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Pernat: Vale, se la Yamaha non si sveglia addio 10° titolo

Honda e Ducati sono cresciute di più. Suzuki guai al motore e occhio alla KTM che nel 2019 potrebbe...

Pernat: Vale, se la Yamaha non si sveglia addio 10° titolo

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La freddezza contro l'estro può essere il titolo del bellissimo Gran Premio d’Austria svolto in un circuito che sembra un salotto da godere sia per le strutture che per il tracciato.

La freddezza di un grandissimo Dovizioso ha battuto l'estro del fenomeno Marc Marquez che le ha tentate tutte, anche durante l'ultima curva, per inventarsi qualcosa contro un Andrea padrone della sua Ducati, ma sopratutto con la consapevolezza di giocarsi il titolo di questa stagione.

Una Ducati che l'ingegner Dall'Igna ha gradatamente portato ai massimi livelli rendendo una moto scorbutica a livello di guidabilità ad essere ormai pari e qualche volta superiore alla fortissima concorrenza.

Sicuramente Andrea Dovizioso deve inviare un telegramma di ringraziamento ad Andrea Iannone che aveva rifiutato il rinnovo del contratto della casa di Borgo Panigale per cercare fortuna e soprattutto soldi con la Suzuki.

L'arrivo del super pagato Jorge Lorenzo  ha spinto Dovizioso a dare il massimo e gli scarsi risultati sino a qui raggiunti dallo spagnolo lo hanno investito della corona di prima guida con la conseguenza che tutte le attenzioni della scuderia si sono focalizzate su di lui e gli hanno permesso di fare quel piccolo salto di qualità che gli mancava per essere alla pari dei fuoriclasse.

Degli 11 Gran Premi sin qui disputati Andrea Dovizioso ne ha vinti tre (massimo della sua carriera in una stagione), lo stesso numero di Marc Marquez e Maverick Vinales mentre Valentino Rossi e Dani Pedrosa ne hanno portati a casa solamente uno.

Facendo un bilancio tecnico di quanto accaduto sino ad ora si può dire che la Ducati ha fatto un grande passo in avanti soprattutto per quanto riguarda la guidabilità, di potenza non c'era assolutamente bisogno, mentre la Honda è cresciuta sopratutto nell'elettronica.

Nuvole nerissime per la Yamaha che di questo passo il titolo se lo può sognare perché durante gli ultimi tre GP ci sono stati enormi passi indietro.
La casa dei tre diapason non riesce a mettere a posto la sua moto con gli pneumatici il cui consumo è superiore a quello di Ducati e Honda.

Se in giappone non riescono a risolvere questo problema sarà durissima per Valentino Rossi acchiappare quel decimo titolo che sogna ormai da tempo. Nuvole ancora più nere per la Suzuki che ha un nuovo motore che purtroppo mette in crisi tutta la moto e l'elettronica non riesce a supportare tutto questo lavoro.

Qui occorre lavorare per la prossima stagione sperando di tirare fuori il coniglio dal cilindro.

Sta crescendo l'Aprilia ma non ancora per giocarsi qualcosa di importante ma attenzione all'Austriaca KTM che all'esordio nella MotoGP sta facendo vedere di avere le idee molto chiare, non dimentichiamo che dove si è presentata ha sempre gareggiato per il vertice e sopratutto ha il pieno supporto della Red Bull che è abituata sempre e comunque al protagonismo nello sport in cui è presente.

Non mi stupirei se nel 2019,quando la moto sarà sicuramente competitiva, partisse una mega offerta a Marc Marquez che prima o poi si stuferà di vincere solamente con la Honda e si potrebbe sentire pronto ad una nuova avventura, ai fuoriclasse piace così, vedi Valentino Rossi.

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