MotoGP, Di Giannantonio: “Ho scritto a Martin chiedendogli scusa, anche se non ho colpe"

Da una parte il ricordo per il brutto incidente in Qatar, dall’altra la sfida che lo attende a Jerez, dove vinse tra l’altro in Moto2. Fabio Di Giannantonio è pronto per il weekend di Jerez con l’obiettivo di rimanere a stretto contatto con i piani alti della classe.

Le premesse sembrano essere delle migliori e lui stesso non lo nega in occasione della vigilia di inizio del weekend di gara.

“Arrivo a questa gara con consapevolezza, perché siamo sempre stati forti e disponiamo di un bel pacchetto – ha detto – c’è tanta voglia di fare bene e sono dell’idea che potremo fare un altro weekend all’attacco. Ci voleva questo clima caldo e abbiamo tutti una buona base di partenza”.

Cosa ci dici della pista?
“Jerez è una pista che potrebbe esaltare qualche caratteristica della mia di guida e della Ducati, di conseguenza potrebbe essere amica. Qua sono molto fiducioso del fatto che possiamo fare un bel lavoro. Ovviamente i favoriti sono Pecco e Marc”.

Quali sono le aspettative da parte tua?
“È sempre difficile fare previsioni, lo capiremo soltanto da venerdì. Forse qua ci aspetta una sfida più corpo e corpo. Sarà fondamentale essere da subito in Q2 per poi tracciare la strada del weekend”.

Nella mente di molti scorrono ancora quanto accaduto in Qatar con Martin.
“Sapere che Jorge sta bene è la cosa più importante. Fortunatamente in MotoGP disponiamo di materiali realizzati con altissima qualità e tecnologia, inoltre queste situazioni succedono di rado. Mi dispiace però tantissimo per quanto successo”.

Qual è invece il programma dei test?
“Ancora non so bene il programma, tantomeno cosa proverò. Sicuramente sarà importante, perché nei weekend di gara non si prova più nulla. Purtroppo noi puoi permetterti di perdere tempo e di conseguenza sarà una giornata impegnativa quella di lunedì’ in termini di sviluppo”.

Tornando a Martin, ha avuto modo di sentirlo?
“Gli ho mandato un messaggio e gli ho chiesto scusa per quanto accaduto. Sapevo non fosse colpa mia, ma ci ho tenuto a dargli tutta la mia forza e augurandogli di guarire presto. Ci siamo scritti, ma non ho voluto essere più di tanto invadente”.