Il venerdì di Jerez ha segnato anche il ritorno di Aleix Espargarò in MotoGP, anche se in una veste ben diversa. Dal nero Aprilia lo spagnolo è passato al blu e rosso della Honda in qualità di test rider per la casa giapponese. Una wild card i cui obiettivi sembrano essere ben delineati all'alba dei test del lunedì: ottenere più potenza e mettere la parola fine alle fastidiose vibrazioni riscontrate dai piloti. Nell'attesa che le soluzioni arrivino, Aleix traccia però una disamina dei passi avanti compiuti in questi mesi dalla casa dell'ala dorata, forte anche dell'esperienza passata in Aprilia: in primis la guidabilità, un tema sottolineato anche da Zarco la cui competitività è un testamento ai progressi fatti sino ad ora.
"Sto ancora adattando il mio cervello al nuovo tipo di lavoro - scherza Aleix - perchè quando mi fermo al box guardo ancora alle prime posizioni, le ultime fasi delle libere sono state stressanti. Sto ancora cercando di spingere pensando di dover portare la moto in cima, mentre ora l'obiettivo è diverso anche se cerco ugualmente di essere competitivo. Non potevo pretendere di più, ho guidato una sola volta in moto negli ultimi tre mesi a Valencia, non puntavo certo al podio", scherza ancora.
Lo spagnolo prosegue quindi nel valutare il suo venerdì di libere.
"Nel complesso sono soddisfatto, anche se negli ultimi minuti delle prequalifiche quando ho messo le morbide tutto era troppo veloce per me. Ho anche avuto molte vibrazioni sulla moto che negli scorsi test non avevo riscontrato, quindi ora dobbiamo capire come affrontare questo ostacolo prima di pensare ad una possibile soluzione".
Avendo una moto diversa dalle altre Honda, hai già avuto modo di fare dei confronti?
"La moto non è completamente diversa, oggi ho utilizzato un motore diverso e stiamo affrontando diversi problemi assieme. Rispetto ai test di inizio stagione abbiamo fatto molti passi avanti ed ora la moto ha un ottimo bilanciamento, il peso è diminuito rispetto alle scorse stagioni, la moto sotto questo punto di vista è competitiva rispetto alle case rivali. Rimangono però due grandi problemi da affrontare: Innanzitutto dobbiamo migliorare in termini di potenza, e questo è il motivo per cui ho un motore diverso, per cercare di ottenere più coppia. Sotto questo punto di vista il risultato fino ad ora non è stato all'altezza delle nostre aspettative, anche se forse in parte la colpa è mia perchè penso di non aver frenato al limite perchè il sensore della velocità è molto vicino alla curva, non stavo frenando al livello di Mir e Zarco. In Giappone invece i numeri sul motore erano promettenti. Il secondo problema sono le vibrazioni di cui soffrono tutti i piloti, ora posso dire di averlo sperimentato io stesso in pista ed è un altro aspetto su cui dobbiamo migliorare. E' un qualcosa che va risolto, perchè quando ero sull'Aprilia non avevo questo problema, mentre ora i piloti Honda dovranno correre in queste condizioni. Spero di riuscire a trovare una quadra domani, per farlo studierò i loro dati".
In passato i piloti Honda si sono spesso lamentati della fatica alla guida della Honda.
"Non è più così, l'Aprilia lo scorso anno era una moto molto più fisica, anche se va detto che aveva anche più coppia. Penso che l'Aprilia fosse più rigida della Honda attuale, quindi non è più così fisica da guidare. Per me lo è stato perchè ho perso massa muscolare sulle braccia in questi ultimi cinque mesi, e dopo i primi giri questa mattina le mie braccia erano distrutte".
Ph@Pierluca Brunetti