Sulla scia della bella prestazione del recente round del Qatar Maverick Vinales ha portato la KTM a mettersi subito in evidenza nella prima giornata di azione a Jerez de la Frontera, salvo poi essere rallentato da un guasto che gli ha impedito di entrare direttamente nel Q2 pure avendone pienamente il potenziale.
"E’ iniziata bene, giravo sul 36”6/ 36”9, poi però ho avuto un problema tecnico nell’ultimo time attack e non sono stato in grado di fare un buon tempo. Il posteriore si è bloccato e sono finito largo, quando sono rientrato la moto si è fermata. Al di là di questo è stato un venerdì positivo. Ho tenuto un buon ritmo anche se avrei avuto bisogno di due decimi per lottare per la top 4, magari ci riuscirò nel prosieguo di weekend”, ha dichiarato.
Facendo un’analisi complessiva delle forze in campo l’iberico ha detto: “In Qatar le Ducati erano un po’ più lente rispetto a qui, forse per le caratteristiche della moto. Qui ci sono tante curve che ritornano che la favoriscono. La mia RC16 è allo stesso livello di Lusail, soffriamo solo nella prima parte ed è lì che ci scappano via. Nel resto del circuito mi sento bene, buona anche l’accelerazione. Qual è stata la problematica? Non lo so ancora, ma certamente qualcosa di grave se si blocca il posteriore. Ad ogni modo ho trovato subito il ritmo giusto, stamane ho chiuso quarto e nel pomeriggio, non appena ho montato le soft ero vicino ai migliori, quindi dobbiamo essere soddisfatti e continuare a lavorare per avvicinarci alle Desmosedici. Il primo posto non è facile da raggiungere, ma è cruciale progredire passo per passo e concentrarsi sui dettagli, in particolare sulla frenata, però poi ci siamo. Qui siamo intervenuti sulla distribuzione del peso caricando maggiormente il posteriore , che vorrei però ancora più carico. Vedremo lunedì nel test se la direzione è giusta”.
Guardando a cosa lo aspetterà sabato ha proseguito: “Devo passare il Q1, quindi, sul fronte strategia cercherò di andare da solo. Sarà dura, ma ciò che importa è imparare. Oggi abbiamo provato delle novità e hanno funzionato, per cui bene. Dovremo sfruttare i punti di forza della moto come fatto di recente e comportarci bene sia nella prima fase della qualifica che nella seconda, così poi da poter combattere nella Sprint".
Tornando alla pre-qualifica ha spiegato: “Il primo tentativo è andato bene, poi ho cambiato gomma perché volevo capire le sensazioni con la media davanti, ma quando sono uscito l’ultima volta la moto si è fermata. In generale ci siamo, è chiaro tuttavia che per arrivare all’1’36”3 c’è bisogno che la moto giri meglio. Pian piano però ci stiamo avvicinati. Va riconosciuto che su una pista come quella del Qatar con meno curve che tornano indietro era più semplice, ma ne arriveranno altre di quel genere e lì potremo essere competitivi”.
Binder ha sostenuto di aver fatto un passo avanti grazie all’utilizzo dell’assetto suggerito dall’ex Aprilia: “Mi fa piacere. È bello sapere che ciò che si fa aiuta gli altri piloti del marchio. Questo è un beneficio anche per la mia considerazione agli occhi del costruttore”.