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Pernat: Dovizioso e Dall'Igna, i segreti dei due ducatisti

Andrea si è affidato ad un mental coach, Gigi è cresciuto all'ombra di Jan Witteveen in Aprilia

Pernat: Dovizioso e Dall'Igna, i segreti dei due ducatisti

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Il dizionario dell'Italia motociclistica si è fermato sulla lettera D, D come Ducati, D come dovizioso, D come Dall'igna, 3D, la sigla vincente di un sogno che si potrebbe materializzare durante l'ultimo Gran Premio della stagione a Valencia nella terra del “ nemico“ Marc Marquez.

Ducati come una azienda che delle corse fa la sua filosofia di vita per vendere moto meravigliose che a livello di immagine sono il vanto dell'Italia a due ruote. Una azienda che deve le sue fortune ai fratelli Claudio e Gianfranco Castiglioni che nel lontano 1986 comprarono una decotta Ducati che apparteneva all'istituto ricostruzioni aziendali che facevano capo a Romano Prodi.

Lo spirito di appassionati motociclistici quale quello appartenente ai due fratelli fecero si che immediatamente la casa di Borgo Panigale si presentasse nel campionato mondiale Superbike creando vittorie e miti come Troy Bayliss e Carl Fogarty per presentarsi poi nel 2003 nel campionato mondiale MotoGP con Loris Capirossi per poi vincere il campionato mondiale nella stagione 2007 con il mitico Casey Stoner.

Gigi Dall'igna un progettista che tutto il mondo delle due ruote ci invidia e che è arrivato alle corse nel 1992 in Aprilia quando a capo del reparto tecnico c’era il grande Jan Witteeveen considerato da tutti quanti il mago dei due tempi. In questo ambito si fece le sue esperienze l'ingegnere Dall'igna e da Witteeveen, al di là della tecnica, imparò il metodo di lavoro che nel campo dello sport motoristico è il segreto del successo.

Gigi, dopo i successi in 125 e 250 nei Gran Premi ha conquistato poi due titoli mondiali in Superbike con Max Biaggi. Poi accettò la chiamata della Ducati ed i risultati sono arrivati dopo un duro e difficile lavoro.

Andrea Dovizioso, un pilota che in passato con moto ufficiali mai aveva dato l'impressione di potersi giocare il titolo di campione del mondo, con lui si è trasformato facendo un salto mentale impressionante.

Ormai i piloti della MotoGP si preparano tutti nello stesso modo con allenamenti massacranti in palestra in modo da poter guidare “mostri “ da 280 cavalli. Sembra dunque che la vera differenza oggi la facciano i mental coach che li preparano psicologicamente migliorando le loro capacità di concentrazione durante gli stressanti Gran Premi.

Andrea Dovizioso mi ha confidato che da più di un anno si avvale di un preparatore di questo tipo che gli ha dato una sicurezza in se stesso che prima non aveva e mi ha portato un esempio significativo dicendomi che prima del trattamento se aveva un muro dinnanzi a se ci andava a sbattere contro mentre oggi lo demolisce con la forza di volontà. Ovviamente continua ad essere necessario il talento di guida.

Per lui sarà durissima vincere il titolo mondiale perchè ad un Gran Premio dalla fine del mondiale il distacco da Marc Marquez è di 21 punti ed il Dovi deve assolutamente vincere per nutrire qualche speranza nel caso lo spagnolo arrivi dodicesimo.

Sembra quasi impossibile ma non dimentichiamoci che nella stessa situazione durante l'ultimo Gran Premio, sempre a Valencia, nel 2016 Valentino Rossi perse il campionato mondiale per una scivolata. Ed il titolo andò all’indimenticato Nicky Hayden. Chi crede alla teoria dei corsi e ricorsi storici si faccia avanti.

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