leggenda.

 

 

 

Articoli che potrebbero interessarti