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Pernat: anche Rossi ha riconosciuto la forza di Hayden

LETTERA APERTA Ciao Nicky con te se ne è andato un grande pilota, ma sopratutto un ragazzo per bene

Pernat: anche Rossi ha riconosciuto la forza di Hayden

Maledizione Nicky non ce l'hai fatta a rimanere con noi, sono certo che hai tirato l'ultima staccata per mettere dietro tutti ma contro il destino non c'è staccata che tenga.

Devo dirti la verità ci siamo incrociati mille volte nel paddock della MotoGP dal lontano 2003 quando incominciasti la tua carriera professionale con la Honda al fianco di un cliente scomodo di nome Valentino Rossi e davi l'impressione di essere un gran pilota con una grande umiltà verso tutti quanti. Forse dettata dal fatto che venivi dal lontano Kentucky, pianura desolata coltivata a mais e strapopolata di pollami vari.

La tua umiltà aveva colpito tutti quanti ed era una cosa strana perchè tutti gli americani della MotoGP (Schwanz, Mamola, Kenny Roberts ) erano dei gran guasconi e rompiscatole.

Tu sei sempre stato il contrario: eri come tuo padre Earl che ti aveva inculcato la passione ed eri la sua fotocopia. Non ricordo uno screzio importante con piloti anche se ce ne fosse stato bisogno. L’esempio più eclatante fu il 2006 quando vincesti il campionato mondiale davanti a Valentino Rossi.

Durante quella stagione il tuo compagno di squadra Dani Pedrosa ti abbattè sul circuito di Estoril e tu alla fine lo scusasti pubblicamente davanti alla stampa mondiale dimostrando una signorilità che non ricordo avere mai vista. Vincesti lo stesso il mondiale e Valentino Rossi non ebbe nulla da dire riconoscendo la tua forza.

Stavi bene qui da noi in Italia e so che ti volevi sposare in giugno con la tua ragazza Jackie coronando un sogno che rincorrevi da tre anni.

Ci mancherai Nicky perchè un guerriero come te che aveva passato cinque anni con la Ducati insieme a Valentino (lui per due sole stagioni) ed aver sputato l'anima per renderla competitiva non ha mai alzato una minima voce critica. Credo possa bastare.

 Pensavo a te e a Schumacker che rischiavate la vita ai 300 Chilometri all'ora sui circuiti e poi uno strano destino vi ha colpito durante un vostro divertimento, la bicicletta e lo sci. Ciao Nicky con te se ne va un grande pilota, ma sopratutto un ragazzo per bene come è difficile trovare nel mondo di oggi.

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