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Addio a Jochen Mass, il suo nome sarà per sempre legato a quello di Villeneuve

Nel 1982 venne tamponato dal pilota Ferrari durante le qualifiche sul circuito di Zolder, incidente che costò la vita al canadese. In Formula 1 vinse solo una volta, al Montjuich nel 1975 con la McLaren

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Fino a quando ha potuto ha tenuto aggiornata la sua pagina Instagram ricca di incontri e ricordi legati al mondo dei motori. Poi, lo scorso febbraio, un ictus ha fatto sì che fossero i suoi cari a tenerla in vita con comunicazioni relative alla sua salute, fino al messaggio che nella serata del 4 maggio ha messo fine ad ogni speranza.  Jochen Mass se n’è andato a 78 anni nella cinematografica Cannes.

Nato a Dorfen, in Germania, nel 1946, dopo aver ben figurato nelle vetture sport passò alle fortune all’inizio degli anni ’70. Il suo primo successo in monoposto risale al 1972 con una March di Formula 2 nella Eifelrennen e proprio questa sua prestazione solleticò l’interesse del team Surtees che lo volle con sé l’anno seguente in Formula 1. Nella massima categoria non ebbe grande fortuna e riuscì ad imporsi soltanto in un’occasione: il GP di Spagna del 1975 al volante della McLaren M23. La sorte avversa volle che questo suo unico sprazzo venisse oscurato da una tragedia, l’incidente di Rolf Stommelen che provocò la morte di cinque spettatori.

Quella del 1977 sarà invece la sua stagione più in vista sempre alla guida della vettura sviluppata a Woking con un sesto posto assoluto. Nel 1979 una gioia la ebbe alla Race of Champions, mentre nel 1982 il suo nome balzò agli onori delle cronache per essere l’incolpevole protagonista della scomparsa di Gilles Villeneuve il quale, durante le qualifiche del GP del Belgio, nel tentativo di segnare un ultimo riscontro cronometrico, non si accorse del tedesco tamponandolo e finendo sbalzato in aria in un volo che non gli lascerà scampo.  In quello stesso anno, in Francia, fu vittima di un'altra violentissima collisione con l’italiano Mauro Baldi che lo convinse che fosse arrivato il momento del ritiro dalla categoria.

Successivamente tornò alle auto sport cogliendo diversi successi con la Porsche e con la Sauber Mercedes. Nel 1984 prese parte alla Dakar assieme Stephen Pers con una Mercedes 500 SLC, mentre nel 1989, con Manuel Reuter e Stanley Dickens si aggiudicò la 24 Ore di Le Mans.

Molto legato alla figura di Stirling Moss, uno dei grandissimi dell’automobilismo anni ’50-’60, è stato un assiduo frequentatore del Festival della Velocità di Goodwood, manifestazione che celebra le quattro ruote di oggi, ma soprattutto quelle di ieri. Nel 2017, proprio in Inghilterra, l’incontro immortalato in una foto social, con uno dei motociclisti più versatili ed eclettici della storia, il nordirlandese Sammy Miller.  

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