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MotoGP, Marc Marquez: “Rischiare quanto Alex? Se non lo batto, non succede nulla”

“La cosa importante per me è lasciare questo circuito da leader. Questo è il miglior Alex che abbiamo visto in MotoGP e oggi lo ha dimostrato. Ha fiducia e dai suoi dati si vede che sta rischiando”

MotoGP: Marc Marquez: “Rischiare quanto Alex? Se non lo batto, non succede nulla”

Quarto ma sereno, così appare Marc Marquez al termine delle Pre-Qualifiche del GP di Spagna. Aver incassato 267 millesimi dal fratello Alex, protagonista indiscusso di questo venerdì a Jerez, non è parso assolutamente un problema per il pilota di Cervera, che non è rimasto sorpreso da ciò che ha visto oggi in pista.

“Come mi aspettavo, siamo arrivati in Europa e il feeling è cambiato, così come la pista. Qui è tutto più stretto e ravvicinato, come è normale sui circuiti europei, è più difficile fare la differenza ed è diverso anche il modo in cui spingere. Al momento, sto ancora cercando di capire come guidare in maniera perfetta. Ma a parte questo le sensazioni sono buone e questa è la cosa più importante. Non ci sono state sorprese, c’è soltanto un pochino di lavoro in più da fare per cercare di capire quale assetto di base dobbiamo usare in queste tappe europee”, ha commentato l’alfiere ufficiale Ducati al termine del venerdì.

Cosa è cambiato rispetto alle gare precedenti? “Qui ci sono curve più strette rispetto a quelle lunghe del Qatar dove non devi spingere molto, devi frenare in maniera più dolce, mantenere la velocità in percorrenza e poi aprire il gas in modo più fluido. Qui è più Stop&Go e abbiamo dovuto adattare un po’ il set-up di base a queste condizioni. Oggi pomeriggio abbiamo sbagliato un po’ direzione, ma poi abbiamo recuperato e credo sia quella giusta, ha risposto l’idolo di casa.

Il pilota catalano ha poi raccontato come mai è entrato e uscito un paio di volte dal box Ducati, completando poi solo un paio di giri, nel primo turno di prove di giornata.

Sono rientrato con la prima moto perché avevamo la mappa sbagliata. Era un problema che hanno risolto alla svelta e mentre lavoravano sono uscito con la seconda moto. Ho notato qualcosa di strano sulla frizione e mi sembrava ci fosse qualcosa di strano anche alla guida, ma anche nel cockpit ed ero così concentrato che non mi sono accorto di aver oltrepassato il mio box. Mi sono fermato al box per sicurezza. Non c’era nulla di sbagliato, era solo una cosa visiva. Dieci anni fa avrei continuato, ma adesso preferisco fermarmi e controllare tutto per bene - ha detto ridendo - Dopo di che sono uscito nuovamente e entrambe le moto funzionavano perfettamente”.

Una sessione un po’ caotica, come dimostra il fatto che il 32enne ha anche sbagliato box, fermandosi per un attimo davanti a quello della sua ex squadra.

“Sì, perché mi sono confuso guardando da dove veniva il problema - ha spiegato continuando a ridere - Mi sono confuso guardando quello che stava succedendo e che dovevo riferire ai meccanici e quando ho capito cosa era successo ho detto: ‘Beh, è Gresini!’”.

Parlando proprio del team Gresini, Marc ha espresso il suo parere sulla prestazione del fratello Alex, che è riuscito a siglare il miglior tempo in entrambe le sessioni di giornata nonostante due cadute.

“Questo è un segnale del fatto che è in un’ottima forma. Dopo quella brutta caduta, saltare buona parte delle prove, ripartire ed essere molto veloce e super competitivo sin dall’inizio significa che Alex è in un ottimo stato e domani avrà una grande fiducia. Ho guardato i dati e sta rischiando, ma stanno spingendo tutti al limite”, ha affermato.

Quello che stiamo vedendo è il miglior Alex Marquez di sempre? 

Certo che lo è - ha risposto l’otto volte iridato senza esitazioni - È stato in testa alla classifica della MotoGP, adesso è secondo e sta vivendo un ottimo inizio di stagione. È il miglior Alex che abbiamo visto in MotoGP e oggi lo ha dimostrato. Come ho già detto in ogni gara, è un altro rivale da tenere in considerazione per il campionato. Alex è capace di tutto quando è a suo agio ed è sicuro di sé e ribadisco che oggi lo ha dimostrato. Ha preso dei rischi, gli è andata male perché è caduto, ma poi è tornato in pista. La cosa più straordinaria è che nel secondo settore del giro veloce era primo in Curva 5, dove è caduto”.

Restando in tema di cadute, Marc ha poi raccontato il salvataggio che ha fatto in Curva 6: “Sono entrato in curva, ho visto qualcosa di nero sull’asfalto, che credo provenisse dalle cadute precedenti, mi sono spaventato, ho rialzato la moto e quando ero all’esterno ho cercato di usare il freno posteriore per curvare velocemente. Avevo già intuito cosa sarebbe potuto succedere, per questo ero già preparato con corpo e non è successo nulla”.

Anche Marc si è preso la sua dose di rischi, seppur non grande quanto quella che si è assunto suo fratello minore.

“Ovviamente ho preso dei rischi e mi sono preso degli spaventi, come abbiamo visto, ma già al mattino avevo notato dalla telemetria di Alex che era uscito rischiando un po’ di più. Quando ho confrontato il giro, l’ho visto dalla sua frenata: usa con forza il freno anteriore, frena tardi, usa di più la gomma e rischia di più, ma ha tutto sotto controllo e sa perché è caduto in entrambi i casi. Perché quando esci e fai il tempo, significa che avevi tutto sotto controllo - ha sottolineato - Guidare come lui per batterlo? Se non lo batto, non succede nulla. L’importante è lasciare il circuito da leader”.

Parlando più nello specifico di una sua possibile lotta con Alex, Marc ha commentato l’eventualità di superarlo all’ultima curva come aveva fatto in passato con Jorge Lorenzo.

“Ve lo dirò domani, ma trovarci in questa situazione significherebbe che siamo entrambi davanti e non si tratta soltanto di me e Alex, ma ci sono anche Bagnaia e Morbidelli che stanno andando molto forte - ha puntualizzato - Vedremo, c'è ancora tutto il sabato per capire dove siamo e capire cosa potremo fare tanto nella Sprint quanto nel GP”.

Interrogato sul fatto che il passaggio dalle gomme Bridgestone alle Michelin abbia aumentato il suo vantaggio, l’otto volte iridato ha poi risposto:L’anteriore Bridgestone era fantastica, ma lo è anche la posteriore Michelin. Quindi, richiedono uno stile di guida differente. Con le Bridgestone avevi sempre degli slittamenti laterali in ingresso curva perché c’era meno grip al posteriore, ma mettevi anche meno in crisi l’anteriore pur frenando più forte. Con le Michelin hai più avvertimenti, ma c’è anche un maggior degrado della gomma anteriore. Ho dovuto adattare un po’ il mio stile di guida, ma la Michelin ha fatto grandi progressi in termini di fiducia all’anteriore da quando è arrivata ad oggi. Avevamo delle strane cadute all’inizio, mentre adesso è sempre meglio. Anche se è vero che con queste gomme bisogna mantenere più velocità in curva”.

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