Nel bilancio di giornata di Alex Marquez, sotto la colonna con il segno ‘più’ c’è il nuovo record del circuito di Jerez, in quella dedicata al ‘meno’ le due cadute. Qual è il risultato finale? “Agrodolce” la risposta del team Gresini, più realista del re a cospargersi il capo di cenere e assumersi tutta la colpa di quanto è andato storto. “Il modo migliore per chiedere scusa al team per il mio errore era essere veloce - sospira, sugli avambracci le escoriazioni ricordo dell’ultimo scivolone in prequalifica - L’obiettivo principale era entrare in Q2 e ci siamo riusciti, ma non sono contento di questa giornata, ha un sapore un po’ agrodolce. Ho abbattuto il record, abbiamo minimizzato i miei sbagli, ma non abbiamo fatto il lavoro in programma. Dovevo provare dei nuovi setup, le gomme, e non l’ho fatto. Non sono felice, anche se sto abbastanza bene. Domani avrò il doppio del lavoro da fare”.
Però ti sei rialzato e hai fatto il record.
“Sono caduto, ma mi sentivo bene in moto e questo ti dà tranquillità. Ho quel tipo di sensazioni che mi permettono di capire come mai sbaglio”.
Perché le due cadute?
“Oggi ho guidato con troppa fiducia, non sentivo il limite. La moto era troppo stabile e andava troppo bene, quindi ho pensato solo a spingere senza capire dove fosse il limite. Questa mattina ho sbagliato alla prima curva e poi alla 5 nel pomeriggio, devo tenere sotto controllo questi rischi perché potrebbero compromettere il nostro campionato”.
È stata tutta colpa tua?
“Sono entrato in curva 5 Km/h più forte, frenando il doppio… non si può fare. Ero dietro a Marc, era un bel riferimento, soprattutto perché lui riesce a fare la differenza in quattro curve, quelle a sinistra, e volevo vedere come ci riusciva. Però ho calcolato male l’ingresso di quella curva. Arriviamo da piste molto veloci e larghe, qui è tutto più lento e mi è mancato calcolare meglio la velocità”.
Non sei sereno.
“Mi fa arrabbiare perché è stato un errore causato dalla troppa fiducia. Non so come spiegarlo, oggi non sentivo il limite, in nessuna curva. Mi sembrava di potere essere sempre più veloce”.
Fisicamente stai bene?
“Non è stato una botta dura, ma la ghiaia fa male. Non sentivo quasi le mani a causa delle escoriazioni causate dalle pietre sugli avambracci. Solo quello, per il resto stavo bene. Devo solo stare calmo e imparare dai miei errori”.
Avere altri 5 Ducati in pista aiutata in questi casi, ci sono i loro dati.
“Sulla carta abbiamo le idee chiare sulle gomme, ma devi sempre provarle, sentire come vanno, soprattutto in vista del GP. Il programma era lavorare oggi con la media per la gara di domenica e domani mattina per la Sprint, dovremo rivedere i nostri piani. Proveremo a fare tutto, perché sono veloce ma ci sono alcune piccole cose da sistemare nelle curve veloci”.
Lunedì ci saranno i test, pensi che questo GP sarà l’ultimo in cui potrai giocare ad armi pari con i piloti ufficiali? Loro avranno aggiornamenti.
“Non si sa mai, abbiamo visto quest’inverno che non funzionava nulla e avevano dovuto fare un passo indietro. Non è facile migliorare questa moto, è troppo buona in molti aspetti. Io avrò la stessa fino alla fine del campionato, lo so e non siamo concentrati su quello che proveranno gli altri. Conosciamo bene il nostro pacchetto e potremo essere molto competitivi”.