Secondo al termine della giornata di test sul tracciato di Jerez de la Frontera, Maverick Vinales ha confermato una certa sintonia con la RC16. Superata l'amarezza per la retrocessione di Lusail, l'iberico ha chiuso settimo nella Sprint e quarto nel GP dando prova di essere in crescita e di leggere la moto meglio degli altri piloti KTM.
“Non ho provato molte cose, al contrario mi sono focalizzato sull’aerodinamica non per le gare immediatamente successive, ma per il futuro, in quanto dobbiamo ancora attendere la seconda omologazione. Nel complesso ho cercato di capire meglio la moto perché domenica perdevo un decimo nel primo settore e quindi era necessario trovare una soluzione per l’anno prossimo. E’ stato fantastico, devo ammettere il mio miglior weekend finora. È stato bello anche avere tempo di lavorare sulla moto e alla fine il ritmo era abbastanza sostenuto. Ho pure fatto un giro veloce che mi è venuto facile, quindi possiamo dire che siamo in costante miglioramento”, ha analizzato con soddisfazione.
Lo spagnolo ha potuto usufruire di una pista molto gommata. “In effetti semplifica la vita, specialmente aiuta a controllare il consumo dello pneumatico, ma anche il vento è stato forte, quindi non saprei individuare quale dei due elementi ha influito di più. In ogni caso ho cercato di concentrarmi sul mio stile di guida e comprendere come essere più incisivo - ha poi sostenuto il portacolori del team KTM Tech3 – Lo scarico? Era quello utilizzato in corsa e in Qatar. Avendone a disposizione solo uno questa configurazione lo adottavo dal sabato, ma a partire da Le Mans ne avrò due, per cui d’ora in poi lo userò dal venerdì. E’ una questione di sensazioni. Con Bastianini, che è tornato a quello vecchio, non mi sono confrontato, abbiamo semplicemente riportato le nostre opinioni”.
Facendo un bilancio ha aggiunto: “Non siamo distanti dal vertice. Per il 70% della gara giravamo ad un decimo dal vincitore Alex Marquez. Dunque adesso si tratta di lavorare sui dettagli, sul conoscere maggiormente la moto e forse migliorare l’elettronica e le sospensioni anteriore e posteriore. Abbiamo provato delle novità per il futuro, ma a mio avviso siamo già ad un buon livello. Dobbiamo proseguire così in modo da tornare in fretta a battagliare davanti, perché domenica ero vicino a Quartararo e Bagnaia e avevo un buon passo”.
In tema vibrazioni ha affermato: “Non esiste attualmente una componente che può eliminarle, solamente lo stile di guida può aiutare”.
Infine una riflessione sulle gomme. “Nella Sprint i piloti Ducati sono riusciti a spremere al massimo la soft sin dal primo giro, mentre noi non siamo stati in grado. Diversamente, in seguito, siamo stati più costanti, mentre loro sono calati un po’ nel ritmo. Tuttavia hanno inanellato quattro giro sul 36”9, 36”8 e 37”0 costruendo un gap di 2” difficile da recuperare”, ha concluso.