Per trovare Francesco Bagnaia bisogna scorrere fino alla 17ª posizione della lista dei tempi di questo lunedì di test a Jerez. Pur essendosi fermato a circa un secondo e mezzo dal suo compagno di squadra Marc Marquez, autore del miglior tempo di giornata, il piemontese del team ufficiale Ducati si è detto abbastanza soddisfatto dell’esito di questo lunedì di collaudi. Nonostante le forti raffiche di vento gli abbiano impedito di lavorare sulla sua Desmosedici come avrebbe voluto.
“Il test è andato bene, anche se per via del forte vento non si potevano fare prove di set-up. Questo è un limite che mi ha dato un po’ fastidio, perché quando abbiamo provato a bilanciare la moto in maniera differente per aiutarmi nelle curve veloci, il vento si è alzato esponenzialmente. Arrivavano delle gran raffiche e quindi questo non mi permetteva di capire bene le differenze di ogni cosa che stessimo provando. Quindi, siamo dovuti tornare all’assetto di base e mi sono concentrato su dei pezzi nuovi che in realtà Marc sta già usando dall’inizio dell’anno, semplicemente per mettermi al pari con lui - ha raccontato - Io li avevo tolti perché nei test in Thailandia era successo un po’ un casino. Ci sono degli elementi positivi, che userò a Le Mans sin dall’inizio. Altre cose, come magari il forcellone che potremmo provare se ci sarà una prima giornata soleggiata, e altri che non mi sono piaciuti e che riproveremo probabilmente nel test ad Aragon. In generale però è stata una giornata positiva e sono contento perché abbiamo deliberato due nuovi pezzi che credo potranno essere d’aiuto”.
Quali parti? “Non si può dire, ma non si tratta del telaio. Marc che era il più a posto di me l’ha provato, mentre io non l’ho fatto perché non ero nelle condizioni per farlo: fino a che non ritrovo il mio feeling non riesco a provare elementi che possono cambiare così tanto la dinamica. Era giusto che lo provasse lui, mentre io mi sono concentrato su altro - ha risposto Pecco - Il serbatoio per la Sprint? Non abbiamo fatto in tempo a provarlo, perché avevo una lista intensa, c’erano delle priorità, e anch’io preferivo provare delle parti che Marc sta già usando e che non ho. Spero di provare un nuovo serbatoio in futuro, ma non è facile perché il regolamento dice che deve essere di 12 litri e non è semplice sistemarli nello spazio che abbiamo. Staremo a vedere, ma lo spero”.
I problemi causati dal vento che sferzava sulla pista andalusa si sono visti soprattutto nel pomeriggio in Curva 6, dove in tanti sono finiti lunghi.
“C’era il vento che spingeva da dietro e sul rettilineo ti faceva puntare la moto verso il muro. In Curva 6 non si stava in pista, ma ogni tanto riuscivi a stare in traiettoria”, ha osservato Bagnaia.
Tornando a parlare del lavoro svolto in giornata, il ducatista ha spiegato le ragioni per cui è sceso in pista con il vecchio codone anziché usare la stessa aerodinamica adottata da Marc Marquez.
“Nel weekend l’abbiamo rimossa perché sono caduto sabato mattina e ne avevamo soltanto uno. Era meglio continuare con una sola aerodinamica e concentrarci sul provare altre cose, perché avere due diversi tipi di aerodinamica avrebbe potuto modificare le sensazioni”, ha ammesso.
Tra le parti provate oggi c’era invece una nuova leva per azionare l’abbassatore.
“Proviamo sempre delle novità che possano aiutarci a partire meglio, ma diciamo che dovevo essere più concentrato su altri elementi e quando ho finito tutto quanto mi sono reso conto che ero già partito. C’è voluto troppo. Potrebbe aiutarci in futuro se fosse più rapido, ma in questo momento partiamo già molto rapidamente. Battiamo il record ogni fine settimana e, quindi, continueremo con quello che abbiamo. Fortunatamente abbiamo Michele Pirro che può provarla meglio e portarci la versione definitiva - ha affermato - Fino a quando continuerò a usare l’acceleratore a cavo anziché quello elettronico? Finché potrò. Lo uso da quando sono arrivato in MotoGP e lo preferisco perché ha una posizione neutra maggiore e meccanica. Quando ho provato l’altro non mi è piaciuto, perché è troppo diretto e la posizione neutra è elettronica”.
Nonostante il poco tempo a disposizione, Pecco è riuscito a provare uno dei nuovi pneumatici sviluppati dalla Michelin.
“Ho provato una nuova gomma anteriore, credo fosse la J, che è più morbida ma per temperature più alte. Mi è piaciuta, perché è molto simile alla media usata nel weekend di gara e potrebbe funzionare bene perché ha una buona stabilità e un buon grip sulla spalla. Hanno fatto un buon lavoro”, ha concluso.
Photo credit: Pier Luca Brunetti